Dopo la
sconfitta di domenica scorsa contro la Real Sociedad, l'imperativo
presso la ribera del Manzanares era tornare immediatamente alla
vittoria ed esorcizzare così la battuta d'arresto. Teatro della
missione, lo stadio “Reyno de Navarra” di Pamplona, un terreno
decisamente ostico.
Con qualche
patema, in verità, ma tutto è andato secondo copione. Non posso
dire di essere particolarmente soddisfatto (e come me moltissimi
altri colchoneros),
però considero la particolare congiuntura della stagione e ritengo
che sia stato fatto un passo in avanti fondamentale verso il
raggiungimento del nostro obiettivo, ovverosia la qualificazione
diretta alla prossima Champions'.
Non è stato
infatti un Atletico brillante, come ormai capita da diverse giornate,
ma è stato un Atletico concreto, conscio dei propri limiti e abile
nel gestire la difficoltà e nell'uscirne senza mai perdere la testa.
Ha gestito
l'inevitabile partenza lanciata dei padroni di casa, ha chiuso gli
spazi limitando al minimo i rischi e poi, appena ne ha avuto
l'occasione, ha colpito con un contropiede di incredibile
verticalità, iniziato da Gabi, portato avanti da Koke e finalizzato
da uno spietato Diego Costa.
Poi, ha difeso
con ordine, correndo anche qualche rischio ma affidandosi alle mani
attente di Courtois, autore di diversi interventi importanti, anche
se nessuno è sembrato veramente decisivo.
Copione
rispettato anche nel secondo tempo, anche se il gioco espresso dai
colchoneros
è stato leggermente migliore, probabilmente in virtù del calo dei
padroni di casa, incapaci ormai di spingere a tavoletta e pressare il
doble pivote
biancorosso nel tentativo di rubare il tempo della ripartenza agli
avversari.
Nel complesso
una partita interlocutoria, difficile da decifrare, vissuta
oscillando tra due poli antitetici e al contempo difficili da
delimitare con chiarezza: Courtois ha compiuto grandi interventi, ma
mai il risultato è sembrato veramente in bilico, soprattutto dopo la
zampata di Diego Costa sulla punizione di Koke al 48'.
In più di
un'occasione l'Atletico avrebbe potuto piazzare il terzo gol, invero
eccessivamente punitivo nei confronti dei padroni di casa; in più di
un'occasione avrebbe potuto incassare almeno una rete. Eppure non c'è
mai stato dubbio che sarebbe arrivata la vittoria.
Come una grande
squadra consapevole di non vivere il suo momento migliore, come
gruppo e come singoli, l'Atletico ha aspettato l'occasione
dedicandosi a una partita attenta, anche se grigia e poco
appariscente. Conscio della sua forza, ha colpito appena ha avuto
l'occasione e ha chiuso la partita. Si è fatto di gomma e ha gestito
con qualche patema ma senza vera ansia la reazione degli avversari.
Consapevole che, solo sulla base della qualità e della forza
mentale, la bilancia pende dalla sua parte 95 volte su cento. E così
è stato.
Naturalmente, è
una tattica rischiosa. Con la Real Sociedad, domenica scorsa, non ha
funzionato. Contro il Valencia, la prossima, potrebbe riservare una
brutta sorpresa. Però al momento il convento passa questo,
nell'attesa che Falcao e Arda ritornino a brillare e a donare quella
qualità che latita paurosamente quando si prendono delle pause.
Non è un bel
gioco, non mi piace affatto, però è redditizio nei momenti di magra
e, si sa, si vince facendo punti anche quando non si è al massimo
della forma, quindi non mi lamento. Poco più di un anno fa, avremmo
perso senza colpo ferire, Ieri abbiamo tenuto duro e poi colpito: se
sono 15 anni che non si vede un posto in classifica adeguato alla
nostra storia, un motivo ci sarà e, francamente, non mi pare il caso
di fare gli schizzinosi o di rinfacciare a Simeone e ai giocatori
alcunché.
Note
positive
Courtois:
salva più volte la
porta dell'Atletico, risolvendo situazioni che, per i motivi sotto
esposti, stavano facendosi scabrose. Dimostra reattività e sangue
freddo, qualità che tutti gli riconosciamo ma che non sempre mette
in luce.
Diego Costa:
ancora una prestazione maiuscola, anche se mi sembra in leggero
calo. Tuttavia segna due reti e si danna l'anima per sostenere
l'anemico gioco d'attacco degli ospiti. In questo momento è
imprescindibile.
Koke:
ecco il terzo eroe della partita. Il meno appariscente, ma il più
sostanzioso. Gioca una partita di grande intelligenza, senza sprecare
mai un pallone, e si permette di chiudere con due assist una
prestazione ben al di sopra della media dei compagni.
Note
negative
Difesa:
dietro si balla. Sarà
perché Miranda non è al top, sarà perché il Cata Diaz, come al
solito, perde costantemente l'uomo da marcare, ma non c'è
tranquillità e sono continui interventi alla disperata, anche e
soprattutto di Filipe Luis, obbligato a far valere la sua abilità di
interdizione per limitare gli sbandamenti. In più, c'è San Thibault
a metterci un paio di pezze.
Falcao:
da dopo l'infortunio, non è più lui. Si smarca, ma conclude
fiaccamente. Sembra talvolta che soffra anche il protagonismo di
Costa, che invece sa essere decisivo.
OSASUNA 0 ATLÉTICO DE MADRID 2 di acosart
Osasuna:
Andrés Fernández, Damiá, Flaño, Arribas, Damiá (Llorente, m.
79). Puñal (Cejudo, m.72), Lolo, Oier Sanjurjo, De las Cuevas (Nino,
m. 60), Armenteros y Masoud.
Atlético:
Courtois 7,5,
Filipe Luis 6,5,
Cata Díaz 5,
Miranda 6,
Juanfran 6,5,
Mario Suárez 6,
Arda Turan 5
(Rodríguez, m. 85
sv),
Koke 7,5,
Falcao 5,5 y
Diego Costa 8 (Adrián
m, 74 5,5).
Árbitro:
Pérez Montero (Colegio Andalúz). Mostró tarjetas amarillas a los
locales Damiá (m. 38) y a los visitantes Juanfran (m. 6), Diego
Costa (m. 46), Koke (m. 57).
Goles:
0-1, Diego Costa (m. 34). 0-2, Diego Costa (m. 47).
Incidencias:
Partido correspondiente a la jornada 28 de la liga BBVA, disputado en
el estadio Reyno de Navarra ante 19.512 espectadores. Los jugadores
de Osasuna llevaron un brazalete negro en su brazo por el
fallecimiento de la madre de José Luis Mendilibar.