L'Atletico
esordisce in campionato nel modo peggiore possibile, con una
prestazione spenta e opaca che solo per fortuna non si traduce in una
sconfitta. Dopo il trionfo in Supercoppa, un duro risveglio per i
colchoneros, orfani di Simeone per ben quattro partite.
Eppure
il primo tempo era iniziato bene: discreto calcio, spinta dalle fasce
(soprattutto da Ansaldi, sostituto di Siqueira infortunatosi
all'ultimo), alcune occasioni da rete piuttosto pericolose, frutto di
una attitudine offensiva piuttosto spiccata. Buono il movimento di
Raul Jiménez, ottima la regia di Gabi, piuttosto puntuale sottoporta
Mandzukic, anche se impreciso.
Ciò
nonostante, era piuttosto diffusa l'impressione che la partita non
stesse andando come si sperava. Naturalmente una buona parte del
merito andava al Rayo, decisamente attento nel controllare gli spazi
(e che quindi dimostrava di aver finalmente imparato la lezione degli
ultimi incontri), ma molto era dovuto anche a un Atletico comunque
poco brillante: Griezmann era inconsistente, così come Juanfran,
Mario Suarez non apportava nulla in avanti e poco in copertura, lo
stesso Koke, nei fatti, ruminava il pallone piuttosto che guidare la
squadra.
Una
mancanza di velocità preoccupante, tanto più se consideriamo che
Mandzukic è il tipo di attaccante che sfrutta le occasioni, più che
crearsele su lancio lungo o dopo essere stato innescato in
contropiede.
Nel
secondo tempo, complice la stanchezza, i colchoneros, che avevano
sprecato troppo precedentemente, non hanno più saputo trovare la via
della porta avversaria e hanno corso anche alcuni pericoli, sventati
grazie alla buona prestazione di Moyà. Però la gara si è
trascinata stancamente, col Rayo che conquistava il campo ma non
riusciva a pungere e l'Atletico sulle ginocchia e impegnato solamente
a difendersi.
Alla
fine, uno 0-0 che lascia l'amaro in bocca: se una delle (poche)
occasioni del primo tempo fosse stata capitalizzata, staremmo a
parlare di una vittoria con vantaggio minimo, poco soddisfacente ma
comunque utile in questa fase di rodaggio. Così, non si può non
cominciare a guardare la classifica e domandarsi già se quelli di
Vallecas non siano due punti persi.
D'altra
parte, la partita può essere guardata in due modi differenti, uno
legato al contingente e l'altro più di prospettiva.
Ieri
sono mancati gli uomini capaci di spostare velocemente la palla dalla
nostra metacampo a quella avversaria, a causa del basso stato di
forma di Juanfran e Griezmann, dell'infortunio di Siqueira (comunque
sostituito degnamente da Ansaldi). Sono mancati anche i giocatori
capaci di accendere la luce, con Koke appannato e Arda infortunato.
Tuttavia,
e questa è la vera preoccupazione, c'è il rischio che questi
giocatori manchino a lungo: Koke e Arda sono veloci? Griezmann non è
troppo poco come unico innesco dei contropiede? Basta la spinta dei
terzini per garantire il veloce ribaltamento del fronte? Quale deve
essere il ruolo di Mandzukic, attaccante d'area o torre deputata a
far salire i compagni?
Vale
a dire, in estrema sintesi: ha ancora senso il contropiede con
questi giocatori? E questi sono giocatori da calcio propositivo?
Chi ha tecnica non è veloce (Arda e Koke), chi sta sulle ali neppure
(i due di prima); chi è veloce è pressocchè l'unico a esserlo
(Griezmann) o rischia di essere troppo lontano dall'area avversaria
al momento in cui inizia l'azione (i due terzini); gli attaccanti,
anche Raul Jiménez, partecipano al gioco dalla trequarti in su,
diversamente da Diego Costa, o anche Forlan e Aguero, cioè
rifiniscono e finalizzano le azioni, non le creano dal nulla. Chi
apre il campo per gli attaccanti? Chi arriva sul fondo per tentare il
cross?
Non
è un caso che il Cholo abbia insistito sull'arrivo di un altro
attaccante esterno e, forse, di una mezzapunta. Io sono convinto che
punti al 4-2-3-1, come spiegherò nel prossimo post di tattica (in
preparazione), ma che, per il momento, si veda costretto fare di
necessità virtù.
Urgono
rinforzi, dunque. Questa settimana, io credo, ci porterà ancora
qualche novità.
Note
positive
Moyà:
discreto negli interventi, calmo e attento nella gestione dell'area e
dei compagni. Non è Courtois, ma è affidabile e concreto. Per ora
può bastare.
Raul
Jiménez: niente di trascendentale, ma l'impressione che possa
essere utile alla causa.
Note
negative
Mario
Suarez: siamo alle solite. Non costruisce, e passi, ma neppure si
fa sentire in fase di interdizione. Resta un mistero cosa ci faccia
in una squadra del livello dell'Atletico.
Griezmann:
il grande acquisto dell'estate dimostra di non essere ancora al
livello dei compagni né di essere integrato nel gioco di Simeone.
Vaga come un'anima in pena lungo la fascia, indeciso se tagliare
verso il centro o affondare verso il fondo. Nel dubbio, non fa quasi
nulla in entrambi i sensi.
Rayo
Vallecano: Cristian Álvarez; Quini, Zé Castro, Abdoulaye
Ba, Tito; Baena, Trashorras; Aquino, Bueno, Kakuta; y Jonathan
Pereira (Manucho, m. 54). No utilizados: Embarda, Cobeño, Nacho,
Morcillo, Pozuelo y Licá.
No utilizados: Gámez, Tiago, Oblak y José Giménez.
Árbitro: Carlos Clos Gómez. Amonestó a Baena, Abdoulaye Ba, Mario Suárez y Juanfran.
Unos 14.000 espectadores en el estadio de Vallecas.