mercoledì 11 gennaio 2012

Malaga – Atletico 0-0: un brodino tiepido…


La prima uscita di Simeone ha coinciso con la difficile trasferta in quel di Malaga, da dove l’Atletico ha riportato un punto, il secondo della stagione fuori casa, e poco altro. Comprensibile, visto che il lavoro del Cholo è cominciato da pochissimo e molto resta ancora da fare. Qualche indicazione si può comunque già trarre, a partire dal modulo, un curioso 4-1-4-1 con Tiago schierato come play alle spalle di una linea di centrocampo formata da Juanfran, Diego, Gabi e Salvio.

Nel primo tempo i colchoneros giocavano assai contratti, concentrati più nel tentativo di seguire le indicazioni di Simeone che nel giocare la palla: Di conseguenza subivano il gioco del Malaga, che costruiva diverse occasioni pericolose grazie anche alla complicità di Perea, spesso fuori posizione. Si notava comunque maggior movimento senza palla, oltre a una maggiore attenzione nei raddoppi difensivi. Il rovescio della medaglia era nella solitudine totale là davanti di Falcao, che teoricamente avrebbe dovuto essere supportato dalle incursioni di Juanfran e Salvio: il primo, specie quando innescato da Gabi, svolgeva il suo compito in maniera accettabile; il secondo scompariva immediatamente dai radar per non ricomparire che saltuariamente.

La posizione di Tiago risultava fondamentale, visto che doveva agire da “libero di centrocampo” in fase difensiva e da compagno di Gabi in fase offensiva, avanzando per chiudere il “buco” che si creava col movimento offensivo di Diego. Ma il portoghese è lento e non pare “tagliato” per il ruolo: possiede buona tecnica, ma non la capacità di interdizione necessaria; meglio allora Gabi, che ha grinta e si è distinto varie volte nei lunghi lanci a innescare le ali che potrebbero essere adatti al ruolo (convengo che non sia granchè, ma questo abbiamo…).
Inoltre mi sfugge il perché tra i compiti di Tiago non ci fosse quello di abbassarsi in difesa, in modo da permettere all’ultima linea di allargarsi a coprire meglio il campo: in più occasioni il Malaga, dopo aver attirato i difensori biancorossi su un lato del campo, aprivano il gioco sull’altra fascia, sorprendendo il terzino fuori posizione. Credo che, usando Tiago come “centromediano metodista”, il problema avrebbe potuto essere tamponato.

Il secondo tempo vedeva l’Atletico crescere progressivamente e cercare di giocare maggiormente la palla, sia pure rispettando la consegna dei due tocchi su cui tanto aveva insistito Simeone. Salvio si rendeva protagonista di alcune buone azioni subito all’inizio (Simeone lo avrà pesantemente rimproverato nell’intervallo?), ma poi spariva poco dopo, tanto da essere sostituito da Arda al 67’. Anche grazie al turco, il gioco cresceva ancora, anche se senza arrivare a livelli particolarmente alti. In ogni caso appariva evidente che Arda deve essere titolare, che sia sulla fascia sinistra (per accentrarsi e creare la superiorità al centro, fidando anche negli inserimenti di Filipe Luis) o al centro (in coppia con Diego o addirittura in sostituzione di quest’ultimo. Voglio essere chiaro: se dovessi scegliere tra lui e il brasiliano, non avrei dubbi).

Personalmente io avrei visto bene Gabi dietro una linea a quattro formata da Juanfran, Koke (o Tiago), Diego e Arda. Tuttavia, questo schema non dovrebbe più essere riproposto, perché priva l’Atletico della preziosa presenza di Adrian, che non può essere usato come semplice sostituto di Falcao. Se si vuole salvare la stagione, i due devono giocare in coppia.
D’altra parte, sono anni che all’Atletico la coperta è corta: o si rinuncia ad attaccare per subire meno gol, o si attacca e si subiscono reti in serie. Il problema è sempre quello, la mancanza di un centrocampo di qualità, che sia un vero collante tra una difesa che va protetta e la pletora di mezzepunte e attaccanti in organico. La soluzione è sempre quella: mettere mano al portafogli e comprare giocatori di qualità. Insomma, non illudiamoci che Simeone, con questo organico, possa fare miracoli. 

Per finire, visto il ritardo con cui pubblico il post non ritengo abbia senso schematizzare le note positive e quelle negative come faccio abitualmente. Mi limito a sottolineare la buona prova di Godin, che sabato sera è parso rinato e finalmente sicuro di sé.



Málaga CF: Caballero; Gámez, Demichelis, Weligton, Monreal; Juanmi (Van Nistelrooy, m. 69), Toulalan, Cazorla (Apoño, m. 86) Buonanotte (Duda, m. 73); Isco y Rondón.
Atlético de Madrid: Courtois 6,5; Perea 5, Godín 6,5, Domínguez 6, Filipe Luis 5; Juanfran 6, Tiago 5, Gabi 5,5, Salvio 4,5 (Arda, m. 69 5,5); Diego 5 y Falcao 5 (Adrián, m. 89 sv).
Árbitro: José Antonio Teixeira Vitienes (Colegio Cántabro). Mostró tarjetas amarillas a los malaguistas Demichelis (m. 57), Sergio Sánchez (m. 61) y Apoño (m.90), y a los jugadores del Atlético de Madrid Domínguez (m. 21), Filipe Luis (m. 27), Tiago (m. 59), Falcao (m. 65) y Perea (m. 90)
Incidencias: Partido correspondiente a la decimoctava jornada de Liga de Primera División diputado en el estadio de La Rosaleda ante 30.000 espectadores.

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