lunedì 30 aprile 2012

Betis – Atletico 2-2: una lezione dura da imparare


Se c'è una cosa che le grandi squadre, quelle abituate a trionfare, sanno fare, è vincere le partite in cui non giocano al massimo, grazie al loro cinismo e al loro senso dell'opportunità.
Ieri, se mai ce ne fosse bisogno, l'Atletico ha dimostrato per l'ennesima volta di non essere una grande squadra.


Al Benito Villamarin l'Atletico aveva giocato un primo tempo di controllo totale, a ritmo non particolarmente sostenuto ma accettabile. Il gol, quella chimera che spesso sfugge ai rojiblancos quando non si impegnano al 100%, non era arrivato, nonostante qualche buona giocata degli avanzati, ma c'era la sensazione che la partita potesse sbloccarsi nel secondo tempo, ovviamente a favore dei colchoneros, vista la pochezza del Betis.


Nel secondo tempo l'Atletico continuava a controllare la partita e accelerava il ritmo, fino a cogliere il giusto premio al 63': Tiago, dalla trequarti sinistra, crossava in area dove Falcao, di testa, serviva un assist meraviglioso all'avanzante Koke, che fulminava il pur bravo Fabricio.
La partita, a questo punto, cambiava misteriosamente: il Betis si riversava in avanti e sembravano saltare tutti gli schemi, le occasioni si susseguivano alle occasioni, da ambo le parti. I colchoneros sbagliavano tutto quanto si poteva sbagliare, sia in attacco che in difesa, facendo correre brividi di terrore nelle schiene degli aficionados di entrambe le squadre.
Quando però la partita sembrava finalmente stabilizzata, ecco il colpo di scena finale: in soli due minuti, approfittando del solito vuoto mentale dei biancorossi, il Betis piazzava un uno-due devastante e ribaltava la situazione.


L'intera squadra, Courtois compreso, si lanciava in avanti e Falcao, al 93', pareggiava di testa su calcio d'angolo. Straordinario esempio di forza mentale e fisica, che fa ben sperare per il finale di stagione. Peccato che sia venuto dopo un penoso esempio di black-out, che proietta invece un'ombra di preoccupazione sul finale di cui sopra. Quel che è certo è che Simeone quest'estate dovrà farsi sentire in società e chiedere giocatori adatti al suo stile, duri e sempre pronti a dare il massimo ad ogni partita.


Note positive:
Falcao: segna all'ultimo secondo, di pura forza di volontà; fa segnare Koke con uno splendido assist; meriterebbe due rigori che non gli vengono dati perchè è troppo onesto (se non cadi, non vieni premiato); si sbatte come al solito a tutto campo. Di più non saprei cosa chiedergli.
Filipe: per buona parte della partita è la mente e il braccio di tutte le azioni d'attacco. Bentornato al giocatore che avevamo ammirato nel Deportivo!
Condizione fisica: tutti corrono fino all'ultimo minuto. Un buon viatico per il finale di stagione.


Note negative
Courtois: l'esitazione sul secondo gol, una vera e propria papera, è imperdonabile.
Adrian: a quanto pare, non è sempre Europa League. Nella Liga il bilancio è piuttosto negativo, soprattutto se sbagli gol già fatti come è capitato ieri sera.
Black-out: siamo alle solite. Dopo aver segnato, i colchoneros si disuniscono e, in un modo o nell'altro, si fanno infilare concedendo gol idioti. Proprio il tipo di cose che andrebbero evitate se si vuole essere una grande squadra.




Real Betis: Fabricio; Nelson, Amaya, Paulao, Nacho; Iriney, Matilla (Beñat, m.46), Salva Sevilla (Jonathan Pereira, m.52); Jefferson Montero, Santa Cruz (Pozuelo, m,74) y Rubén Castro.

Atlético: Courtois 4,5; Filipe Luis 7, Godin 5, Dominguez 5, Juanfran 6, Tiago 5,5, Gabi 6, Diego 6 (Koke, m.58 7), Salvio 5,5 (Arda, m.76 sv); Adrian 5 y Falcao 7,5.

Goles: 0-1. m.63, Koke. 1-1. m.86, Pozuelo. 2-1: m.88, Pereira. 2-1: m.93+, Falcao
Árbitro: José Antonio Teixeira Vitienes (c.cántabro). Mostró tarjeta amarilla a Tiago (m.25), Gabi (m.41), Matilla (m.44), Pereira (m.72), Iriney (m.81), Amaya (m.89).
Incidencias: Partido disputado en el benito Villamarin ante 36.879 espectadores. Terreno de juego en buenas condiciones. Antes de empezar el partido el presidente del Real Betis, Miguel Guillén recibió la camiseta con el número 12 de la Federación Española al club por el buen comportamiento de sus afición, acto al que asistieron el socio más joven de la entidad, un bebe de 19 días, y el más veterano, de 94 años.

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