venerdì 26 settembre 2014

Almeria – Atletico Madrid 0-1: gli assurdi del calcio

È proprio vero che nel calcio, come nella vita, non si può mai dire. Cosa c'è di più assurdo del fatto che il peggior Atletico dell'era-Simeone riesca proprio là dove gli uomini del Cholo, negli anni scorsi, avevano sempre fallito, cioè vincere ad Almeria.
Questa volta il compito è stato facilitato da un atteggiamento veramente rinunciatario da parte dei padroni di casa, ma è comunque stato molto difficile comunque, stanti gli enormi problemi dei colchoneros, che proprio non riescono ad elaborare un gioco offensivo convincente.
Discretamente compatti sul piano difensivo, vale a dire autori di una prestazione pari al livello medio espresso l'anno scorso, i biancorossi hanno comunque faticato enormemente a creare occasioni da rete. 
 
Ancora una volta, alla fine, ha segnato un difensore (il pichichi Miranda, chi l'avrebbe mai detto...) e, di nuovo, su calcio d'angolo. Non sono il tipo che si scandalizza per questo tipo di vittorie, sia chiaro: anzi, qualcuno dovrebbe spiegarmi perchè segnare su calcio di rigore generoso (…) o non avere uno straccio di gioco ma dare la palla a cristiano ronaldo perchè faccia qualcosa contro difensori imbarazzanti sia lodevole, mentre portare a casa tre punti su calcio d'angolo no. C'entra forse la maglia bianca e non biancorossa? O forse il rigore non è “palla inattiva”? Altri assurdi del calcio, appunto.
Per il momento mi accontento di rimanere in scia ai primi, sia pure in qualche modo, in attesa che nuovi acquisti e vecchi guerrieri stanchi e fuori forma ritrovino il livello di cui sono accreditati.
Anche perchè, se fosse veramente così facile segnare su calcio d'angolo, lo farebbero tutti e non mi pare che accada. Anzi, l'Atletico segna sempre in due o tre modi (l'altro giorno nel modo più classico: pallone spiovente sul primo palo per gol in torsione del difensore), ma nessuno sembra riuscire a trovare le contromisure adatte a bloccare un'azione che, in fine dei conti, sembra ripetitiva e prevedibile.
Poi perchè non si arriva al traguardo di 100 vittorie in 156 partite jugando a nada, come amano dire i detrattori del Cholo. Anche qui, non mi pare che la miriade di squadre senza gioco che vedo vincano così tanto. E neppure molte delle squadre accreditate di scintillanti meraviglie a mezzo stampa.

In realtà, mi godo la vittoria di misura, questo misero brodino caldo, alla luce anche della gemma che tutti abbiamo scoperto in questa partita: Saúl, il giovane canterano il cui ingresso ha chiaramente dato la scossa alla squadra, grazie alla sua dinamicità e alla sua capacità di legare tra loro centrocampo e attacco. Senza di lui non so come sarebbe finita la gara, forse con un pareggio non del tutto immeritato da parte dei colchoneros. Perchè, complice anche l'assenza forzata di Mandzukic, lì davanti nessuno ha ancora capito a che gioco si voglia giocare. Contro l'Almeria il Cholo ha proposto un Raul Garcia seconda punta e un Griezmann alla Diego Costa, pugnale lanciato nelle retrovie avversarie, per un sostanziale 4-4-1-1 in fase d'attacco e 4-5-1 in fase di non possesso. L'esperimento è sostanzialmente fallito: il francese, che non ha l'esuberanza fisica del brasiliano, non si è espresso ai suoi livelli, anche e soprattutto perchè ha bisogno di un compagno di cui sfruttare stazza (nel caso di Mandzukic) e/o tecnica (nel caso, l'anno scorso, di Vela). Questo compagno non può essere Raul Garcia, almeno non nella sua posizione naturale, perchè è troppo lento e, anche per questo, non agisce da punto di riferimento naturale in avanti. Mi lascia anche molto perplesso questa mossa del Cholo, di riproporre la tattica asfittica dell'ultimo scorcio dell'anno scorso, quel palla a Costa (liberato da compiti difensivi per non danneggiarne la lucidità) che allora si spiegava con la necessità di preservare le poche energie della squadra e con la sparizione di Villa e Adrian, ma che oggi non mi pare avere senso. Non vedo neppure il senso di dosare tanto Griezmann e Cerci, ma mi fermo qui: viste le polemiche seguite ai legittimi fischi del Calderon durante la partita col Celta, non vorrei essere additato anch'io tra gli ingrati verso il Cholo.
Scelte discutibili, cambi insensati, nervosismo e fastidio per le critiche: c'è qualcosa che non gira, in questo momento. Fortuna che la classifica ci concede un po' di respiro.


Note positive
Miranda: la sua freddezza sottoporta sui corner è incredibile. A questa si aggiunge un ottimo lavoro sul piano difensivo.
Saúl: lega splendidamente centrocampo e attacco, dimostrando non solo buona capacità di interdizione, ma anche grande abilità nello scegliere i tempi per gli inserimenti in avanti. I suoi scambi, di palla e di posizione, con Koke sono tra le cose più belle viste in questa gara.

Note negative
Mario Suarez: raccapricciante. Non riesco a trovare altri aggettivi. In avanti è nullo, anche grazie alla mobilità di un paracarro; in interdizione abbandona spesso e volentieri Tiago, perchè rientra con estrema lentezza e, in generale, è quasi sempre fuori posizione. Nessuna visione di gioco, nessun senso della posizione, un senso tattico inversamente proporzionale ai milioni che Inter e Napoli vorrebbero sganciarci per prenderlo: vendiamolo e non pensiamoci più.
Arda: a metà del secondo tempo si intestardisce in un'azione personale senza senso, finendo per sprecare una ghiotta occasione sparando la palla contro al portiere invece di passare al centro verso un Cerci tutto solo davanti alla porta spalancata. Qui c'è tutta la partita del turco: indolente, velleitario e poco lungimirante.




Almería: Rubén; Ximo Navarro, Trujillo, Mauro dos Santos, Mané; Verza, Fran Vélez (Soriano, m. 63), Azeez; Wellington Silva (Edgar, m. 73), Zongo; y Hemed (Thievy, m. 63).
No utilizados: Julián; Míchel, Soriano, Quique, Teerasil

Atlético: Moyá 6, Juanfran 6,5, Miranda 7,5, Godín 7, Siqueira 6,5; Arda 5 (Gabi, m. 83 sv) Mario 4 (Saúl, m. 46 7,5), Tiago 6,5, Koke 6,5; Raúl García 5,5; y Griezmann 5,5 (Cerci, m. 67 5,5).
No utilizados: Oblak; Ansaldi, Giménez y Raúl Jiménez.


Gol: 0-1. M. 58. Miranda, de cabeza, a saque de esquina botado por Koke.
Árbitro: Gil Manzano. Amonestó a Godín, Arda, Siqueira, Miranda, Jonathan. Mauro dos Santos y Zongo.
Unos 10.000 espectadores en el estadio de los Juegos Mediterrráneos.

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