Contro un Racing Santander francamente miserabile, un discreto Atletico trova gol e vittoria anche nella Liga, grazie soprattutto alle geniali combinazioni del quartetto magico Diego – Arda – Reyes – Falcao. Sugli scudi l’attaccante colombiano, autore di una tripletta cui vanno aggiunti altre due reti annullate per fuorigioco (in un caso assolutamente inesistente). Così, senza eccessiva fatica, i biancorossi hanno letteralmente passeggiato su un avversario inguardabile, del tutto mancante sia in fase difensiva che di costruzione. Logico quindi che la prestazione dell’Atleti debba essere considerata in prospettiva, in attesa di test più probanti: non saranno molti gli avversari così arrendevoli.
Manzano prosegue con il suo 4-3-3 variabile, con Perea come terzino sinistro al posto di Silvio infortunato, Diego sulla linea dei tre centrocampisti e un attacco Arda – Falcao - Reyes, da sinistra a destra. Dico variabile perché sembra trasformarsi molto spesso in un 4-2-3-1 (quando Diego dal centrosinistra avanza palla al piede o a dettare il passaggio) e talvolta anche in un 4-3-1-2 (poiché Arda gioca spesso come trequartista, mentre Reyes agisce da seconda punta alternativamente sul centrosinistra e sul centrodestra). La fluidità con la quale avviene lo scambio delle posizioni tra i quattro davanti è al momento il miglior contributo di Manzano alla squadra: non ci sono più quella rigidità e quella meccanicità tipiche del gioco d’attacco di Quique (la squadra, in realtà, sembrava non aver mai avuto uno schema d’attacco qualunque). Naturalmente non è tutto oro quello che luccica, ma credo di poter dire che siamo sulla buona strada, anche se la qualità di molti componenti della rosa è quella che è (e alla lunga il difetto emergerà, precludendo un campionato d’alta quota).
Conforta comunque il fatto che le quattro reti siano giunte in seguito a combinazioni d’attacco di buona fattura:
al 22’, una combinazione Arda – Reyes sul centrosinistra finalizzata da Falcao, nonostante il passaggio dell’utrerano fosse chiaramente fuori misura;
al 34’ una penetrazione di Diego ancora da sinistra portava al rigore;
al 54’ una percussione centrale di Arda forniva un assist rasoterra al colombiano, bravissimo nel pallonetto in corsa da centrodestra;
al 77’ era Adrian a finalizzare di testa un cross ancora di Arda e ancora dalla zona centrale d’attacco.
La partita, alla fine, si concentra nelle quattro reti, tanto povero è stato il Racing come avversario.
Note positive
Manzano: il suo controllo sulla squadra è totale, alla faccia di chi lo dipingeva come un vecchio rincoglionito. Il materiale umano è quello che è, ma non ho dubbi che saprà trarne il massimo, anche se alcune sue scelte lasciano perplessi (ma forse la spiegazione è che, appunto, in alcuni ruoli non c’è di meglio). Se la fortuna lo assisterà, credo proprio che ci divertiremo e potremo persino avere la sensazione di avere alle spalle una società, una di quelle con un chiaro progetto sportivo nel costruire il team e nel comprare giocatori.
Note negative
Perea: ci mette voglia e corsa, per carità, ma poco più. Come terzino è pessimo: non sa dosare un cross che sia uno, corre a testa bassa senza sapere cosa stia facendo, si fa trovare spesso fuori posizione.
Suarez: il re del passaggio facile, corto e (quasi sempre) orizzontale. Non può avere come unica opzione di gioco il passaggio al compagno più vicino. Eppure per Manzano pare imprescindibile, come ancora difensiva di tutta la squadra.
Gioco d’attacco: può sembrare paradossale che in una partita così (e dopo quanto scritto in cronaca) critichi quanto fatto in avanti dai Colchoneros. Ci sono state, è vero, le splendide azioni dei gol, però, per lungo tempo, il gioco d’attacco ha vissuto di eccessive leziosità e di personalismi, con insistenti percussioni palla al piede e continui passaggi corti al limite dell’area privi di alcuna praticità. Siccome il fine del gioco è vincere segnando, bisogna assolutamente limitare il bisogno di alcuni in rosa di mostrare non si sa bene quali mirabilie tecniche e ricordare a tutti che l’efficacia sottoporta e la capacità di penetrazione sono aspetti irrinunciabili di un’azione d’attacco. Tanto per fare un esempio chiaro, non capita sempre, come in occasione della prima rete, che l’abilità di un Falcao possa mettere una toppa all’ennesima situazione di superiorità sprecata da un passaggio fuori misura (di Reyes, ovviamente).
Ancora, ho visto una insistenza nel tiro da fuori, anche quando era assolutamente velleitario o c’erano altre possibilità, che ho trovato stucchevole e anche un po’ mortificante: è un’opzione di gioco valida e auspicabile, ma non la panacea di tutti i mali cui ricorrere per non fare la fatica di creare l’azione manovrata.
Atlético de Madrid: Courtois 6; Perea 5,5, Miranda 6, Domínguez 5,5, Filipe Luis 6; Tiago 6, Mario Suárez 5,5, Diego 7 (Adrián, m. 46 6,5); Reyes 6 (Juanfran, m. 75 sv), Falcao 8 (Pizzi, m. 68 sv) y Arda Turan 7.
Racing de Santander: Toño; Francis, Álvaro, Osmar, Domingo Cisma; Arana (Ariel Nahuelpan, m. 66), Adrián (Edu Bedia, m. 67), Tziolis, Luque (Óscar Serrano, m. 46); Stuani y Lautaro Acosta.
Goles: 1-0, m. 24: Falcao, de disparo junto al poste tras una bonita acción entre Arda Turan y Reyes. 2-0, m. 36: Falcao, de penalti. 3-0, m. 56: Falcao eleva el balón por encima de Toño tras un pase magnífico de Arda Turan. 4-0, m. 78: Adrián cabecea un centro medido de Arda Turan.
Árbitro: Iglesias Villanueva (C. Gallego). Amonestó a los locales Mario Suárez (m. 31) y Reyes (m. 72).
Incidencias: partido correspondiente a la cuarta jornada de Liga en Primera División, disputado en el estadio Vicente Calderón ante unos 40.000 espectadores.
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