mercoledì 9 maggio 2012

ORGULLOSOS







Abbiamo vinto, con fatica ma anche con merito.

Contro tutti i gufi. 
Contro la stampa madridista che pensa solo all'altra squadra.
Contro tutti quelli che parlavano dell'Athletic Bilbao come dell'unica squadra di calcio della finale.
Contro i vergognosi telecronisti di Rete 4.


PER NOI!

PER LA NOSTRA STORIA ULTRACENTENARIA!

PER NON  DIMENTICARCI MAI CHE 
SIAMO FORTI E SEMPRE LO SAREMO!

GRAZIE RAGAZZI!

martedì 8 maggio 2012

Mille dubbi


Che Atletico sarà, domani? 
 
La squadra attenta e concentrata che ha distrutto 4-2 il Valencia? La versione tremebonda che abbiamo visto a Hannover e in molte partite della Liga? E, in quel caso, sapranno, i “quattro moschettieri”, raddrizzare la barca come molte volte è successo in questa stagione dalle mille facce? 
 
Falcao sarà in versione cecchino infallibile o in versione sprecone senza ritegno? E Adrian? Diego? Si metterà a servizio della squadra o insisterà in inutili sofismi? E Arda? In che modo giocheranno Mario Suarez e Gabi? Courtois sarà reattivo? E la premiata ditta Godin-Miranda? 
 
Cosa succederà su punizioni e calci d'angolo? Ci saranno black-out negli ultimi minuti? Subiremo l'iniziativa altrui subito dopo esser passati in vantaggio? O macineremo gli avversari come col Valencia? E se sì, sprecheremo tutto nel recupero?

Giocheremo a viso aperto o scenderemo in campo con la paura nel cuore? I nostri mercenari sapranno mettere in campo la loro maggiore esperienza internazionale e la voglia di rivincita che alberga in molti di loro, Diego su tutti?
Conterà il fatto che Simeone è un vincente? O peserà di più la sua carriera non lunga?

E l'Athletic Bilbao? 

Scintillante come (spesso, ma non sempre) in Europa League? O nella versione debole della Liga? Pauroso, come capita ai giovani che si giocano la loro prima grande occasione? O spavaldo, come capita sempre agli stessi giovani? Llorente farà sfracelli o no? E Muniain? Saranno in versione “andata contro lo Sporting”? Oppure il fatto di essere lontani dalla Catedral non li condizionerà più di tanto?

Peserà il fatto che Bielsa non è esattamente un vincente? E il fatto che l'ambiente non sia aduso alle vittorie internazionali?

mercoledì 2 maggio 2012

Atletico– Real Sociedad 1-1: tipicamente colchonero, parte 3

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Ho visto solo il secondo tempo della partita, quello nel quale, stando alla cronaca dei primi quarantacinque minuti di Marca.com, l'Atletico ha fatto qualcosa.
Ancora una volta, dopo il Betis, un gol sciocco negli ultimi minuti ci condanna non solo a salutare la Champions (a cui io peraltro non credevo da almeno un mese), ma mette anche a rischio una qualificazione europea che ormai poteva dirsi molto probabile.

Qualche considerazione sparsa, sulla base del poco che ho visto.
É incredibile l'ingenuità dei giocatori: nell'azione della sua seconda ammonizione, Gabi passeggia colpevolmente aspettando l'arrivo del pallone, poi, quando scopre di essere in ritardo, alza la gamba in un chiaro gioco pericoloso, meritandosi un'ammonizione più che giusta.

Non parliamo neppure dell'ennesimo gol incassato sul finire e su calcio d'angolo. Chiaro segno di debolezza mentale, se non almeno di stanchezza.

Salvio è veramente incapace: possibile che non sappia neppure stoppare un lancio di trenta metri, che debba sempre compiere il movimento sbagliato, che non cerchi mai l'intesa coi compagni?

A me, più passa il tempo, meno sembra che Courtois sia il gran portiere che molti dicono: sulle punizioni, è assodato, è assolutamente perso; nei calci d'angolo combina disastri una partita sì e una no (speriamo che con l'Athletic sia nel momento no). Soprattutto mi sembra poco reattivo sul breve: dopo l'errore contro il Betis, un'altra papera incomprensibile ha spianato la strada al gol del miracolato Vela (ancora un panchinaro, tra l'altro, che entra come mossa disperata e viene miracolato dai colchoneros. Come trasformiamo noi le schiappe altrui, non lo fa nessuno...).

Unico aspetto positivo, il gol ottenuto con un tiro da fuori, praticamente un “apax legomenon” su questo blog. Alle volte pare di vedere il Barça, con l'ossessione per i passaggi e i giochi di prestigio al limite dell'area e l'obbligo di entrare almeno nell'area piccola con la palla. Eppure Gabi, Diego, Filipe e Juanfran avrebbero le capacità per tirare e segnare da fuori.