lunedì 26 novembre 2012

Atletico Madrid – Siviglia 4-0: la legge del più forte

Ci eravamo lasciati con vari dubbi sull'effettiva capacità dei colchoneros di affrontare avversari che giocano a ritmo elevato e con il coltello tra i denti e, ancora una volta, dobbiamo fare ammenda perchè non crediamo nel miracolo che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.
San Diego Simeone ne ha fatta un'altra delle sue, presentando un Atletico più coperto (Koke sul centrodestra per controllare Navas, mentre Filipe a sinistra bastava e avanzava per mettere in soggezione Reyes) e più muscolare (Diego Costa sul centrosinistra, coadiuvare Filipe nell'intimorire l'utrerano, ha anche spaccato in due la difesa degli ospiti), ma anche, almeno all'apparenza, più aduso a giocare di fioretto e su ritmi lenti (Tiago nel doble pivote).
Eppure si è subito capito quale fosse la squadra più forte, anche al di là dell'episodio che ha cambiato il volto del match, ossia l'espulsione di Fazio per fallo nell'area piccola su Koke ormai prossimo a segnare.
L'Atletico spingeva con sempre maggiore forza, alternando lanci lunghi a scavalcare il centrocampo e a cercare il gioco di sponda degli attaccanti per gli inserimenti da dietro e un gioco manovrato, che molto si giovava della serata di grazia di Filipe Luis. Il rigore è stato solo la logica conseguenza di una situazione che andava maturando, perchè il Siviglia, evanescente in avanti (ah, Reyes, quanto ti rimpiango...), si difendeva e niente di più, e ogni volta con maggiore affanno.
Espulso Fazio, con Spahic in totale confusione e il subentrato Botia troppo lento per gestire la situazione, l'Atletico giocava in totale relax e dilagava. Sul finire del primo tempo la partita si chiudeva grazie a due splendide azioni corali.
Al 40' Falcao riceveva a centrocampo, si involava saltando un paio di avversari e apriva a destra per Arda. Il turco cercava il cross basso per Diego Costa e costringeva Spahic a deviare nella propria porta.
Quattro minuti dopo era Diego Costa a lasciare sul posto il rintronato Spahic, avanzare sulla destra e servire Koke sul secondo palo. Il canterano colpiva magnificamente di controbalzo.
Il secondo tempo era pura accademia, con l'Atletico che comunque continuava a spingere, mentre il Siviglia, sempre più rassegnato, ad un certo punto perdeva la testa e subiva due espulsioni, una di Luna (in panchina, per proteste), e una di Rakitic per seconda ammonizione.
Così, quasi per inerzia, i colchoneros segnavano la quarta rete, con Miranda abilissimo a mettere in rete un assist di Arda in seguito a una respinta di Palop su tiro da fuori di Filipe.
Grandissima prestazione, per intensità, concentrazione e voglia, degli uomini di Simeone, a cui ormai manca solo la sospiratissima vittoria nel derby per entrare nell'Olimpo della storia colchonera. SE NON ORA, QUANDO?


Note positive
Filipe: sulla sinistra è devastante, sia in avanti che in copertura. Mai visto così in forma.
Miranda: bravo non solo in difesa, ma anche a rilanciare continuamente l'azione dalle retrovie e a sostenere il centrocampo con i suoi inserimenti.
Diego Costa: una volta in movimento, non c'è modo di fermarlo. Un degno sostituto del desaparecido Adrian, che è certamente più tecnico ma anche meno incisivo a livello fisico-atletico.


Note negative
Assolutamente nulla da segnalare





Atletico Madrid vs Sevilla 4-0 25.11... di ourmatch


Atlético de Madrid: Courtois 6; Juanfran 6,5, Miranda 7,5, Godín 7, Filipe Luis 8; Gabi 6,5 (Emre, m. 74 sv), Tiago 7, Koke 7,5 (Raúl García, m. 77 sv); Arda Turan 7; Diego Costa 7,5 (Cristian Rodríguez, m. 65 6)y Falcao 6,5.


Sevilla: Palop; Cicinho, Fazio, Spahic, Fernando Navarro; Maduro, Kondogbia (Botía, m. 25); Jesús Navas (Javi Hervás, m. 77), Rakitic, Reyes (Perotti, m. 62); y Babá Diawara.



Goles: 1-0, m. 22: Falcao, de penalti. 2-0, m. 39: Spahic, en propia puerta, tras un disparo de Arda Turan. 3-0, m, 45: Koke culmina un pase de Diego Costa. 4-0, m. 90: Miranda, a pase de Arda Turan.
Árbitro: Iglesias Villanueva (C. Gallego). Expulsó a Fazio con roja directa (m. 20) y a Rakitic por doble amarilla (m. 82), ambos del Sevilla. También a Luna, del conjunto andaluz, en el banquillo (m. 79). Amonestó a los locales Koke (m. 50) y Diego Costa (m. 61) y a los visitantes Spahic (m. 24) y Maduro (m. 35).
Incidencias: partido correspondiente a la decimotercera jornada de la Liga BBVA, disputado en el estadio Vicente Calderón ante unos 53.000 espectadores.

lunedì 19 novembre 2012

Granada – Atletico Madrid 0-1: tre punti e poco più


In altri tempi Gianni Brera avrebbe detto che l'Atletico è una squadra-femmina: accoglie, sembra subire, sembra cadere e poi, quando meno te lo aspetti, ti colpisce con una stilettata letale. In più occasioni è sembrata a un passo dalla capitolazione, raramente ha dato l'impressione di poter colpire e fare male, mai quella di essere in grado di rimontare un eventuale svantaggio. Alla fine, però, ha stroncato gli avversari proprio quando sembrava paga del misero punto ottenuto.
Ieri sera più del solito la partita dei colchoneros è stata brutta, sottotono, in particolare nel primo tempo; ancora una volta, però, l'Atletico esce da una trasferta con tre punti e, di fatto, sembra essere l'unica squadra spagnola a tenere il ritmo dello stratosferico Barcellona.

All'inizio, in verità, la partita dei colchoneros non sembrava così male: a una certa carenza di idee e di velocità faceva da contraltare il tentativo di gestire la palla (lo so, sembra, ed è, un paradosso, ma siamo abituati a questo modo così “atletico”, no?) e una notevole reattività da parte della difesa e di spezzoni del centrocampo.
Pian piano, però, il Granada, indiavolato e ben disposto in campo, ha progressivamente guadagnato terreno, mettendo in luce tutti i difetti dei colchoneros: l'assenza di un qualsivoglia filtro davanti alla difesa, l'assenza di un regista che sappia far transitare il pallone verso la metacampo avversaria con un minimo di logica, la mancanza di giocate in avanti e la conseguente drammatica difficoltà di tenere il pallone per più di dieci secondi.
È stata la peggiore esibizione dei colchoneros dall'inizio del campionato, qualcosa di paragonabile alle orrende partite degli anni scorsi. 
 
A questo punto, mi domando se ho veramente visto un Atletico dal gioco corale e organizzato nelle prime partite dell'anno, e in cui Arda faceva magnificamente il trequartista-meneur de joeu, oppure se devo unirmi al coro di tutti quelli che sperano nel ritorno di Diego durante il mercato invernale... Una cosa però è certa: con tutto quanto posso dire contro il brasiliano, di sicuro difendeva meglio di quanto fa l'inguardabile Raul Garcia, oltre a fornire una qualità che, pur anarchica e mal diretta, il navarro si sogna. 

Il primo tempo si chiudeva con 9 tiri in porta del Granada (tra cui un palo e un paio di errori clamorosi davanti alla porta) contro 4 dell'Atletico. Un dato che fotografa impietosamente la difficoltà dei colchoneros nel gestire gli avversari: si deve a Courtois e a Godin il miracolo della porta inviolata.

Nel secondo tempo i padroni di casa rallentavano notevolmente e i colchoneros ne approfittavano per riprendere fiato e organizzarsi meglio, grazie anche alle sostituzioni di Simeone, che inseriva Diego Costa per un impalpabile Adrian e (tardivamente...) Koke per Raul Garcia.
Non passavano che pochi secondi e, su azione insistita di Diego Costa, Koke riceveva palla e da destra serviva Arda appostato sul palo più lontano per il più facile dei gol.
La rete stroncava i locali, incapaci di organizzare una vera controffensiva anche dopo la sciocca espulsione di Mario per somma di ammonizioni. Annientato, il Granada offriva anzi il destro a qualche azione in contropiede, con Koke e soprattutto Falcao che sbagliavano incredibilmente davanti a Toño o addirittura, il colombiano, a porta vuota.

Finiva così, con un Atletico che immeritatamente vinceva come senza demeritare aveva perso a Valencia, che continua la sua corsa, che ormai sembra pronto per poter dire la sua fino alla fine, magari anche arrancando ma trovando sempre la zampata vincente alla fine della sofferenza.
Solo un anno fa partite come questa sarebbero state una sconfitta sicura, e questo cambiamento è un bene. Resta da vedere cosa faranno i colchoneros contro squadre che non giocano sotto ritmo. Il confronto alle porte con due tra le rivali più odiate, Siviglia e Real Madrid, chiarirà, nel bene o nel male, anche questo dubbio.

Note positive
Courtois: sicuro, tranquillo, salva la porta nelle occasioni che avrebbero segnato la capitolazione.
Filipe: sta giocando la sua migliore stagione in biancorosso. Sulla fascia sinistra è un gigante, soprattutto in fase difensiva ma anche in avanti, anche se gli manca un poco di precisione in più. Peccato che sull'altro lato Juanfran latiti.
Diego Costa: la sua voglia di fare fa arrossire il timidissimo Adrian. Non è un mostro di tecnica, ma supplisce agevolmente con la corsa, la potenza e la determinazione. Finora è stato assai importante per le fortune dei biancorossi.
Arda: gioca una partita sottotono, confinato all'ala, ma entra nella memoria per il prodigioso recupero al termine del quale stampa la palla sul proprio palo, deviandola di quei cinque, decisivi, centimetri: parte da destra e arriva a chiudere nella zona sinistra dell'area, mentre i compagni guardano imbamboliti. E poi, ovviamente, c'è il gol.

Note negative
Juanfran: la fascia destra è un colabrodo. Siqueira nel primo tempo lo fa nero; mentre nel secondo, anche grazie al supporto di un Diego Costa che parte dalla sua zona e al ritmo più basso, tiene dignitosamente. L'Europeo ci ha restituito uno zombie.
Raul Garcia: immobile sulla trequarti, non lancia, non contrasta, non tira da fuori, non assiste il doble pivote. Costringe solo Arda all'ala...
Gabi: ormai è ufficialmente un problema, visto che non protegge la difesa né assiste gli avanti. Ancora mi domando perché non gli venga preferito Koke.
Miranda: un paio di svarioni pesanti che potevano costarci la partita. Fortuna vuole che Godin faccia buona guardia.



GRANADA 0 ATLÉTICO 1 di acosart


Granada CF: Toño, Nyom, Siqueira, Diakhaté, Borja Gómez, Iriney (Juanma Ortiz, m.76), Mikel Rico, Brahimi (Ighalo, m.71), Torje (Orellana, m.71), Dani Benítez y El Arabi.


Atlético de Madrid: Courtois 7, Juanfran 4,5, Filipe Luis 7, Miranda 5, Godín 6,5, Suárez 5,5, Gabi 4, Arda 7 (Tiago, m.72 sv), Raúl García 4 (Koke, m.59 6,5), Adrián 4 (Diego Costa, m.46 7) y Falcao 5,5.



Gol: 0-1, m.60: Arda
Árbitro: González González (Colegio Castellanoleonés). Expulsó por doble amarilla al visitante Mario (m.70). También mostró cartulina amarilla a los locales El Arabi, Iriney y Diakhaté, y a los visitantes Suárez, Godín, Diego Costa y Filipe Luis.
Incidencias: Partido correspondiente a la duodécima jornada de Liga en Primera División disputado en Los Cármenes ante 22.500 espectadores. Lleno. Antes del inicio del encuentro se guardó un minuto de silencio por el reciente fallecimiento de la madre del entrenador del Granada CF, Juan Antonio Albacete Anquela.

domenica 11 novembre 2012

Atletico Madrid - Getafe 2-0: la giusta rotta


Non so come sia stato per voi, ma la mia settimana è stata funestata da brutti pensieri. E se la sconfitta di Coimbra fosse stata più di un semplice caso? E se fosse tornato a galla prepotente il vecchio Atletico, quello che perde proprio quando c'è più da perdere e vince quando non conta nulla? Academica Coimbra come Politehcnica Timisoara, Groningen e altri fantasmi del passato, insomma?
In fondo, alle volte non vi domandate anche voi se stiate sognando, quando vedete una SQUADRA che lotta là dove prima c'era un branco di pedatori ognuno chiuso nel proprio egoismo? Non vi chiedete anche voi se Simeone ha davvero compiuto il miracolo o se tutto sfumerà sul più bello, quando verrà fuori la nostra vera natura? Si ha un bel sperare che il nostro DNA non sia quello che è emerso negli ultimi 25 anni, ma nessuno può esserne sicuro...
Il Getafe era un avversario ostico: duro, deciso, rognoso, la tipica squadra capace di affondare l'Atletico tremebondo di un passato così lungo e così vicino.
Sono bastati 3 minuti per capire che non sarebbe stato così, che i ragazzi erano tornati.
Tutti ci hanno “messo la gamba”, per usare un'espressione gradita al Cholo, hanno prodotto un buon gioco, non eccezionale, ma sicuramente più propositivo di quello sparagnino delle ultime gare, e hanno punito cinicamente un Getafe volenteroso ma inferiore sia sul piano del ritmo che sul piano tecnico.
I gol sono stati due perle dei migliori tra i colchoneros, Adrian, bravo a colpire di testa su cross di Mario e ancor più bravo a ribadire sulla respinta di Moya, e Arda, autore di uno spunto magnifico. Tutta la squadra ha però giocato a buon livello, evidenziando uno stato di forma che fa ben sperare per il futuro.
Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma condita da buone giocate, da un ritmo notevole e da una discreta concentrazione. Giocando in questo modo, niente ci è precluso, soprattutto se consideriamo che, grazie ai risultati dei nostri avversari diretti, il quinto posto è già lontano 10 punti.


P.S. Da questa partita, sono collaboratore di Vavel. Qui potete vedere il commento in diretta del match. Se qualcuno vuole seguire i prossimi match, è possibile commentare con il cronista: vi aspetto più che volentieri.


Note positive
Adrian: segna un bel gol; prima si era esibito in un controllo eccezionale sulla fascia destra. Il giocatore irresistibile dell'anno scorso sta tornando.
Arda: è l'anima di ogni azione offensiva dei colchoneros. Svaria su tutto il fronte d'attacco dettando i tempi e segna anche un bel gol, probabilmente viziato da un fallo di mano che però potrebbe tranquillamente essere considerato, come è accaduto, involontario.


Note negative
Falcao: ha giocato una buona partita, ma ormai da lui ci si aspetta sempre una valanga di reti. Invece ha corso, lottato, è stato atterrato in area, ha suggerito ai compagni. Insomma, ha fatto tutto e bene, tranne segnare.



Atlético: Courtois 6; Juanfran 6, Miranda 6, Godín 6,5, Filipe Luis 6,5; Mario Suárez 6,5, Gabi 6; Adrián 7 (Koke, m. 83 sv), Raúl García 6,5 (Cristian Rodríguez, m. 65 6), Arda Turan 7 (Emre, m. 84 sv); y Falcao 6.


Getafe: Moyá; Valera (Mané, m. 46), Rafa, Alexis, Miguel Torres; Juan Rodríguez, Xavi Torres (Lafita, m. 60); Pedro León, Barrada, Diego Castro; y Álvaro Vázquez (Paco Alcácer, m. 60).



Goles: 1-0, m. 23: Adrián; 2-0, m. 42: Arda Turan.
Árbitro: Paradas Romero (C. Andaluz). Amonestó al local Gabi (m. 59) y a los visitantes Juan Rodríguez (m. 18), Diego Castro (m. 38), Álvaro Vázquez (m. 42) y Miguel Torres (m. 58).
Incidencias: partido correspondiente a la undécima jornada de la Liga BBVA, disputado en el estadio Vicente Calderón ante 45.000 espectadores, cuatro mil de ellos colombianos. Antes del inicio del encuentro se guardó un minuto de silencio por las cuatro víctimas de la tragedia del Madrid Arena.

sabato 3 novembre 2012

Valencia – Atletico Madrid 2-0: battuta d'arresto

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Ci sono momenti in cui non capisco se vedo lontano (scusate la presunzione) o se, più prosaicamente, porto sfiga. Nell'ultimo post avevo detto più o meno chiaramente che la sconfitta sarebbe arrivata, per questo Atletico che si trascinava di vittoria in vittoria senza veri meriti che non fossero una grande unità del gruppo e molti colpi fortunati da parte di alcuni giocatori che per il resto non hanno dato moltissimo, almeno a mio parere, alla causa biancorossa.
Neanche a farlo apposta, la sconfitta è arrivata, contro un avversario diretto e senza particolari demeriti da parte della truppa.


E' convinzione comune che il Mestalla sia un campo difficile, motivo per cui confidavo in un Atletico concentrato e pugnace, capace di sciorinare un'altra grande interpretazione. Infatti l'inizio non mi ha affatto deluso: i biancorossi giocavano una partita attenta e concentrata, condita da qualche buon contropiede e tutta tesa, in ambito difensivo, a portare il Valencia sugli esterni e a costringerlo a forzare il lancio lungo da non meno della trequarti.


Il vero problema, questa volta, era lo schieramento iniziale. Ora, è possibile che l'infortunio del Cebolla Rodriguez abbia scombussolato i piani di Simeone, ma il centrocampo presentato all'inizio non era solo inguardabile, ma è stato anche fonte di tutti i problemi.
Infatti due dei cinque uomini nominalmente centrocampisti erano troppo lenti e poco mobili, Emre (schierato trequartista) e Tiago (assurdamente schierato nel doble pivote con Gabi). Quindi i tre centrali faticavano a gestire gli attacchi frontali e i ribaltamenti di fronte e lasciavano spesso sguarnita la propria trequarti, per cui la squadra, consapevole della difficoltà nella zona centrale, spesso saliva con pochi uomini, nel tentativo di proteggere il centro del campo: i terzini rimanevano bassi e anche Arda scendeva molto spesso a difendere sulla trequarti, lasciando soli là davanti Adrian e Falcao. Era un Atletico senza profondità, grazie anche all'assenza di Rodriguez.
Il modesto Valencia di questi tempi aveva buon gioco a lanciare lungo verso il ventre molle dei biancorossi, nella terra di nessuno davanti all'area dove agiva Soldado, da sempre a suo agio nelle percussioni centrali.
Molte volte ci mettevano una pezza o il volenteroso Gabi o i monumentali Miranda e Godin, ma al 19' Soldado era più bravo di tutti e, con una volée, segnava un gol spettacolare proprio da quella zona.


L'Atletico accusava il colpo, anche perché appena prima aveva sfiorato il gol su calcio d'angolo (gran colpo di testa di Miranda) e aveva chiesto a gran voce un rigore su Falcao.
Fino alla mezz'ora i biancorossi apparivano sotto shock, poi si riprendevano pian piano, sfiorando il gol in numerose occasioni, nelle quali a mancare era solo la fortuna (al 32', su grande assist di Adrian, Falcao controllava in area e poi scivolava al momento del tiro...).


Nel secondo tempo la musica non cambiava: Simeone aspettava il 57' per cominciare a correggere la formazione, il Valencia arrancava in palese difficoltà, ma la partita ormai era compromessa.
Schiacciato nella propria area, il Valencia rischiava di capitolare più volte, anche perchè i colchoneros, finalmente dinamici, mostravano sprazzi di buon gioco, ma poi, al 95', si concedeva il lusso di ottenere il più demeritato dei raddoppi, con un contropiede da manuale quando i biancorossi erano tutti in avanti per l'ultimo assalto.


E' un peccato che la striscia senza sconfitte dell'Atletico si sia interrotta proprio in questo modo e su questo campo. Ora è necessario guardare oltre e non perdere di vista l'obiettivo: fare il massimo e vedere a che punto saremo tra qualche partita.


Note positive
Miranda – Godin: certo, tutti e due si sono fatti bruciare da Soldado in occasione del gol, ma senza schermo davanti si dannano l'anima per tenere in piedi la baracca, “rischiando” anche di segnare il gol del pareggio in più occasioni.


Note negative
Simeone: non ho problemi a dirlo: la sconfitta è colpa sua. Schiera un centrocampo senza capo né coda, con giocatori che quasi mai sono stati titolari prima, proprio in una partita difficile come questa. Inoltre corregge il tiro con eccessiva lentezza. Va bene il turn over, però bisogna anche valutare le forze in relazione agli impegni. Contro una squadra aggressiva e abile come il Valencia ci vuole l'artiglieria pesante, non due giocatorini quasi pensionati come Emre e Tiago. Infatti con Raul Garcia e Mario, oltre al Cebolla, la squadra è decollata. Eppure il Cholo non è tipo da sottovalutare gli avversari: come avrà fatto a confondere il Valencia con l'Hapoel di turno? Archiviamo la pratica sotto la voce “cose che possono capitare” e non ne parliamo più...





Valencia: Diego Alves, Joao Pereira, Rami (Víctor Ruiz, m.64), Ricardo Costa, Cissokho, Gago, Tino Costa, Feghouli, Jonas (Banega, m.82), Guardado y Soldado (Valdez, m.88).


Atlético de Madrid: Courtois 6, Juanfran 6,5, Miranda 7, Godín 7, Filipe Luis 6, Tiago 4 (Mario Suárez, m.71, 6), Gabi 6 (Raúl García, m.67 6), Emre 4 (Cristián Rodríguez, m.57, 7), Arda 6,5, Falcao 5,5 y Adrián 6.


Goles. 1-0, m.20: Soldado. 2-0, m.90+: Valdez.
Árbitro: Fernando Teixeira Vitienes (colegio cántabro). Amonestó por el Valencia a Joao Pereira, Cissokho y Víctor Ruiz y por el Atlético de Madrid a Arda, Falcao, Miranda y Tiago. Expulsó al técnico del Valencia, Mauricio Pellegrino en el minuto 42 de juego y a Ricardo Costa (m.90) por acumulación de amonestaciones y al técnico valencianista Campagnucci (m.90).
Incidencias: partido de la décima jornada de la Liga BBVA disputado en el campo de Mestalla ante 40.000 espectadores. Terreno de juego en buenas condiciones.