giovedì 30 agosto 2012

Atletico Madrid – Athletic Bilbao 4-0: dicevamo ieri...


Centouno giorni dopo Bucarest, il risultato non cambia: ancora una volta, al termine di una partita non particolarmente difficile, l'Atletico schianta i baschi grazie a un Falcao mostruoso.
È pur vero, come hanno sottolineato alcuni, che l'opposizione dell'Athletic è stata praticamente inesistente (il morale dei ragazzi di Bielsa è da ricostruire pesantemente, e forse anche l'ambiente dello spogliatoio), ma credo comunque che questa partita sia stata un test probante, perché ha portato alla luce alcuni punti interessanti.

Innanzitutto la stessa voglia e la stessa aggressività dello scorso anno, con la medesima attenzione alla difesa “di squadra”, a partire dal lavoro di pressing sui difensori avversari da parte di uno splendido Falcao.
Poi un tentativo di maggior gioco corale, basato sugli inserimenti dei centrocampisti e dei terzini e su veloci triangolazioni. Questo mostra come, al momento di rinunciare a Diego, Simeone abbia velocemente elaborato un piano alternativo, per il quale l'arrivo del Cebolla e la riconsiderazione di Raul Garcia, due col gol in canna dalla trequarti, sono perfettamente adatti.
Ancora, l'insistenza su Arda come trequartista in senso puro, vale a dire libero di svariare totalmente, in particolare grazie ai continui interscambi con Koke, autore a sua volta di una partita di spessore.
Certo l'assenza di Diego genera un gioco diverso, con conseguenti aspetti sia positivi che negativi. Si vede maggiore velocità nella manovra e a correre è il pallone, più che il calciatore; d'altra parte, manca un pizzico di fantasia, per cui non è il colpo di genio di un solista, ma la geometria e la velocità delle combinazioni a sorprendere l'avversario. I movimenti palla al piede di Diego erano spesso irritanti, però erano anche talvolta accompagnati da autentiche perle calcistiche e in diversi casi erano finalizzati alla profondità. L'ideale quest'anno sarebbe stato avere un Diego più a servizio della squadra e meno narciso, ma ahimè tutto non si può avere con questa penosa dirigenza, perciò accontentiamoci. Anche perché sono convinto che grazie alla maggior circolazione della palla sulla trequarti ci saranno più occasioni da gol da fuori area.
Diego Costa, grazie alla sua fisicità e alla sua mobilità, sembra integrarsi perfettamente con Falcao, con cui ha sfornato buone combinazioni d'attacco per i dieci minuti circa in cui i due sono stai in campo. Inoltre pare aver finalmente acquisito la maturità per essere anche punto di riferimento in avanti in assenza del colombiano.
Adrian continua a latitare, ha sbagliato anche un gol clamoroso sul finire, sempre su assist di Diego Costa.
In conclusione, il dominio dell'Atletico è stato nettissimo e mai in discussione; la partita ha offerto spunti positivi anche se ovviamente inseriti in una situazione complessiva ancora piuttosto fosca (ultime mosse di mercato in uscita, rosa corta e poco equilibrata...). Venerdì contro il Chelsea ne sapremo di più.

Note positive:
Falcao: al momento è, senza alcun dubbio, il miglior centravanti del pianeta. Non si limita a segnare, ma gioca anche per la squadra: è il primo difensore e la boa per gli inserimenti dei compagni, oltre a tenere sotto costante apprensione le difese avversarie. Nell'azione del primo gol, sono da manuale sia lo scatto con cui brucia San Josè, sia il movimento del corpo con cui guadagna il metro fondamentale e protegge il pallone dall'avversario; nell'azione del secondo, il movimento in acrobazia a mezz'altezza sullo stretto è da antologia.
Miranda: bene nelle chiusure e nei rilanci dalle retrovie, non perde mai la calma, anche se talvolta appare in difficoltà nel breve (ma è un suo difetto inestirpabile, credo). Comunque non perde mai la posizione.
Arda: splendidi i colpi di genio con cui infarcisce una prestazione di ottimo livello tattico e dinamico. Si scambia spesso con Koke e agisce prevalentemente sul centrodestra. Talvolta si estranea e costringe quindi la manovra sui piatti binari della prevedibilità nella ricerca di Falcao; deve quindi essere più continuo.
Koke: ottimo per senso della posizione, dinamismo e maturità nella gestione del gioco. Un suo scambio stretto con Gabi al 36', quasi coronato dal gol, è pura poesia.

Note negative
Rodriguez: ancora piuttosto timido, tiene la posizione e non spinge forte in avanti.
Godin – Filipe: buoni per la maggior parte del tempo, si mostrano vulnerabili nel finale ai tagli in obliquo dei giocatori baschi, che si presentano un paio di volte davanti a Courtois. Imbarazzante, in particolare, il modo con cui Godin è lasciato al palo da Ibai al 87' (con Filipe che, inspiegabilmente in controtempo, sale invece di difendere).


Atlético de Madrid: Courtois 7; Juanfran 7, Miranda 7,5, Godín 6,5, Filipe Luis 6,5; Mario Suárez 6,5; Arda Turan 7,5 (Adrián, m. 64, 5), Gabi 6,5, Koke 7,5, Cristian Rodríguez 5,5 (Diego Costa, m. 71 7); y Falcao 8,5 (Tiago, m. 81 6,5).


Athletic Club: Iraizoz; Iraola, San José (Muniaín, m. 46), Gurpegui, Íñigo Pérez; Iturraspe; Susaeta (Ibai Gómez, m. 46), De Marcos, Ander Herrera (Ruiz de Galarreta, m. 60), Ismael López; y Aduriz.


Goles: 1-0, m. 19: Falcao se marcha de su marcador y pica el balón ante la salida de Gorka Iraizoz. 2-0, m. 42: Falcao remata un centro de Godín. 3-0, m. 59: Falcao, de penalti. 4-0, m. 84: Tiago, con un trallazo a la escuadra desde fuera del área.
Árbitro: Fernando Teixeira Vitienes (C. Cántabro). Amonestó a los locales Filipe Luis (m. 43), Miranda (m. 44) y Gabi (m. 80) y a los visitantes Gurpegui (m. 12), Íñigo Pérez (m. 36) y De Marcos (m. 90).
Incidencias: partido correspondiente a la segunda jornada de Liga en Primera División, disputado en el estadio Vicente Calderón ante unos 35.000 espectadores. Laura López, medalla de plata en waterpolo en los Juegos Olímpicos de Londres 2012, hizo el saque de honor del partido.

Nessun commento:

Posta un commento