Vai
a Siviglia senza i pezzi migliori, falcidiato da infortuni e
squalifiche che ti sei andato a cercare, con la panchina piena di
giocatori finiti e giovani di speranze ancora tutte da verificare.
Sai che la partita è uno snodo fondamentale della stagione, che devi
vincerla, costi quel che costi, se vuoi continuare a sperare di
artigliare quel quarto posto che sarebbe già tuo se non avessi
sprecato occasioni incredibili nelle partite precedenti.
Incredibilmente
trovi la rete del vantaggio con una splendida azione conclusa da un
giovane di belle speranze che fa di tutto per sembrare scarso.
Gestisci con grande tranquillità il primo tempo senza subire alcun
pericolo, “rischiando” anzi di raddoppiare più volte e
sprecando, secondo un copione già visto, ogni occasione del KO
gentilmente offerta dagli avversari.
Hai
condotto un primo tempo di raddoppi, pressing, sacrificio; il secondo
tempo inizia ancora meglio di come è finito il primo, con gli
avversari che tengono un ritmo ancor più blando, senza segnali di
pericolo all'orizzonte. Allora che fai? Continui così?
Ma
OVVIAMENTE NO! Ti disunisci e concedi uno, due, tre contropiedi,
tutti uguali, tutti da sinistra, tutti condotti dalla coppia Navas –
Reyes che crocifiggono un Filipe Luis lasciato colpevolmente solo dai
compagni, fino a lasciare al nuovo attaccante degli avversari, quello
che non aveva ancora segnato, l'occasione di segnare un gol facile
facile davanti al portiere, oltre a numerose altre azioni
pericolosissime che solo per tua grandissima fortuna non si
concludono con il 2-1 per gli avversari.
Colmo
della fortuna, quando mancano due minuti l'ennesima azione di attacco
del Siviglia, un contropiede provocato da una avventata azione in
avanti di Juanfran, permetterebbe a Manu del Moral di segnare il più
classico gol dell'ex, se l'arbitro non lo cogliesse in uno di quei
fuorigioco millimetrici che vengono fischiati solo una volta nella vita.
Così,
dopo una partita buttata via, ti ritrovi al punto di un mese fa: nono
posto, a cinque punti dalla zona Champions, con una rosa ridotta
all'osso, mentre gli avversari, vecchi e nuovi, riprendono a correre
e tu ti sei già giocato le carte migliori quando avresti potuto, con
un po' più di attenzione e meno ingenuità, installarti a quota 37 e
rimanere agganciato a quel treno che ora devi inseguire di nuovo.
C'è
qualcosa di positivo, qualcosa da salvare? C'è, ovvio. Per esempio
la ormai assodata imbattibilità in trasferta. Il punto è: meglio
una vittoria da tre punti o tre pareggi da uno ciascuno, per muovere
la classifica?
Per
quel che mi riguarda, metto una pietra sopra alla qualificazione in
Champions, che a mio parere ormai è andata; ma non rinuncio
assolutamente a Simeone: con una plantilla più adeguata e con una
seria programmazione estiva, chissà dove saremmo ora...
Note
positive
Gabi:
è l'anima dell'Atletico. Corre, lotta e, in occasione del gol, un
suo squisito cross pesca Salvio al centro dell'area.
Note
negative
Filipe:
la cerniera sul centro-sinistra tra lui e Dominguez resiste solo un
tempo, poi si squaglia, per colpa di entrambi ma fondamentalmente a
causa sua. Sempre fuori tempo, sempre all'inseguimento degli
avversari, va in crisi contro Navas (avessi detto...)
Sevilla FC:
Palop; Coke, Spahic (Fazio, m.57), Escudé, Fernando Navarro; Jesús
Navas, Medel, Rakitic (Trochowski, m.57), Reyes; Kanouté y Babá
(Manu del Moral, m.73).
Atlético de Madrid: Courtois 6,5; Juanfran 6 (Perea, m.90 sv), Miranda 6, Domínguez 5, Filipe Luis 4,5; Mario Suárez 5, Tiago 5 (Pizzi, m.81 sv); Salvio 6,5, Gabi 7, Koke 6,5; y Adrián 5,5.
Goles: 0-1, M.09: Salvio. 1-1, M.53: Babá.
Árbitros: Alfonso Álvarez Izquierdo (Comité Catalán). Amonestó a los visitantes Filipe Luis (m.12), Tiago (m.34), Salvio (m.44) y Juanfra (m.52) y a los locales Medel (m.21) y Fernando Navarro (m.44).
Incidencias: Partido correspondiente a la vigésima sexta jornada de Primera división disputado en el estadio Ramón Sánchez Pizjuán ante cerca de 45.000 espectadores. Terreno de juego en buenas condiciones.
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