venerdì 10 maggio 2013

Missione compiuta: qualche considerazione sparsa


Per la prima volta dal 1996, anno del doblete, l'Atletico ottiene la qualificazione diretta alla Champions' League, grazie alla sconfitta imprevista della Real Sociedad e alla successiva vittoria dei rojiblancos contro il Celta.

Non posso tacere la soddisfazione per questo risultato, degno premio per la grande stagione dei biancorossi, al di là della flessione finale e dell'abbandono della Europa Legue (su cui torneremo in sede di bilanci).
Al momento, mi godo la soddisfazione della ritrovata grandezza (certo, c'è ancora moltissimo da fare nei prossimi anni, ma il primo passo è compiuto), anche alla luce della partita col Celta.

Sono soddisfatto in primo luogo per l'atteggiamento della squadra: vittoria doveva essere e vittoria è stata, questa volta frutto di una precisa disposizione in campo (Falcao, Adrian e Diego Costa tutti insieme) e non del gioco speculativo cui ultimamente eravamo abituati. La brillantezza dell'inizio dell'anno purtroppo è perduta, anche perchè né Arda né Adrian sono all'altezza della partita col Chelsea (lo spagnolo mercoledì è stato anzi inguardabile), però i gol sono arrivati lo stesso, pur se con difficoltà, per convinzione e non per casualità, sia pure forzata.

Inoltre la condizione fisica mi è parsa addirittura in crescita, il che fa ben sperare per le ultime partite della stagione, finale di Coppa del Re in particolare.

Poi, ho molto apprezzato la sobrietà dell'ambiente. Simeone, finita la partita, ha salutato e ringraziato tutti ma non si è lasciato andare alle scene di giubilo prive di senso cui ci è toccato spesso assistere. In fondo, si tratta di un terzo posto, una posizione di classifica che dovrebbe esserci abituale e che in altri tempi significava stagione fallita. Solo in una società che disprezza totalmente la propria storia poteva capitare che quarti posti agguantati all'ultimo venissero accolti con fanfare e con cortei presso il Nettuno. Per fortuna adesso c'è il Cholo, uno che sa cosa significa l'Atletico e che non permette certe inutili smargiassate.


Cosa aspettarci, quindi per il futuro prossimo?
Personalmente, mi attendo un Atletico che se la giochi contro il Barcellona già questa domenica e che poi superi se stesso nella finale di Coppa. Tutti parlano del sortilegio contro il Real, ma anche il Barcellona, negli ultimi anni, ci ha negato moltissime soddisfazioni. Non c'è altra strada che la vittoria per guadagnare fiducia in se stessi e tornare a lottare per la vittoria finale, quindi avanti con il coltello tra i denti.

Poi mi auguro che le ultime partite di Liga vengano affrontate con dignità e spirito sportivo e che offrano anche l'occasione per schierare quelli tra i nostri giovani che saranno protagonisti del prossimo campionato.

Infine, mi aspetto che, in vista della finale e in considerazione del nostro ritrovato ruolo, ripartano con ancora più vigore articoli di stampa contro di noi, a proposito della vendita delle nostre stelle, del loro desiderio di andarsene etc etc. in fondo, si sa, il fatto che ci siamo anche noi, in città, dà parecchio fastidio...



PS: mi spiace solo che la nostra affermazione abbia di fatto sancito la retrocessione del Celta e di Abel. Entrambi meritano di più, per storia e statura. Mi auguro di rivederli presto in Primera.

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