Cinque
mesi dopo il “tifone Falcao”, una partita mediocre, vinta dalle
difese e non dagli attacchi. E' cambiato il Deportivo, soprattutto
grazie a due prestiti dei colchoneros, Pizzi e Silvio (ieri in
tribuna per una clausola del contratto di prestito, tanto
anti-sportiva quanto abusata in Spagna, per cui non possono giocare
contro chi ne detiene il cartellino); soprattutto è cambiato
l'Atletico, ormai al lumicino, almeno sul piano mentale.
Ne
è nata una partita di buon ritmo, anche combattuta, ma
drammaticamente priva di azioni da gol. Il Deportivo ha lottato su
ogni pallone, l'Atletico ha ben presto fatto valere la sua superiore
qualità e ha preso a dominare il gioco, ma di occasioni se ne sono
viste poche, e tutte frutto di casualità, più che di volontà.
Anche
il secondo tempo ha seguito lo stesso canovaccio, almeno fino al 70',
quando Simeone ha fatto messo in campo contemporaneamente il redivivo
Arda e Oliver: improvvisamente i colchoneros sono sembrati giocare a
qualcosa e il pallone ha cominciato ad essere indirizzato con più
convinzione verso la porta dei padroni di casa. Peccato che, ad un
certo punto, Simeone abbia tolto l'unico che fino ad allora si era
dato da fare in avanti, Adrian, per inserire un nuovo centrocampista.
Da allora, fine delle trasmissioni. Unica occasione, la traversa
colpita da Gabi con un violento tiro da lontano.
Come
spesso accade, però, il veleno stava nella coda. Negli ultimi minuti
è accaduto di tutto: gol di Miranda su calcio d'angolo annullato per
dubbio fuorigioco; mani in area di Juanfran, considerato dall'arbitro
involontario (anche a mio giudizio: stava cadendo). Nei fatti, non
cambiava nulla, un insipido 0-0 frutto anche di un arbitraggio che,
anche prima, aveva sollevato non pochi dubbi.
L'Atletico
sembra ormai concentrato sulla finale di Coppa e viaggia a piccolo
trotto verso il traguardo del terzo posto, per il quale mancano
quattro punti in quattro giornate.
Certo
il livello del gioco dovrà alzarsi molto per sperare di poter almeno
contendere la coppa al nostro eterno rivale. Mancano evidentemente
chiarezza nel gioco e fantasia, mentre ieri non mi è parso che a
livello fisico la squadra sia in difficoltà. Da mesi la squadra è
involuta e gioca un calcio speculativo, puntando a ottenere il
massimo da ogni situazione. E' pur vero che questa è una
caratteristica di tutte le squadre di Simeone, ma ora, diversamente
da prima, sembra l'unica opzione di gioco. E' un fatto per me
incomprensibile, perché, se è vero che manca un creativo a
centrocampo, ovverosia il tanto desiderato Diego (oltre a un
regista), è altrettanto sicuro che il calcio travolgente e
discretamente fantasioso della finale di Supercoppa lo abbiamo
attuato col solo Arda. Certo, un Arda molto più in palla di quello
degli ultimi mesi e molto più propenso a svariare, invece di volersi
confinare sulla fascia sinistra; tuttavia, il solo Arda, con Koke a
supporto.
A
voler ben guardare, è il livello di tutta la squadra ad essere
sceso. Il vero limite di questa squadra è di essere costretta, nei
fatti, a essere al massimo della forma per poter esprimere un gioco
fluido ed efficace, considerato il basso livello tecnico di diversi
elementi e la mancanza di giocatori di fantasia in grado di garantire
punti extra con le loro giocate nei momenti di scarsa forma
collettiva.
Note
positive
Qualificazione
alla Champions': o meglio, ai
preliminari, come tanti si dimenticano di ricordare. Nel caso di
totale disastro in queste ultime giornate, insomma, dovremmo sudarci
il ritorno al massimo torneo continentale, con tutte le incognite che
ne conseguono e le cautele in sede di mercato. Molto c'è ancora da
fare.
Gabi:
ieri, così come nel derby, ci
ha messo il cuore e il massimo dell'impegno. La tecnica è quello che
è, ma se tutti lottassero come lui saremmo ancora in corsa per il
secondo posto e non aspetteremmo da quattordici anni una vittoria nel
derby.
Adrian:
le uniche iniezioni di genio ce le ha messe lui. Sembra sulla via del
ritorno, speriamo che non sia un fuoco di paglia.
Note
negative
Assenza
di fantasia: ne ho già parlato nell'articolo. Qui aggiungo solo
la mia speranza che Oliver abbia, in queste ultime giornate, un ruolo
molto più corposo.
Deportivo
de La Coruña: Aranzubia; Manuel Pablo, Aythami, Zé Castro,
Ayoze; Álex Bergantiños, Juan Domínguez; Bruno Gama, Valerón
(André Santos, min.86), Camuñas (Evaldo, min.72); y Riki (Nélson
Oliveira, min.77).
Atlético de Madrid: Courtois 6; Juanfran 6, Miranda 6,5, Godín 6, Filipe Luis 6,5; Gabi 6,5, Mario Suárez 5,5; Adrián López 6,5 (Saúl Ñíguez, min.81 sv), Raúl García 5,5 (Óliver Torres, min.72 7), ''Cebolla'' Rodríguez 5 (Arda Turan, min.65 6,5); y Falcao 5,5.
Árbitro: Ayza Gámez, del colegio valenciano. Mostró amarilla a Godín (min.42), por parte del Atlético; y a Bruno Gama (min.90), por parte del Deportivo.
Incidencias: Encuentro correspondiente a la trigésimo cuarta jornada de la Liga BBVA disputado en el estadio de Riazor, que rozó el lleno (34.600 espectadores).
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