Arda
Turan, 7,5: ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, come
tutti ricorderete (il top è stata la finale col Chelsea, a mio
giudizio), dimostrandosi ancora una volta abilissimo nel giocare a
tutto campo nella zona d'attacco e nel fornire asssit ai compagni.
Però non è riuscito in quello che gli aveva chiesto Simeone,
ovverosia giocare dietro alle punte nella posizione che era stata di
Diego: la tendenza a svariare, soprattutto sull'amata fascia
sinistra, è stata così forte da spingere il Cholo a ricorrere in
più occasioni al 4-4-2. Per il resto, ha confermato di soffrire di
una certa discontinuità, come già l'anno scorso: da gennaio in poi
il suo rendimento è paurosamente calato, come quello di tutta la
squadra d'altra parte, poi si è infortunato; solo alla fine è
riapparso,
regalando discrete
prestazioni.
Insomma,
ha dimostrato di essere un buon giocatore, quello con più classe,
quello capace anche di coprire, ma non un leader in grado di
caricarsi sulle spalle i compagni (come le gare di campionato contro
Barça e Real hanno dimostrato). Come mentalità sembra più un
gregario e questo pesa sul giudizio complessivo, almeno per quanto mi
riguarda.
Mario
Suarez, 6,5: fortunatamente per tutti, è migliorato abbastanza
rispetto all'anno scorso: sono evidenti i progressi nel leggere i
tempi del gioco e nel coprire la difesa, così come gli sforzi nel
realizzare passaggi verticali e nel rilanciare il gioco con qualcosa
di più del passaggio facile, corto e orizzontale. Però questi
aspetti, comunque non trascendentali (rimane comunque un mediano che
appoggia la palla con un minimo di consapevolezza in più), si sono
visti molto a inizio stagione, mentre sono andati diluendosi
progressivamente nel corso dell'anno, in parallelo col decadere delle
condizioni fisiche sue e della squadra. Per me, continua ad essere
non più che una buona riserva, ma Simeone è convinto che fornisca
le più ampie garanzie, come testimoniano anche le sue richieste di
mercato.
Gabi,
7,5: un altro che non vale granché, tecnicamente e tatticamente,
però ci mette l'anima e sente la maglia in modo molto maggiore
rispetto a tutti i suoi compagni. Nei derby ha dato tutto se stesso
SEMPRE (unico della squadra), andando spesso oltre ai propri limiti.
E' un discorso che abbiamo già fatto: non è un regista, ma riesce
comunque a rilanciare abbastanza velocemente la palla verso le
mezzepunte, anche con lunghi lanci che, quando sono precisi, fanno
molto ma molto male agli avversari. Per questo, pur considerandolo
niente di più che un'altra riserva, sono ben disposto a concedergli
più di un'attenuante per le diverse prestazioni insufficienti con
cui ha costellato la stagione.
Koke,
8: è cresciuto tantissimo, diventando uno dei punti di
riferimento della squadra, a centrocampo ma non solo. Come avevamo
già avuto modo di notare lo scorso anno, è molto abile nel gioco
tra le linee, motivo per cui Simeone lo ha utilizzato moltissimo
sulla linea dei trequartisti e poco nel suo ruolo abituale
davanti alla difesa. Eppure la sua migliore prestazione è stata
nella partita contro il Granada, quando ha giocato nel doble
pivote in coppia con Gabi. Non ha particolare fantasia nei
passaggi, non è straordinario in interdizione, però è efficace e
continuo, oltre a essere disposto a mettersi in gioco sempre e
comunque, caratteristica particolarmente apprezzata da Simeone.
Raul
Garcia, 5,5: reduce dal prestito all'Osasuna, dove aveva concluso
un'annata monstre, ha cominciato bene la stagione, segnando
diverse reti dalla distanza e dandosi da fare dietro a Falcao. Poi
ha perso progressivamente protagonismo, soprattutto a causa dei suoi
evidenti limiti. Nessuno infatti dubita della sua professionalità,
ma molti si domandano quale sia il suo ruolo: non è un regista, né
un centrocampista continuo nell'inserirsi in avanti; non ama fare il
mediano di rottura, ma non è in grado di giocare da trequartista,
visto che non possiede né visione di gioco né creatività. E
quindi? Possibile che bastino il suo spirito di sacrificio e la sua
disciplina tattica per guadagnarsi un posto nell'Atletico, sia pure
partendo dalla panchina? Di fatto, la più grande delusione della
stagione, a mio parere.
Tiago,
5,5: ha giocato poco, come già era accaduto l'anno scorso, e ha
evidenziato i soliti limiti: lentezza, scarsa mobilità, difficoltà
fisica e atletica contro gli avversari al centro del campo.
Naturalmente ha più tecnica di ogni altro centrocampista della rosa,
ma non è un regista e il suo apporto ormai è limitatissimo: con lui
in campo la squadra perde filtro senza guadagnare né mobilità né
geometria.
Cristian
Rodriguez, 6: veloce è veloce, e qualche partita l'ha anche
giocata bene. Però è totalmente privo di fantasia: non inventa mai
nulla, ma si limita ad andare via di forza sulla fascia. Non apporta
molto neppure sul piano del gioco, poiché si è dimostrato il tipo
di giocatore che rende benissimo se la squadra ha un gioco ben
definito nel quale venire attivato, ma incapace di ritagliarsi un
ruolo di autonomo protagonista. Alla fine non è riuscito ad uscire
dalla (comoda?) dimensione della riserva.
Emre,
4: ha giocato pochissimo, spesso senza convincere. Non sarà un
gol su punizione in Europa League a cambiare il giudizio: era un
acquisto sbagliato già a mente fredda, è stato anche peggio una
volta provato.
Oliver
Torres, 6,5: sottoposto dal Cholo e dal Profe Ortega a
un percorso personalizzato
volto a irrobustirlo, il ragazzo, sparito durante la stagione, è
riapparso verso la fine con tutto il suo carico di magie.
Trequartista ispirato, abile negli inserimenti e nel difendere il
pallone, immarcabile, rischia di essere il grande crack dei prossimi
anni (e quindi di essere venduto a caro prezzo alla prima
occasione...)
Saul
Niguez, 6,5: l'altro canterano del centrocampo, meno appariscente
ma solido. Sembra un centrocampista alla Tiago, abile coi piedi ma
probabilmente incapace di prendere per mano la squadra. Il tempo,
come sempre, farà giustizia e chiarirà le reali prospettive di
questo campioncino in erba.
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