La vendetta, si
sa, è un piatto che va servito freddo. Molto freddo è anche meglio.
E noi colchoneros aspettavamo da anni non solo di impartire al Porto
memorabili lezioni di calcio, ma anche di comminargli un po' di
quella medicina che per ben due volte, nelle ultime Champions', i
lusitani ci avevano fatto trangugiare nostro malgrado:
l'eliminazione. Così, tutto in pochi mesi, le oscenità di Abel e
Aguirre, le sparate di Pinto da Costa e le infinite umiliazioni in
sede di mercato sono state spazzate via.
Diciamo la
verità, ieri non abbiamo visto la miglior versione dell'Atletico.
Tuttavia la squadra messa in campo da Simeone (una buona squadra, va
detto) ha messo sotto senza neanche sudare un Porto veramente
inguardabile, al di là dei lustrini regalati dalle estemporanee
fiammate di qualche campione e di qualche giocoliere abile solo ad
accendersi ad intermittenza.
Certo, i
biancorossi hanno goduto di una buona dose di fortuna (quattro legni
colpiti dai portoghesi, di cui uno subito all'inizio, non sono
proprio uno scherzo), ma hanno giocato con l'abituale compattezza e
organizzazione e hanno dato l'impressione di avere sempre il match
sotto controllo. Vale a dire, avrebbero quasi sicuramente pareggiato
ogni gol degli avversari, per poi magari superarli in scioltezza.
Non
dimentichiamo poi i numerosi esempi di bravura emersi dalla partita
di ieri: dal rigore parato da Aranzubia, al gol favoloso di Raul
Garcia, passando per l'assist millimetrico di Oliver a Diego Costa,
l'ottima partita di Manquillo e i confortanti segnali di risveglio di
Adrian.
Naturalmente,
la concentrazione non è stata altissima, anche se lo spartito è
ormai metabolizzato da tutti a un tale livello che partite come
questa vengono gestite (e vinte) col pilota automatico. Con una
motivazione non totale mi sento di spiegare anche le ombre di questo
match, vale a dire una certa friabilità della difesa (quattro legni
sono troppi anche in un confronto fortunato), poco protetta da un
centrocampo in cui Koke, questa volta, non ha dato l'apporto sperato
né in fase di costruzione, né in quella di contenimento.
La pratica
Champions' è archiviata, dunque, fino a Marzo e nel migliore dei
modi, ben oltre le più rosee aspettative direi di chiunque (io per
primo, beninteso). Ora vediamo cosa ci riserva il campionato e quanta
fortuna avremo al sorteggio di lunedì.
Note
positive
Raul Garcia:
il gol è fantastico. Riceve palla in una zona morta del campo, si
gira in un fazzoletto e scaglia un siluro nell'unico angolino
disponibile. Chapeau, direbbero i francesi. Ormai ha trovato
il suo ruolo, dopo tanto peregrinare in biancorosso. Non sono mai
stato un suo estimatore, anche se ne apprezzavo la professionalità,
ma devo confessare che l'ultimo mese e mezzo è eccezionale e apre
interessanti prospettive future in attacco. Però la sua forza, cioè
essere un atipico, è anche il suo vero limite: toglie spazio a una
seconda punta, non può sostituire un trequartista (infatti Simeone
continua insistentemente a chiedere un enganche per gennaio),
è funzionale ma grigio a centrocampo. Ovverosia, è un eterno
dodicesimo uomo, io temo.
Oliver:
la sua valenza difensiva è pressoché nulla (e anche in avanti deve
dimostrare parecchio, a guardare al di là del velo di peana che lo
beatificano a priori), ma sa inventare come pochi altri, sia pure a
sprazzi. Simeone giustamente gli ha chiesto di più, perché al
momento è solo un progetto di fuoriclasse. Però un gran bel
progetto.
Manquillo:
eccolo, l'altro enfant prodige biancorosso. Diversamente da
Oliver, ruolo e fisico lo agevolano. Io credo che sia pronto per
prendere il posto di Juanfran, se non continuativamente, certo con
grande frequenza, magari anche solo per liberare, all'occorrenza,
l'alicantino in avanti, all'ala destra.
Note
negative
Alderweireld:
visione di gioco, certo. Senso della posizione, certo. Però
anche una reattività modesta e uno scatto sul breve da perfezionare
(e molto). Forse perché poco protetti dal doble pivote (e non
solo), i due in mezzo ballano parecchio, evidenziando i loro difetti.
La coppia Miranda - Godin funziona perché quanto è serafico il
brasiliano, tanto è esplosivo l'uruguaiano; il belga, sembra, più
che il complemento di Miranda, il suo sostituto testuale, per niente
adatto ad affiancarlo (dico questo ben consapevole di aver sostenuto
il contrario altrove, ma la verità è che con meno di 10-15 partite
un giudizio su un calciatore io non lo so e non lo voglio formulare,
al contrario di tanti altri).
Atlético:
Aranzubia 7;
Manquillo 7,
Alderweireld 5,5,
Miranda 5,5,
Insua 6;
Gabi 6,
Koke 6;
Adrián 6,5 (Leo
82’ sv),
Raúl García 8;
Óliver 7 (Arda
Turan 62’ 6,5);
Diego Costa 7(Villa
45’6).
Porto:
Helton; Danilo, Maicon, Mangala, Sandro; Fernando; Defour (Héctor
Herrera 78’); Varela, Lucho Gonzalez (Nabil Ghilas 64’), Josué
(Licá 45’); Jackson Martinez.
Goals:
1:0 Raúl García 14’, 2:0 Diego Costa 37’
Ma courtois è infortunato?
RispondiEliminaLo era, ma ha recuperato e col Valencia giocherà
EliminaCosa ne pensi del sorteggio di champions? fattibile?
RispondiEliminaOnestamente, valutando quello che vedo ora e considerato che per Marzo tutto potrebbe essere cambiato (tra infortuni, nuovi acquisti e chi più ne ha più ne metta) credo che il Milan non abbia speranze. E lo dice uno che è cresciuto andando a San Siro, come ho già detto più volte.
EliminaHo iniziato negli anni della B e di Farina, ma una pena così non l'ho mai vista...