giovedì 12 dicembre 2013

Atletico Madrid – Porto 2-0: impagabili


La vendetta, si sa, è un piatto che va servito freddo. Molto freddo è anche meglio. E noi colchoneros aspettavamo da anni non solo di impartire al Porto memorabili lezioni di calcio, ma anche di comminargli un po' di quella medicina che per ben due volte, nelle ultime Champions', i lusitani ci avevano fatto trangugiare nostro malgrado: l'eliminazione. Così, tutto in pochi mesi, le oscenità di Abel e Aguirre, le sparate di Pinto da Costa e le infinite umiliazioni in sede di mercato sono state spazzate via.
Diciamo la verità, ieri non abbiamo visto la miglior versione dell'Atletico. Tuttavia la squadra messa in campo da Simeone (una buona squadra, va detto) ha messo sotto senza neanche sudare un Porto veramente inguardabile, al di là dei lustrini regalati dalle estemporanee fiammate di qualche campione e di qualche giocoliere abile solo ad accendersi ad intermittenza.
Certo, i biancorossi hanno goduto di una buona dose di fortuna (quattro legni colpiti dai portoghesi, di cui uno subito all'inizio, non sono proprio uno scherzo), ma hanno giocato con l'abituale compattezza e organizzazione e hanno dato l'impressione di avere sempre il match sotto controllo. Vale a dire, avrebbero quasi sicuramente pareggiato ogni gol degli avversari, per poi magari superarli in scioltezza.
Non dimentichiamo poi i numerosi esempi di bravura emersi dalla partita di ieri: dal rigore parato da Aranzubia, al gol favoloso di Raul Garcia, passando per l'assist millimetrico di Oliver a Diego Costa, l'ottima partita di Manquillo e i confortanti segnali di risveglio di Adrian.
Naturalmente, la concentrazione non è stata altissima, anche se lo spartito è ormai metabolizzato da tutti a un tale livello che partite come questa vengono gestite (e vinte) col pilota automatico. Con una motivazione non totale mi sento di spiegare anche le ombre di questo match, vale a dire una certa friabilità della difesa (quattro legni sono troppi anche in un confronto fortunato), poco protetta da un centrocampo in cui Koke, questa volta, non ha dato l'apporto sperato né in fase di costruzione, né in quella di contenimento.
La pratica Champions' è archiviata, dunque, fino a Marzo e nel migliore dei modi, ben oltre le più rosee aspettative direi di chiunque (io per primo, beninteso). Ora vediamo cosa ci riserva il campionato e quanta fortuna avremo al sorteggio di lunedì.


Note positive
Raul Garcia: il gol è fantastico. Riceve palla in una zona morta del campo, si gira in un fazzoletto e scaglia un siluro nell'unico angolino disponibile. Chapeau, direbbero i francesi. Ormai ha trovato il suo ruolo, dopo tanto peregrinare in biancorosso. Non sono mai stato un suo estimatore, anche se ne apprezzavo la professionalità, ma devo confessare che l'ultimo mese e mezzo è eccezionale e apre interessanti prospettive future in attacco. Però la sua forza, cioè essere un atipico, è anche il suo vero limite: toglie spazio a una seconda punta, non può sostituire un trequartista (infatti Simeone continua insistentemente a chiedere un enganche per gennaio), è funzionale ma grigio a centrocampo. Ovverosia, è un eterno dodicesimo uomo, io temo.
Oliver: la sua valenza difensiva è pressoché nulla (e anche in avanti deve dimostrare parecchio, a guardare al di là del velo di peana che lo beatificano a priori), ma sa inventare come pochi altri, sia pure a sprazzi. Simeone giustamente gli ha chiesto di più, perché al momento è solo un progetto di fuoriclasse. Però un gran bel progetto.
Manquillo: eccolo, l'altro enfant prodige biancorosso. Diversamente da Oliver, ruolo e fisico lo agevolano. Io credo che sia pronto per prendere il posto di Juanfran, se non continuativamente, certo con grande frequenza, magari anche solo per liberare, all'occorrenza, l'alicantino in avanti, all'ala destra.


Note negative
Alderweireld: visione di gioco, certo. Senso della posizione, certo. Però anche una reattività modesta e uno scatto sul breve da perfezionare (e molto). Forse perché poco protetti dal doble pivote (e non solo), i due in mezzo ballano parecchio, evidenziando i loro difetti. La coppia Miranda - Godin funziona perché quanto è serafico il brasiliano, tanto è esplosivo l'uruguaiano; il belga, sembra, più che il complemento di Miranda, il suo sostituto testuale, per niente adatto ad affiancarlo (dico questo ben consapevole di aver sostenuto il contrario altrove, ma la verità è che con meno di 10-15 partite un giudizio su un calciatore io non lo so e non lo voglio formulare, al contrario di tanti altri).



Atlético: Aranzubia 7; Manquillo 7, Alderweireld 5,5, Miranda 5,5, Insua 6; Gabi 6, Koke 6; Adrián 6,5 (Leo 82’ sv), Raúl García 8; Óliver 7 (Arda Turan 62’ 6,5); Diego Costa 7(Villa 45’6).
Porto: Helton; Danilo, Maicon, Mangala, Sandro; Fernando; Defour (Héctor Herrera 78’); Varela, Lucho Gonzalez (Nabil Ghilas 64’), Josué (Licá 45’); Jackson Martinez.
Goals: 1:0 Raúl García 14’, 2:0 Diego Costa 37’

4 commenti:

  1. Ma courtois è infortunato?

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  2. Cosa ne pensi del sorteggio di champions? fattibile?

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    Risposte
    1. Onestamente, valutando quello che vedo ora e considerato che per Marzo tutto potrebbe essere cambiato (tra infortuni, nuovi acquisti e chi più ne ha più ne metta) credo che il Milan non abbia speranze. E lo dice uno che è cresciuto andando a San Siro, come ho già detto più volte.
      Ho iniziato negli anni della B e di Farina, ma una pena così non l'ho mai vista...

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