Da che mondo è
mondo, il peggior nemico che si può affrontare non è semplicemente
quello che conosce ogni tuo trucco, ogni tua strategia, ma quello che
ti assomiglia come una goccia d'acqua, il tuo doppio. Pensa come te,
agisce come te, neutralizza ogni tua mossa come se ti leggesse nella
mente.
Simeone, che è
saggio, non a caso temeva l'incontro di oggi: un nostro doppio,
l'Espanyol, ci ha fatti secchi; un altro, l'Elche, rischiava di farci
parecchio male.
Non a caso, il
primo tempo è stato piuttosto brutto. Compatte, sempre dietro la
linea della palla, le due squadre, uguali in tutto, si sono
annullate: naturalmente i colchoneros hanno avuto qualche
occasione in più, ma nel complesso hanno sofferto la determinazione
e il dinamismo degli avversari.
Era inevitabile
che la partita si sarebbe decisa sul piano della continuità: solo
tenendo quel ritmo l'Elche avrebbe potuto annullare il divario
tecnico con l'Atletico; solo tenendo alta la concentrazione fino
all'inevitabile calo degli avversari i colchoneros ne sarebbero
usciti con tutta la posta in palio.
Il secondo
tempo ha rispettato il copione: l'Elche si è pian piano arenato
nelle gore di una certa pochezza tecnica; mentre l'Atletico ha
resistito e poi piazzato un uno-due devastante grazie ai suoi uomini
più in forma. In verità, i colchoneros hanno presentato una
versione decisamente dimessa di se stessi, come è normale che sia,
considerato il dispendio di energie mentali che il sistema di gioco
di Simeone richiede: errori di posizionamento, una certa difficoltà
nel compiere i movimenti necessari per “difendere di squadra”,
diverse ammonizioni evitabili. Insomma, l'intero corollario di una
squadra che avrebbe bisogno di una pausa e che fatica a mantenere la
rotta giocando sempre con lo stesso undici.
A tirarci fuori
dai guai sono stati due autentici lampi partoriti dal genio di
singoli giocatori: una folgore dalla lunga distanza di Raul Garcia,
appena entrato, trasformata in gol da Koke; una fantastica
combinazione Adrian – Diego Costa.
Per il momento
può bastare: in fondo sono tredici vittorie in quindici partite...
Note
positive
Raul Garcia:
entra e subito cambia la partita. Ormai la sua posizione è
quella; è abilissimo nel far fruttare i suoi pregi e nel nascondere
le debolezze. Insomma, è proprio il simbolo di questo Atletico
capace di sfruttare anche i propri difetti per fare punti.
Diego Costa:
sarà anche grezzo tecnicamente, come da più parti si suggerisce
(lo stesso Kiko ne ha parlato), ma guardatevi il gol: scatto tra
terzino e centrale, riduzione del passo e spostamento del busto per
accogliere la palla e non ostacolarne il rimbalzo, calcio controllato
(con la gamba bloccata a metà dell'arco di estensione) per non
colpire il portiere in uscita e per indirizzare la palla in porta con
un colpo di biliardo. Forse non capisco nulla di calcio, ma a me pare
un gol sensazionale. Per dire, nella tanto strombazzata (in estate)
batteria di attaccanti di una squadra nostrana a righe rossonere, chi
sarebbe in grado di farne di simili?
Note
negative
Villa: è
di nuovo scomparso dai radar. Evidentemente, non è in grado di
garantire la continuità delle sue prestazioni, motivo per cui ho
sempre sostenuto che fosse un ottimo acquisto per la panchina. Però
attenzione: Raul Garcia continua ad approfittare delle occasioni che
gli si offrono, Adrian sembra in ascesa. Insomma, la concorrenza
rischia di essere reale...
Elche Manu
Herrera; Damián, Botía, Lombán, Albacar; Rubén Pérez, Carlos
Sánchez (J.Márquez, min. 75); Fidel (Aarón, min.65) Coro, Carles
Gil, Boakye (Cristian Herrera, min.72).
Atlético de Madrid Courtois 7; Juanfran 6,5, Miranda 7, Godín 6,5, Filipe 6,5; Tiago 6, Gabi 6, Arda 5 (Adrián 7, min.70) Koke 7; Diego Costa 8, Villa 4,5 (Raúl García,7,5 min.62).
GOLES
0-2, 74' Diego Costa.
ARBITRO: Delgado Ferreiro (C.Vasco). Amonestó a Botía (min. 25) y Damián (min.63) por parte del Elche. Y a Tiago (min.14), Villa (min.16), Filipe Luis (min.65) y Koke (min.82) por parte del Atlético de Madrid.
Secondo te riusciremo guardando il calendario, ad arrivare all'ultima di andata al calderon almeno agli stessi punti del barcellona? Secondo te qual'è il loro punto debole? Secondo me già la prossima col valencia al calderon sarà molto dura, cosa ne pensi?ne usciremo vittoriosi domenica?
RispondiEliminaCe la possiamo fare, direi, sia per l'ultima di andata che per la prossima di campionato. Il Valencia è un terno al lotto, considerati gli alti e bassi, ma il loro ruolino di marcia in trasferta è disastroso.
RispondiEliminaIl punto debole del Barcellona è quello che dicono tutti: la difesa.
Io però aggiungo: aver rinunciato a una qualunque programmazione sportiva per il dopo-Guardiola, fidando sul fatto di contare sul trio Messi-Xavi-Iniesta. Allenatori pescati o sostituiti un po' a casaccio, giocatori presi per fare scena senza una vera valutazione dell'utilità: mi pare che, dalla batosta col Bayern, i nodi stiano venendo al pettine, anche se ovviamente il crepuscolo potrebbe durare anni (e portare altri trofei).
ma courtois si è fatto male?
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