Checché
ne dicano in molti, è stata partita vera. Almeno finchè chi aveva
tutto da perdere non ha deciso che era meglio lasciare tutto come
stava: hai visto mai che anche quest'anno turchi, danesi o simili
potessero fare a fette la Vecchia Signora...
Quindi,
ripeto, è stata partita vera per circa 60-65 minuti.
Però
è stata anche, perchè negarlo, una partita eminentemente difensiva,
o per meglio dire tatticamente accorta, con un 4-5-1 a maglie strette
e un Mandzukic a uomo su Pirlo che a molti non sono piaciuti.
Ma
non parliamo di biscotto o di farsa, per favore. L'Atletico si era
guadagnato il diritto di poter fare la partita che avesse voluto
grazie al suo percorso e così ha fatto, cercando di non scoprirsi e
di adattarsi alla dinamica del match. Avrei gradito anch'io una prova
di forza, ma cosa ci diremmo ora se, in una gara dall'importanza
tutto sommato limitata, alcuni o anche uno solo dei nostri si fosse
fatto male in maniera seria?
Alla
fine, l'Atletico ha fatto di necessità virtù.
Entrambi
i contendenti hanno cercato di vincere, ma senza esporsi
eccessivamente e il risultato ne è scaturito come logica
conseguenza, sempre più probabile man mano che ci si avvicinava alla
fine. I colchoneros
hanno giocato con la testa: concentrazione, intensità e,
soprattutto, autoconservazione in un periodo della stagione
(dicembre-marzo) in cui, stante il congelamento delle coppe europee,
bisogna dare lo strappo definitivo in campionato e scrollarsi di
dosso il duo Siviglia-Valencia. Così mi spiego anche l'assenza di
cambi, la panchina per Tiago e Griezmann e una tattica attendista ma
non rinunciataria.
Che
poi siano emersi i soliti difetti, anche questo c'era da
aspettarselo. La squadra, se appena può, difende bassa, troppo
bassa, e si affida moltissimo alle capacità acrobatiche e d'anticipo
della coppia centrale e del portiere, che però non è più Courtois.
C'è il rischio, l'ho già scritto tante volte, che prima o poi
questo atteggiamento di difesa passiva venga punito da qualche gol e
qualche sconfitta di troppo. D'altra parte, l'anno scorso
l'atteggiamento “pagava” anche perchè Diego Costa, con la sua
velocità e la sua fisicità, bastava a ribaltare il fronte e il
gioco d'attacco si poteva sviluppare efficacemente anche in
inferiorità numerica (questo per tutti coloro che ritengono che la
squadra di quest'anno sia migliore di quella dell'anno scorso, come
si legge spesso qua e là. Mah...). Poi, il Cholo
non azzarda mai e questo è talvolta un limite: un Cerci punta
avanzata per attivare un veloce e letale contropiede in situazioni di
forte pressione avversaria, per esempio, ci piacerebbe vederlo, ogni
tanto.
Visto
che comunque la partita è stata quella che è stata, non mi pare il
caso di stilare pagelle. Mi limiterò a qualche osservazione qua e
là.
Ho
apprezzato alcuni dettagli di Arda, capace come pochi nel far
scomparire la palla, e il grande spirito di sacrificio di Mandzukic.
Non
ho gradito, invece, l'ennesimo errore nel controllo della palla di
Moyà, speculare a quello dell'andata e che, come allora, poteva
costarci caro. Anche nella prestazione di Gimenez ho colto qualche
ombra: come ho già detto, tende a farsi superare in velocità e non
ha ancora sviluppato quella capacità di concentrazione che permette
di nascondere questo difetto non perdendo mai la posizione.
Crescerà...
Chi preferisci beccare agli ottavi?
RispondiEliminaSe avessi potuto scegliere, avrei detto il Monaco. Così, quasi tutte le seconde mi vanno bene, ad eccezione del PSG e (ma meno, molto meno) del City. In realtà, da qui a febbraio le cose possono cambiare moltissimo. E comunque anche un Basilea, se noi non fossimo in forma e loro sì, potrebbe mandarci a casa. Quindi è tutto da vedere
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