In dieci minuti
di pura follia l'Atletico ha rischiato di buttare via una partita
vinta e stravinta, ma è comunque riuscito a portare a casa una
vittoria che lascia “l'amaro in bocca”, come ha ammesso Mario
Suarez.
Peccato perchè
i colchoneros, schierati con un quasi inedito 4-4-2 a supportare la
coppia d'attacco Falcao – Diego Costa, erano riusciti a scavare un
solco tra loro e gli avversari anche giocando una partita al piccolo
trotto, come le grandi squadre devono essere capaci di fare.
La scelta di
schierare Diego Costa, oltre che per sostituire un Adrian che è solo
l'ombra di se stesso, rispondeva anche all'esigenza di tenere sotto
costante apprensione la difesa a tre del Rayo, obbligata dalla
presenza del doppio centravanti a tenersi bassa e centrale. In questo
modo i tre del Rayo si esponevano alle incursioni dei centrocampisti
dell'Atletico, innescati dal gioco di sponda di Falcao e dalle
progressioni di Costa, abile a sfruttare la libertà lasciatagli
dalla difesa avversaria, terrorizzata dal colombiano, per svariare su
tutto il fronte d'attacco.
Le prime tre
reti dei colchoneros nascevano tutte nello stesso modo, da incursioni
sulle fasce concluse da assist verso centro-area e finalizzate ogni
volta da un centrocampista diverso. Nell'azione del rigore, ancora
una volta Costa raggiungeva la linea di fondo, per subire però un
netto fallo.
Il punteggio
cresceva verso l'ennesima goleada in soli 5 minuti, tra il 49' e il
54', dopo che i Colchoneros avevano concluso il primo tempo con un
gol di vantaggio e in generale avevano gestito una partita facile
facile contro un avversario inesistente.
Però sul
finire della partita, saranno stati i cambi o la supponenza, i nostri
cedevano sempre più ampie fette di campo e subivano tre gol
nell'area piccola, frutto di errori di posizione e superficialità
dei difensori.
Poteva finire
male, ma per fortuna questa volta la lezione era pesante ma non
definitiva.
Note
positive
Diego Costa:
gli manca solo il gol, ma di fatto la prima, la seconda e la quarta
rete sono opera sua e delle sue progressioni sulle fasce laterali.
Dall'inizio dello scorso campionato è cresciuto moltissimo e ora è
un vero gioiellino, da testare anche contro avversari più quotati.
Note
negative
Difesa:
i tre gol vengono da dormite collettive, d'accordo, ma le colpe dei
difensori, incapaci di liberare l'area piccola dalle palle scodellate
dagli avversari, sono evidenti. Miranda, ma soprattutto Godin e
Filipe, peccano grandemente di reattività.
Atlético de
Madrid: Courtois 6; Juanfran 6,5, Miranda 6,
Godín 6, Filipe 6; Arda Turan 6,5 (Adrián, m.
66 5,5), Mario 6,5 (Tiago, m. 62 5,5), Gabi 6,
Koke 6; Diego Costa 7,5 (Cristian Rodríguez, m. 55 6)
y Falcao 6.
Rayo Vallecano: Dani Giménez; Tito, Amat, Casado; Trasshorras, Javi Fuego, Adrián (Delibasic, m. 70); Piti (Lass, m. 53), Leo Baptistao, José Carlos; y Nicki Bille (''Chori'' Domínguez, m. 57).
Goles: 1-0, m. 29: Mario Suárez culmina una jugada de Diego Costa. 2-0, m. 48: Koke marca a pase de Diego Costa. 3-0, m. 51: Arda Turan remata un centro raso de Juanfran. 4-0, m. 55: Falcao, de penalti. 4-1, m. 82: Delibasic remate un centro desde la derecha. 4-2, m. 85: Delibasic culmina un envío raso desde la izquierda. 4-3, m. 88: Leo Baptistao aprovecha una serie de rechaces en el área.
Árbitro: Javier Estrada Fernández (C. Catalán). Amonestó a los visitantes José Carlos (m. 42), Javi Fuego (m. 54) y Adrián González (m. 68).
Incidencias: partido correspondiente a la cuarta jornada de Liga en Primera División, disputado en el estadio Vicente Calderón ante unos 45.000 espectadores.
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