Dopo le tre
partite di questa settimana, l'Atletico si ritrova secondo, a
due soli punti dal Barcellona capolista. Un inizio di temporada
simile non si vedeva dall'anno del doblete.
Ci sarebbe da
essere molto contenti, ma preferisco mantenere i piedi per terra e
osservare i molti passi in avanti che ancora vanno compiuti.
Delle partite
contro Valladolid, Betis e Espanyol non ho potuto e non posso fare un
resoconto puntuale, quindi mi limito ad alcuni spunti di carattere
generale.
Tra
gli aspetti positivi
considero sicuramente l'ottimo rendimento di Raul
Garcia e di Diego
Costa, perfettamente in linea
con quanto mi aspettavo da loro in questo inizio di stagione.
Ancora,
l'Atletico dà sempre
l'impressione di poter essere pericoloso:
anche quando soffre, il contropiede è una spada di Damocle sopra le
teste degli avversari protesi in avanti.
Inoltre
la partita col Betis ha dimostrato che i colchoneros sanno anche
recuperare uno svantaggio
e non solo giocare in difesa del vantaggio acquisito.
Tra
l'altro, apro una piccola parentesi per dire quella che a me sembra
una ovvietà ma che a quanto pare, stando agli articoli di certa
stampa: giocare con attenzione alla fase difensiva non significa
giocare in difesa. Non vedo tutto quell'abuso di difesa e contropiede
che viene segnalato sulla stampa. C'è anzi una squadra attenta a non
subire gol e abile a miscelare momenti in cui fare la partita e
tenere la palla ad altri in cui gioca di rimessa. Partite come quelle
col Chelsea o col Rayo dimostrano che i colchoneros sanno
sorprendere, cambiando il proprio atteggiamento di partita in
partita.
Il
gioco offensivo
è più veloce
rispetto all'anno scorso, meno legato al portare palla, più
geometrico e imprevedibile.
Ci sono molti marcatori in
più rispetto all'anno scorso, grazie alle diverse caratteristiche
del centrocampo.
Tra
le note negative
vedo una paradossale fragilità di fondo.
Non fraintendetemi, l'Atletico è chiaramente un osso duro da rodere,
quasi inaffondabile, ma commette ancora troppi errori in
fase difensiva. Non sempre riesci a segnare quattro reti o contare
sulla dabbenaggine degli avversari per rimediare. Prima o poi certe
leggerezze, ora di
Courtois, ora di
Godin, ora di Miranda, ora di altri, si pagano.
C'entrano
forse anche la condizione fisica e la preparazione estiva, perché
nel secondo tempo il
rendimento cala
sempre in modo molto netto, un particolare che potrebbe costarci
molto caro contro le big, in Spagna e in Europa: con la fatica e la
deconcentrazione
arrivano sempre gli errori
e un affanno
esagerato.
Che
prospettive
immaginare, dunque? Per ora siamo secondi, punto e basta.
Può sembrare una non risposta, ma è tutto ciò che mi sento di
dire. La prossima partita contro il Malaga già ci dirà qualcosa in
più su ciò che ci dobbiamo aspettare dalla stagione.
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