Il Cholo
Simeone è un grande conoscitore di calcio.
Non stupisce
quindi che, saputo che non avrebbe potuto contare su Diego
(anche perchè, a ben guardare, non ha poi fatto molto per
trattenerlo...), abbia subito elaborato sistema di gioco
differente pur nella continuità.
All'apparenza,
infatti, l'Atletico si schiera sempre con il 4-2-3-1 che tanto
bene ha fatto lo scorso anno, cosa che ha sempre fatto apparire
ridicoli ai miei occhi gli articoli sulla nuova (???) posizione di
Adrian come ala destra. Nella realtà, però, molto è cambiato.
La necessità
di sostituire Diego, giocatore che non ha una chiara controfigura in
rosa, ha posto una serie di problemi.
Inizialmente
Simeone ha accarezzato l'idea di proporre Arda Turan come
trequartista puro, ma questa soluzione non ha convinto completamente.
Il turco fa girare velocemente il pallone, è dinamico e si muove a
tutto campo, rispetta le consegne tattiche in fase difensiva, ma è
piuttosto lento.
Un difetto non
da poco nell'ambito del progetto tattico di Simeone: Diego infatti,
pur con tutti i suoi difetti, era molto veloce anche in fase di
ripiegamento (osservate quante volte e con che velocità
scendeva fino alla linea del “doble pivote” in fase difensiva).
Di fatto, la transizione del pallone verso l'area avversaria avveniva
tramite Diego o i terzini, ma questo accadeva proprio perché i 3
giocatori citati erano velocissimi. Il difetto di quel sistema era un
eccessivo portare palla, non tanto da parte dei terzini (è parte del
loro compito “istituzionale”) quanto da parte di Diego, con un
paradossale rallentamento dell'azione, in molti casi (ed ecco
spiegati anche i pochi gol da centrocampo).
Il Cholo ha
cercato di correggere questo difetto puntando su giocatori veloci e/o
col colpo in canna, sia voluti (Rodriguez) che trovati lungo la via
(Raul Garcia e Diego Costa).
Rimaneva il
problema dello scarso apporto di Arda sul piano
difensivo; non a causa della volontà, lo ripeto, ma per
esclusiva mancanza di velocità.
Ed ecco quella
che sembra essere la soluzione definitiva (già abbozzata
contro l'Athletic e messa perfettamente in opera nella finale di
Supercoppa col Chelsea, di cui è stata la chiave tattica): il
4-2-3-1 “basculante” che ha il suo punto di riferimento
nel triangolo di centrocampo Mario Suarez – Gabi – Koke
illustrato qui sotto.
A) Schieramento del centrocampo dell'Atletico Madrid contro il Chelsea |
Dal momento che
il funzionamento di questo sistema è complesso e si basa
sull'interscambio tra giocatori, lo spiegherò focalizzandomi sui
movimenti di ciascuno. Considerate che molti di questi movimenti
possono avvenire contemporaneamente, quindi ognuno degli schemi che
trovate qui sotto ha pura funzione didattica e non sempre fotografa
nella sua interezza quanto avviene sul campo in una certa fase di
gioco.
GABI
Molti giornali,
dopo la partita col Chelsea, hanno parlato di un inedito e geniale
4-1-4-1, ingannati dai movimenti di Gabi, che di fatto si
muove a pendolo tra il “doble pivote” e la linea dei
trequartisti.
In diversi casi
scende sulla linea di Mario, ma più spesso si muove poco più
avanti, non solo in fase di costruzione ma anche in fase difensiva (B
1).
B 1) Primo movimento di Gabi |
Altre volte, a
sua scelta, sale palla al piede fino alla linea dei trequartisti,
sfruttando poi la linea di passaggio per un Arda che si allarga o per
gli attaccanti che aggrediscono gli spazi in avanti (B 2).
B 2) Secondo movimento di Gabi, a supporto dell'attacco |
KOKE
Il vero
fulcro, a mio giudizio, è Koke, a cui sono chiesti vari
movimenti: retrocedere a destra per coprire le avanzate di Gabi (C
1), o tra Mario e Gabi per rinforzare la diga difensiva (C 2);
o coprire Arda quando quest'ultimo svaria (C 3).
C 1) Primo movimento di Koke: la copertura su Gabi |
C 2) Secondo movimento di Koke: il "trivote" difensivo |
C 3) Terzo movimento di Koke: il supporto ad Arda Turan |
Non manca
neppure la possibilità di allargarsi verso sinistra per aprire spazi
utili agli inserimenti da dietro (il già visto schema B 2).
In questo
senso, Simeone sfrutta la notevole abilità mostrata dal canterano
nel gioco tra le linee e negli inserimenti, oltre che la sua grande
intelligenza tattica, evidentemente ritenuta sprecata sulla linea del
“doble pivote” come regista-incontrista (posizione nella quale ha
iniziato la carriera e ha giocato nelle giovanili).
MARIO
SUAREZ
Essenziale, in
questo contesto, anche il lavoro in copertura di Mario Suarez (D
1), al quale è permesso, in taluni casi, avventurarsi in rare
offensive palla al piede, naturalmente con la copertura di Gabi (D
2).
D 1) Primo movimento di Mario: la copertura davanti alla difesa |
D 2) Secondo movimento di Mario: l'avanzata offensiva palla al piede |
Il sistema
permette così di lasciare la massima libertà ad Arda,
senza però costringerlo al centro, dove il turco ha più volte detto
di non sentirsi a proprio agio. Inoltre si basa proprio sulla regia
“occulta” di Turan, che, con i suoi movimenti, innesca il
complesso gioco di contrappesi tattici che ho illustrato. Ecco perchè
Simeone ha più volte sottolineato l'importanza di Arda come vero
motore del gioco e
come giocatore che decide i tempi del gioco.
Questo sistema
ha punti deboli?
Sì, io ne
colgo almeno uno e cioè l'inadeguatezza tecnica di alcuni
suoi interpreti: Mario e Gabi sono onesti mestieranti,
nulla più.
In fondo basta
spostarsi qualche chilometro a nord per trovare, nello stesso ruolo,
gente come Khedira e Xabi Alonso, ovverosia giocatori di un altro
pianeta.
Da qui consegue
il vero interrogativo: riuscirà questo meccanismo tattico a supplire
alle carenze tecniche che potrebbero emergere di fronte ad avversari
più quotati, o dovremo sempre sperare di incontrare il Chelsea di
turno, svogliato e deconcentrato e perciò cannibalizzabile già solo
con il ritmo e la ferocia?
Ai posteri...
Supercampioni nonostante la dirigenza!
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