In altri tempi
Gianni Brera avrebbe detto che l'Atletico è una squadra-femmina:
accoglie, sembra subire, sembra cadere e poi, quando meno te lo
aspetti, ti colpisce con una stilettata letale. In più occasioni è
sembrata a un passo dalla capitolazione, raramente ha dato
l'impressione di poter colpire e fare male, mai quella di essere in
grado di rimontare un eventuale svantaggio. Alla fine, però, ha
stroncato gli avversari proprio quando sembrava paga del misero punto
ottenuto.
Ieri sera più
del solito la partita dei colchoneros è stata brutta, sottotono, in
particolare nel primo tempo; ancora una volta, però, l'Atletico esce
da una trasferta con tre punti e, di fatto, sembra essere l'unica
squadra spagnola a tenere il ritmo dello stratosferico Barcellona.
All'inizio, in
verità, la partita dei colchoneros non sembrava così male: a una
certa carenza di idee e di velocità faceva da contraltare il
tentativo di gestire la palla (lo so, sembra, ed è, un paradosso, ma
siamo abituati a questo modo così “atletico”, no?) e una
notevole reattività da parte della difesa e di spezzoni del
centrocampo.
Pian piano,
però, il Granada, indiavolato e ben disposto in campo, ha
progressivamente guadagnato terreno, mettendo in luce tutti i difetti
dei colchoneros: l'assenza di un qualsivoglia filtro davanti alla
difesa, l'assenza di un regista che sappia far transitare il pallone
verso la metacampo avversaria con un minimo di logica, la mancanza di
giocate in avanti e la conseguente drammatica difficoltà di tenere
il pallone per più di dieci secondi.
È
stata la peggiore
esibizione dei
colchoneros dall'inizio del campionato, qualcosa di paragonabile alle
orrende partite degli anni scorsi.
A questo punto,
mi domando se ho veramente visto un Atletico dal gioco corale e
organizzato nelle prime partite dell'anno, e in cui Arda faceva
magnificamente il trequartista-meneur
de joeu, oppure se
devo unirmi al coro di tutti quelli che sperano nel ritorno di Diego
durante il mercato invernale... Una cosa però è certa: con tutto
quanto posso dire contro il brasiliano, di sicuro difendeva meglio
di quanto fa l'inguardabile Raul
Garcia, oltre a
fornire una qualità che, pur anarchica e mal diretta, il navarro si
sogna.
Il
primo tempo si chiudeva con 9 tiri in porta del Granada (tra cui un
palo e un paio di errori clamorosi davanti alla porta) contro 4
dell'Atletico. Un dato che fotografa impietosamente la difficoltà
dei colchoneros nel gestire gli avversari: si deve a Courtois e a
Godin il miracolo della porta inviolata.
Nel
secondo tempo i padroni di casa rallentavano notevolmente e i
colchoneros ne approfittavano per riprendere fiato e organizzarsi
meglio, grazie anche alle sostituzioni di Simeone, che inseriva Diego
Costa per un impalpabile Adrian e (tardivamente...) Koke per Raul
Garcia.
Non
passavano che pochi secondi e, su azione insistita di Diego Costa,
Koke riceveva palla e da destra serviva Arda appostato sul palo più
lontano per il più facile dei gol.
La
rete stroncava i locali, incapaci di organizzare una vera
controffensiva anche dopo la sciocca espulsione di Mario per somma di
ammonizioni. Annientato, il Granada offriva anzi il destro a qualche
azione in contropiede, con Koke e soprattutto Falcao che sbagliavano
incredibilmente davanti a Toño
o addirittura, il colombiano, a porta vuota.
Finiva
così, con un Atletico che immeritatamente vinceva come senza
demeritare aveva perso a Valencia, che continua la sua corsa, che
ormai sembra pronto per poter dire la sua fino alla fine, magari
anche arrancando ma trovando sempre la zampata vincente alla fine
della sofferenza.
Solo
un anno fa partite come questa sarebbero state una sconfitta sicura,
e questo cambiamento è un bene. Resta da vedere cosa faranno i
colchoneros contro squadre che non giocano sotto ritmo. Il confronto
alle porte con due tra le rivali più odiate, Siviglia e Real Madrid,
chiarirà, nel bene o nel male, anche questo dubbio.
Note positive
Courtois:
sicuro, tranquillo, salva la porta nelle occasioni che avrebbero
segnato la capitolazione.
Filipe:
sta giocando la sua migliore stagione in biancorosso. Sulla
fascia sinistra è un gigante, soprattutto in fase difensiva ma anche
in avanti, anche se gli manca un poco di precisione in più. Peccato
che sull'altro lato Juanfran latiti.
Diego
Costa: la sua voglia di fare fa arrossire il timidissimo Adrian.
Non è un mostro di tecnica, ma supplisce agevolmente con la corsa,
la potenza e la determinazione. Finora è stato assai importante per
le fortune dei biancorossi.
Arda:
gioca una partita sottotono, confinato all'ala, ma entra nella
memoria per il prodigioso recupero al termine del quale stampa la
palla sul proprio palo, deviandola di quei cinque, decisivi,
centimetri: parte da destra e arriva a chiudere nella zona sinistra
dell'area, mentre i compagni guardano imbamboliti. E poi, ovviamente,
c'è il gol.
Note negative
Juanfran:
la fascia destra è un colabrodo. Siqueira nel primo tempo lo fa
nero; mentre nel secondo, anche grazie al supporto di un Diego Costa
che parte dalla sua zona e al ritmo più basso, tiene dignitosamente.
L'Europeo ci ha restituito uno zombie.
Raul
Garcia: immobile sulla trequarti, non lancia, non contrasta, non
tira da fuori, non assiste il doble pivote. Costringe solo Arda
all'ala...
Gabi:
ormai è ufficialmente un problema, visto che non protegge la
difesa né assiste gli avanti. Ancora mi domando perché non gli
venga preferito Koke.
Miranda:
un paio di svarioni pesanti che potevano costarci la partita. Fortuna
vuole che Godin faccia buona guardia.
GRANADA 0 ATLÉTICO 1 di acosart
Granada
CF: Toño, Nyom, Siqueira, Diakhaté, Borja Gómez, Iriney
(Juanma Ortiz, m.76), Mikel Rico, Brahimi (Ighalo, m.71), Torje
(Orellana, m.71), Dani Benítez y El Arabi.
Gol: 0-1, m.60: Arda
Árbitro: González González (Colegio Castellanoleonés). Expulsó por doble amarilla al visitante Mario (m.70). También mostró cartulina amarilla a los locales El Arabi, Iriney y Diakhaté, y a los visitantes Suárez, Godín, Diego Costa y Filipe Luis.
Incidencias: Partido correspondiente a la duodécima jornada de Liga en Primera División disputado en Los Cármenes ante 22.500 espectadores. Lleno. Antes del inicio del encuentro se guardó un minuto de silencio por el reciente fallecimiento de la madre del entrenador del Granada CF, Juan Antonio Albacete Anquela.
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