Ieri il Levante
si è presentato a Madrid in veste insolitamente remissiva, col non
dichiarato ma evidente scopo di limitare i danni, con la speranza
(remota) di poter magari centrare il “colpo gobbo”. I piani dei
valenciani sono ben presto andati in fumo di fronte alla feroce
determinazione di un Atletico che, con la sola forza della sua azione
continua e insistente, ha pian piano sbriciolato la resistenza degli
avversari.
Le assenze di
Juanfran (infortunio), Arda, Mario Suarez e Diego Costa (scelta
tecnica) sono passate completamente inosservate, vista la grande
prestazione dei sostituti, il giovane Manquillo su tutti, e di un
Tiago finalmente degno del titolo di “giocatore di calcio”.
Simeone è
tornato a schierare un 4-2-3-1 “variabile”, con Gabi “volante”
e Tiago leggermente più avanzato Cristian Rodriguez tutto a
sinistra, Adrian a partire da destra per sdoppiarsi nel doppio
compito di copertura e sostegno a Falcao al centro e il solito Koke
nel ruolo di “trequartista anomalo”, sia per passo che per
movimenti.
Area d'azione di Adrian (www.squawka.com) |
Area d'azione di Rodriguez (www.squawka.com) |
Koke, infatti, si muoveva a tutto campo,
ma finiva poi per occupare preferibilmente una zona a metà tra
quella di Falcao e quella di Rodriguez, a sostegno dell'uno (grazie
all'abilità nel gioco tra le linee) o a copertura dell'altro durante
le sue sgroppate all'ala, senza dimenticare la funzione di schermo
davanti a Gabi e Tiago.
Area d'azione di Koke (www.squawka.com) |
Area d'azione di Koke in percentuali (www.squawka.com) |
Proprio Tiago,
ricevuta palla da Adrian poco oltre metà campo, apriva con un
magnifico lancio sulla destra per Manquillo, che rubava il tempo al
proprio marcatore e centrava al volo (!!!) un cross basso e teso che
attraversava tutto lo specchio della porta per raggiungere Adrian, il
quale fulminava Munua grazie alla deviazione di un avversario. Era il
32' e questo gol capolavoro di fatto tagliava le gambe alla partita e
agli avversari, nei fatti quasi incapaci di reagire, fatta eccezione
per l'immediato contropiede (un classico... la deconcentrazione
immediatamente dopo un gol è un problema su cui Simeone deve
lavorare) che quasi fruttava un'autorete di Godin, lesto nel rubare
il tempo a... Courtois per la più inutile e pericolosa delle
deviazioni volanti.
L'Atletico a
quel punto arretrava leggermente il proprio baricentro, pur
rimanendo, come detto, padrone assoluto della partita. Si limitava a
difendersi con ordine e a svolgere una manovra piacevole e sempre
ficcante non appena tornava in possesso della palla. Proprio su una
di queste azioni di contropiede Falcao, involatosi verso la porta
avversaria, si fermava all'improvviso, toccandosi la parte posteriore
della coscia. Era il 57' e il colombiano usciva per una lesione
muscolare che con ogni probabilità lo terrà fermo una ventina di
giorni, salvo complicazioni.
Il suo
sostituto, Diego Costa, appena entrato dava già un saggio della sua
notevole crescita: chiudeva un triangolo con Koke sulla trequarti e
permetteva a quest'ultimo una vera e propria prodezza balistica. Era
il 60' e la partita si chiudeva definitivamente.
C'era solo il
tempo per qualche cambio, una pericolosa incursione di Martins che
solo per miracolo non si traduceva in un gol avversario e una
traversa del Cebolla al 77'.
E ovviamente,
per riflettere sullo svantaggio dal Barcellona ridotto a “soli”
otto punti. Il Calderon era una bolgia: in fondo, sognare è ancora
gratis.
Note
positive
Manquillo:
tranquillo, sicuro, eccezionale in fase propositiva e anche in fase
di copertura. A soli 18 anni debutta nella Liga senza mostrare alcuna
emozione e dimostrando perché sia ritenuto una delle grandi promesse
della cantera.
Koke:
la sua duttilità si sta dimostrando un'arma eccezionale nelle mani
sapienti di Simeone. E' lui a garantire gli equilibri a tutta la
squadra e a dettare i tempi del gioco col suo sapiente movimento.
Tiago:
niente di
eccezionale, per carità, ma finalmente si vede il giocatore che
avevamo apprezzato anni fa. Coperto alle spalle da Gabi, si rende
protagonista di alcuni passaggi illuminanti, anche se concede
moltissimo sul piano dell'interdizione.
Note
negative
Godin:
secondo il suo stile, si rende in più occasioni protagonista di
svarioni e dimenticanze che potevano costarci caro. Le difficoltà di
concentrazione sono sempre state il suo principale problema e
purtroppo neppure San Simeone pare poterlo guarire completamente.
Doble
pivote: o meglio, il
suo scarso peso
difensivo. La figura
dell'interdittore di alto livello manca ai colchoneros, che d'altra
parte mancano anche di un regista capace, se è il caso, di
nascondere la palla. Ne consegue che l'unico modo di difendersi
centralmente è infittire la zona stringendo le linee, ma purtroppo
basta l'errore di un singolo perché la costruzione traballi. Ieri,
come spesso capita, quasi tutti i pericoli sono venuti da incursioni
centrali.
Atlético de Madrid: Courtois 6,5; Manquillo 7,5, Miranda 6,5, Godin 5,5, Filipe 6,5; Tiago 7; Adrián 6,5 (Arda Turan, m. 71 sv), Gabi 6,5 (Raúl García, m. 65 6), Koke 8, Cristian Rodríguez 7; Falcao 6,5 (Diego Costa, m. 57 7).
Goles: 1-0, m. 31: Adrián culmina un pase de Manquillo. 2-0, m. 60: Koke, con un precioso disparo a la escuadra.
Árbitro: Delgado Ferreiro (C. Vasco). Amonestó al local Gabi (m. 19) y a los visitantes Pedro López (m. 40), Michel (m. 50), Munúa (m. 77) y Ballesteros (m. 90).
Incidencias: partido correspondiente a la vigésima jornada de la Liga BBVA, disputado en el estadio Vicente Calderón ante unos 35.000 espectadores.
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