Di
tutta la partita, l'ennesima in cui l'Atletico non è sembrato quello
di Simeone ma quello, lento, timoroso e senza gioco
che per tanti anni abbiamo visto anche al Calderon, mi sono rimaste
impresse soprattutto le facce che la tivù, impietosa, rimandava
nelle nostre case.
La
faccia del Cholo, prima di tutto, mai visto così rassegnato
e disilluso. Penso avesse già intuito la sconfitta, ma certo non
immaginava che i suoi avrebbero giocato con così poca grinta e con
così tanta rassegnazione. Vi confesserò che ho avuto (e ho ancora)
paura, perché per la prima volta ho avuto la netta sensazione che
Simeone non sapesse che pesci pigliare e che addirittura non avesse
più il polso della squadra.
La
faccia del Cata Diaz alla fine della partita, quando salutava
un avversario con un'espressione serena, come se avesse vinto,
assolutamente inspiegabile visto che i due gol sono farina del suo
sacco e considerato che si è indubitabilmente dimostrato non
adatto a un club del livello dell'Atletico.
Quella
che Arda ci ha propinato per tutti i minuti in cui ha giocato:
un'espressione per metà idiota e per metà isterica, sfoderata dopo
ogni giocata inutile e velleitaria, quasi a volersi fare scudo
dell'incapacità dei compagni per giustificare l'ennesima partita
opaca che il turco ha giocato da quando ha sventolato sui giornali il
suo prossimo sbarco in una squadra “in grado di vincere la
Champions”. Alzi la mano chi si ricorda una sua prestazione di
spessore contro avversari di alto livello... Arda dovrebbe, prima di
offendere compagni, tifosi e società, farsi un serio esame di
coscienza.
Quella
di Godin e Tiago, a pochi minuti dalla fine, in panchina. Un misto di
incredulità e impotenza di fronte allo sfacelo fatto dai compagni in
campo. Immagino che Godin non riesca proprio a spiegarsi come sia
possibile preferirgli uno come il Cata Diaz e francamente non ci
riesco neanche io.
Quella
di Falcao appena rientrati in campo per il secondo tempo. Vi si
leggeva determinazione, voglia di rivincita, concentrazione. Ha
persino battuto le mani per incitare i compagni al grido di “Vamos!”.
La sua non è stata una prova particolarmente convincente, ma certo
non si può pretendere che risolva tutte le partite da solo. Abbiamo
il miglior centravanti d'Europa e, invece di metterlo in condizioni
di segnare, gettiamo avanti il pallone a casaccio o ci incaponiamo in
inutili e velleitari coast to coast palla al piede.
L'espressione
ineffabile di Adrian, da inizio campionato impegnato a
giocare un campionato tutto suo nel quale, a una totale mancanza di
incisività, corrisponde dall'altro lato la convinzione neanche
troppo nascosta di meritare di più, in termini contrattuali e forse
anche sportivi, in virtù della (discreta) stagione scorsa.
Quali
sono le prospettive per la stagione, allora? A mio giudizio, non sono
buone. Siamo ancora in corsa per tutto, siamo ancora possessori di un
bel vantaggio nella Liga, ma gli altri, alle nostre spalle, si sono
messi a correre. Giocare a minimizzare le cadute sulla base della
considerazione che siamo ancora secondi e che il vantaggio sugli
altri è notevole non mi pare produttivo. La squadra sembra aver
perso l'impronta che le ha dato Simeone, almeno in trasferta.
Vincere in casa e perdere fuori, alla lunga, non produce grandi
risultati: c'è il rischio concreto di arrivare con un vantaggio
minimo alle ultime curve, quelle nelle quali può accadere di tutto.
È
questo il momento topico della stagione: bisogna raddrizzare
la barca adesso, se non si vuole entrare in una spirale pericolosa
e dagli effetti imprevedibili. Per quanto possa sembrare paradossale,
siamo ancora perfettamente in tempo a trasformare una stagione fino a
poco fa magnifica in un gigantesco fallimento.
Simeone
deve assolutamente riprendere in mano il timone, perché da quando ha
abbandonato l'approccio partita per partita e si è messo a dosare
l'impegno dei giocatori chiave col bilancino la squadra si è
bloccata.
Abbiamo
meno uomini degli altri, spesso anche di minor qualità: in certi
ruoli chiave non si può effettuare molte rotazioni. Per altro, è
ancora troppo presto per scegliere quale obiettivo scartare, senza
dimenticare che l'anno scorso un numero ancora più esiguo di
calciatori, giocando ogni tre giorni, ha vinto l'Europa League e
mancato per un pelo la qualificazione alla Champions. Possibile che
siamo già alle rotazioni massicce?
Quando
il Cholo se ne esce con affermazioni come “Dire che potremmo
vincere la Liga è mentire alla gente”, crea solo le premesse per
queste figuracce. Perché non ha ripetuto il solito leit-motiv del
“partita per partita”? Perché questo continuo insistere sulle
gravi difficoltà che affronteremo in trasferta (Bilbao prima e
Vallecas ora)? E, dopo quelle dichiarazioni, entra in campo una
squadra senz'anima... C'è veramente da aver paura, io credo;
ma d'altra parte non bisogna lasciarsi prendere dal panico, perché
niente è ancora compromesso. Però cullarsi sugli allori del
vantaggio sarebbe la mossa peggiore, che sia ben chiaro.
Note
positive
Oliver:
il ragazzo si riaffaccia in prima squadra e ci mette un po' di pepe.
Note
negative
Cata
Diaz: veramente dovrei scrivere “tutti”, ma me la prendo con
lui perché ieri la sua prestazione è stata veramente penosa e non è
la prima di tal fatta. A questo punto, direi che il Cholo ci deve
delle spiegazioni sul perché in campo non ci vada Pulido: è peggio
del Cata? Difficile da credersi...
Simeone:
“I ragazzi nel primo tempo non sono praticamente scesi in
campo”, ha detto nella conferenza stampa. Non credo di dover
aggiungere altro sulle sue responsabilità.
Rayo Vallecano 2 Atlético de Madrid 1 di acosart
Rayo
Vallecano: Rubén; Arbilla, Gálvez, Amat, Casado;
Trashorras, Javi Fuego; Lass (José Carlos, m.67), ''Chori''
Domínguez (Adrián González, m.86), Piti; y Leo (Delibasic, m.74).
Atlético de Madrid: Courtois 6; Juanfran 5,5, Miranda 5, ''Cata'' Díaz 3, Filipe Luis 5; Koke 5 (Oliver Torres, m.81 sv), Gabi 5,5, Mario Suárez 5(''Cebolla'' Rodríguez, m.71 5), Raúl García 4; Adrián 4 (Arda Turan, m.46 4,5) y Falcao 5.
Goles: 1-0: m.2: Lass; 2-0: m.32: Leo Baptistao; 2-1: m.94: Falcao.
Árbitro: Estrada Fernández (Comité Catalán). Amonestó a Javi Fuego y Trashorras, del Rayo; y a ''Cata'' Díaz y Gabi, del Atlético de Madrid. Expulsó al técnico del Rayo Paco Jémez (m.81).
Incidencias: encuentro correspondiente a la vigésimo tercera jornada de la Liga BBVA, disputado en el Estadio de Vallecas (Madrid), ante 9.538 espectadores
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