lunedì 18 marzo 2013

Osasuna – Atletico Madrid 0-2: fantastici quei tre...


Dopo la sconfitta di domenica scorsa contro la Real Sociedad, l'imperativo presso la ribera del Manzanares era tornare immediatamente alla vittoria ed esorcizzare così la battuta d'arresto. Teatro della missione, lo stadio “Reyno de Navarra” di Pamplona, un terreno decisamente ostico.
Con qualche patema, in verità, ma tutto è andato secondo copione. Non posso dire di essere particolarmente soddisfatto (e come me moltissimi altri colchoneros), però considero la particolare congiuntura della stagione e ritengo che sia stato fatto un passo in avanti fondamentale verso il raggiungimento del nostro obiettivo, ovverosia la qualificazione diretta alla prossima Champions'.
Non è stato infatti un Atletico brillante, come ormai capita da diverse giornate, ma è stato un Atletico concreto, conscio dei propri limiti e abile nel gestire la difficoltà e nell'uscirne senza mai perdere la testa.
Ha gestito l'inevitabile partenza lanciata dei padroni di casa, ha chiuso gli spazi limitando al minimo i rischi e poi, appena ne ha avuto l'occasione, ha colpito con un contropiede di incredibile verticalità, iniziato da Gabi, portato avanti da Koke e finalizzato da uno spietato Diego Costa. 
 
Poi, ha difeso con ordine, correndo anche qualche rischio ma affidandosi alle mani attente di Courtois, autore di diversi interventi importanti, anche se nessuno è sembrato veramente decisivo.
Copione rispettato anche nel secondo tempo, anche se il gioco espresso dai colchoneros è stato leggermente migliore, probabilmente in virtù del calo dei padroni di casa, incapaci ormai di spingere a tavoletta e pressare il doble pivote biancorosso nel tentativo di rubare il tempo della ripartenza agli avversari.
Nel complesso una partita interlocutoria, difficile da decifrare, vissuta oscillando tra due poli antitetici e al contempo difficili da delimitare con chiarezza: Courtois ha compiuto grandi interventi, ma mai il risultato è sembrato veramente in bilico, soprattutto dopo la zampata di Diego Costa sulla punizione di Koke al 48'.
In più di un'occasione l'Atletico avrebbe potuto piazzare il terzo gol, invero eccessivamente punitivo nei confronti dei padroni di casa; in più di un'occasione avrebbe potuto incassare almeno una rete. Eppure non c'è mai stato dubbio che sarebbe arrivata la vittoria.
Come una grande squadra consapevole di non vivere il suo momento migliore, come gruppo e come singoli, l'Atletico ha aspettato l'occasione dedicandosi a una partita attenta, anche se grigia e poco appariscente. Conscio della sua forza, ha colpito appena ha avuto l'occasione e ha chiuso la partita. Si è fatto di gomma e ha gestito con qualche patema ma senza vera ansia la reazione degli avversari. Consapevole che, solo sulla base della qualità e della forza mentale, la bilancia pende dalla sua parte 95 volte su cento. E così è stato.
Naturalmente, è una tattica rischiosa. Con la Real Sociedad, domenica scorsa, non ha funzionato. Contro il Valencia, la prossima, potrebbe riservare una brutta sorpresa. Però al momento il convento passa questo, nell'attesa che Falcao e Arda ritornino a brillare e a donare quella qualità che latita paurosamente quando si prendono delle pause. 
 
Non è un bel gioco, non mi piace affatto, però è redditizio nei momenti di magra e, si sa, si vince facendo punti anche quando non si è al massimo della forma, quindi non mi lamento. Poco più di un anno fa, avremmo perso senza colpo ferire, Ieri abbiamo tenuto duro e poi colpito: se sono 15 anni che non si vede un posto in classifica adeguato alla nostra storia, un motivo ci sarà e, francamente, non mi pare il caso di fare gli schizzinosi o di rinfacciare a Simeone e ai giocatori alcunché.

Note positive
Courtois: salva più volte la porta dell'Atletico, risolvendo situazioni che, per i motivi sotto esposti, stavano facendosi scabrose. Dimostra reattività e sangue freddo, qualità che tutti gli riconosciamo ma che non sempre mette in luce.
Diego Costa: ancora una prestazione maiuscola, anche se mi sembra in leggero calo. Tuttavia segna due reti e si danna l'anima per sostenere l'anemico gioco d'attacco degli ospiti. In questo momento è imprescindibile.
Koke: ecco il terzo eroe della partita. Il meno appariscente, ma il più sostanzioso. Gioca una partita di grande intelligenza, senza sprecare mai un pallone, e si permette di chiudere con due assist una prestazione ben al di sopra della media dei compagni.


Note negative
Difesa: dietro si balla. Sarà perché Miranda non è al top, sarà perché il Cata Diaz, come al solito, perde costantemente l'uomo da marcare, ma non c'è tranquillità e sono continui interventi alla disperata, anche e soprattutto di Filipe Luis, obbligato a far valere la sua abilità di interdizione per limitare gli sbandamenti. In più, c'è San Thibault a metterci un paio di pezze.
Falcao: da dopo l'infortunio, non è più lui. Si smarca, ma conclude fiaccamente. Sembra talvolta che soffra anche il protagonismo di Costa, che invece sa essere decisivo.


OSASUNA 0 ATLÉTICO DE MADRID 2 di acosart


Osasuna: Andrés Fernández, Damiá, Flaño, Arribas, Damiá (Llorente, m. 79). Puñal (Cejudo, m.72), Lolo, Oier Sanjurjo, De las Cuevas (Nino, m. 60), Armenteros y Masoud.


Atlético: Courtois 7,5, Filipe Luis 6,5, Cata Díaz 5, Miranda 6, Juanfran 6,5, Mario Suárez 6, Arda Turan 5 (Rodríguez, m. 85 sv), Koke 7,5, Falcao 5,5 y Diego Costa 8 (Adrián m, 74 5,5).


Árbitro: Pérez Montero (Colegio Andalúz). Mostró tarjetas amarillas a los locales Damiá (m. 38) y a los visitantes Juanfran (m. 6), Diego Costa (m. 46), Koke (m. 57).
Goles: 0-1, Diego Costa (m. 34). 0-2, Diego Costa (m. 47).
Incidencias: Partido correspondiente a la jornada 28 de la liga BBVA, disputado en el estadio Reyno de Navarra ante 19.512 espectadores. Los jugadores de Osasuna llevaron un brazalete negro en su brazo por el fallecimiento de la madre de José Luis Mendilibar.

2 commenti:

  1. secondo te a giugno chi può sostituire falcao ??? per me solo jackson martinez

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    1. Ciao! Benvenuto e scusa per il ritardo della risposta.

      L'unico che può sostituire Falcao penso che sia... FALCAO! Al di là delle battute, io mi auguro che rimanga ancora un altro anno, per provare la Champions' e vedere come va. Però la vedo durissima.

      Certamente Jackson Martinez è fortissimo: buon fisico, ottima acrobazia, tiro preciso e potente, ottima tecnica nello stretto, notevoli margini di crescita. Però non è Falcao, ovverosia il perfetto mix tra prima punta pura e attaccante che lavora anche per la squadra. In questo senso mi pare carente, anche se ci si può lavorare.
      E poi mi pare che costi uno sproposito, per il giocatore che al momento è.

      Io voto per Burak Ylmaz, con tutte le incognite del caso. Però è velocissimo, abilissimo nel lanciarsi negli spazi, potente, forte di testa (particolare che ne fa non una prima punta di sfondamento, ma certo uno che forse non soffrirebbe eccessivamente le difese chiuse). Nell'insieme mi pare più completo di Jackson Martinez, anche se meno dotato in alcuni ambiti e sicuramente di minori prospettive; insomma secondo me è già "pronto".

      Però la questione è forse ancora più sottile e investe il tipo di gioco a cui si punta il prossimo anno e quindi i rinforzi che arriveranno: Diego? Leo Baptistao? e poi: Adrian rimarrà? E Diego Costa? Cioè, quale giocatore si inserisce meglio nel contesto tattico che Simeone ha in mente? Stabilite tutte le altre pedine, l'attaccante più adatto (attenzione, non il più forte) viene da sè. Per esempio, uno come Diego rallenta molto il gioco, con la sua fissa di portare palla: meglio allora uno come Burak. Altri trequartisti sono molto più adatti al ribaltamento immediato del fronte d'attacco: allora forse Jackson Martinez potrebbe offrire qualcosa in più.
      A me non dispiace Giroud, ma con questi compagni e questo gioco, per esempio, sarebbe a disagio.

      Mi piacerebbe ricevere altre opinioni

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