Ci siamo
avvicinati a questo derby pieni di timore: in Coppa contro le
merengues avevamo rimediato un complessivo 0-5, in campionato
uscivamo da una terrificante serie di partite perdute in malo modo o
vinte senza reali meriti, in Champions' non avevamo brillato, anche
se eravamo riusciti a mantenere la rotta. Insomma, avevamo più dubbi
che certezze.
Soprattutto,
eravamo tutti consapevoli che la magnifica squadra vista fino a due
mesi fa era, di fatto, svanita. Certo, parte di questa impressione
era sicuramente alimentata da una stampa sempre pronta a gridare alla
crisi dei colchoneros, che danno fastidio e rovinano il
meraviglioso spettacolo di questa liga escocesa che deve
dividersi, per dettato divino, solo tra blancos e blaugrana, e che
tutti gli altri si accontentino di fare da spettatori e non alzino la
cresta. Tuttavia, anche i nostri occhi di tifosi più o meno fanatici
mostravano chiaramente che non eravamo in forma.
E i nostri
occhi ci hanno mostrato anche un'altra cosa: neanche il tempo di
cominciare e un gravissimo errore difensivo permetteva a Benzema di
segnare da due passi. Pareva la riedizione dell'ennesimo derby senza
storia, come molti ne sono passati sulle rive del Manzanares negli
ultimi venticinque anni.
Col cuore gonfio di dolore, ho provato il desiderio di spegnere tutto e andare a farmi una passeggiata. Così, tanto per non essere complice dell'umiliazione. Per non soffermarmi a pensare che avevamo forse vissuto un sogno, un meraviglioso e impagabile sogno, tra finale di Coppa e derby di andata. Che il futuro si presentava plumbeo come il passato.
Davvero, la
tentazione l'ho avuta: l'ennesimo derby in cui loro segnano già nel
sottopassaggio; l'ennesima partita degli ultimi mesi nella quale
subiamo prima ancora di cominciare a giocare; l'ennesima
reincarnazione del Pupas FC.
Eppure...
eppure lo stesso cuore mi diceva che non era finita, che questa volta
era come allora. Non so spiegare come mai, ma sapevo che i ragazzi
non avrebbero sbagliato ancora.
Da
subito, tutti abbiamo avuto quella impressione: l'Atletico ha preso a
giocare come se nulla fosse, come a Oporto, come in mille altre
partite in cui, con la forza della nostra sicurezza, abbiamo
semplicemente raccolto da terra la spada e lo scudo e abbiamo
ripreso a fare quello che sappiamo fare meglio: lottare per vincere,
sempre. Fino alla fine e anche oltre. Comunque. LOTTARE
FINO ALL'INEVITABILE VITTORIA.
In
fondo, il Cholo non ha mai detto “le ferite fanno parte della
battaglia”, ma potrebbe tranquillamente farlo, un giorno o l'altro.
Da subito, si è visto un Atletico cholista: determinato, feroce, intenso, pronto a lottare su ogni pallone. Il Real Madrid, che assomiglia sempre di più a un branco di ragazzotti viziati più desiderosi di mangiarsi sandwich ai gamberetti che di giocare una partita di calcio (oh, poverini, l'Atletico l'ha messa sul piano della violenza! E invece quei fini dicitori di Pepe e Arbeloa, che ci tenevano tanto a giocare senza avversari... E il povero Cristiano, così tanto martirizzato dal terribile Manquillo...), scopriva improvvisamente che non si gioca sempre a Gelsenkirchen e che, ogni tanto, la vittoria va guadagnata. Solo l'arbitro salvava le merengues, ignorando un clamoroso rigore di Sergio Ramos su Diego Costa. Niente che non si sia già visto su questi schermi, per altro.
Tuttavia
l'Atletico era scatenato: il Real, progressivamente, si rinserrava
sempre di più nella propria area. Una magia di Arda, finalmente
assurto ai livelli che dovrebbe tenere abitualmente, metteva Koke in
condizione di fulminare Diego Lopez.
Proprio
alla fine del primo tempo, poi, Gabi estraeva dal cilindro un tiro da
trenta metri che non lasciava speranze al portiere avversario.
In
poco meno di venti minuti, l'Atletico aveva ribaltato il risultato,
sfruttando anche la supponenza di un avversario convinto che, dopo il
primo gol subito, i rojiblancos avrebbero ammainato le vele.
Nel
secondo tempo, l'Atletico continuava a fare la partita, anche se non
riusciva a concretizzare: per quanto spezzato in tronconi e privo di
una vera identità, il Real continuava ad avere una certa superiorità
tecnica che gli permetteva di difendersi abbastanza efficacemente e
anche di creare qualche pericolo alla porta di Courtois.
Inoltre,
dopo l'ingresso di Marcelo e Carvajal, i blancos ritrovavano
spinta ed equilibrio sulle fasce.
Mentre
Ancelotti aveva cambiato le carte in tavola, Simeone non metteva mano
alla panchina, neppure quando appariva evidente che i colchoneros
erano prosciugati dallo sforzo. L'Atletico si faceva quindi sempre
più indietro e non riusciva a capitalizzare la palla, esponendosi
alla sempre più forte pressione degli avversari. Qualche occasione
capitava ancora ai colchoneros, ma c'era la sensazione
crescente che la vittoria era a rischio.
Così
si arrivava al minuto 82, quando l'ennesimo errore di Mario Suarez
nel disimpegno permetteva agli avversari di servire Cristiano Ronaldo
davanti a Courtois: era il 2-2 finale.
Finita
la partita, ho versato amarissime lacrime di rabbia. Feroce rabbia.
Ho pensato che senza decisioni arbitrali avverse la partita sarebbe
probabilmente finita in un altro modo (e poi in Italia parlano di
sudditanza verso la Juventus: venite in Spagna e poi ne riparliamo,
di cosa sia un campionato falsato...). Ho pensato che non può sempre
finire così, con i ricchi e gli arroganti che la sfangano sempre. E
via di questo passo.
Ma
poi ho ripercorso il sentiero della memoria e ho visto che la mia
rabbia non aveva senso: quando, negli ultimi quindici anni, abbiamo
concluso un derby con lacrime di rabbia nel cuore? Quando è stata
l'ultima volta che non ci siamo sentiti umiliati al Calderon? Quando,
per parlare di aridi numeri, abbiamo chiuso un campionato con una
vittoria e un pareggio nei derby? Io non ricordo più... E ancora,
negli ultimi cinque derby io conto due vittorie dell'Atletico, un
pareggio e due sconfitte. Perfetta parità. Quando abbiamo visto
perfetta parità?
E
allora ho sorriso. Di orgoglio, certo. Di soddisfazione venata di
amarezza, certo. Ma soprattutto, ho sorriso perchè siamo vivi.
Il
segnale che tanto cercavamo è arrivato: signori, siamo vivi.
La
grande crisi è finita.
Note
positive
Arda:
prestazione superba. Nell'azione del 1-1 si porta a spasso metà
Real Madrid senza fatica per poi infilare l'unico corridoio libero
con un assist meraviglioso.
Koke:
un altro reaparecido. Gioca una partita di sostanza e di tecnica
e segna un gol meraviglioso per potenza, tecnica e precisione.
Gabi:
il capitano si sbatte per due in mezzo al campo (vedi sotto...) e
trova il jolly dalla lunga distanza. Di più non saprei cosa
chiedergli.
Note
negative
Mario
Suarez: al culmine di una prestazione ben al di sotto della
decenza, regala un pallone pericolosissimo in area a Carvajal, che
non se lo fa ripetere due volte e mette in mezzo per Cristiano.
Permettetemi la cattiveria: giocava meglio da infortunato... Da sano,
lascia Gabi da solo in mezzo al campo.
Simeone: sì,
lo so, non sarete d'accordo. In fondo, la partita di oggi è merito
suo. Peccato che lo sia anche il pareggio, venuto al termine di un
quarto d'ora di sofferenza: non cambia praticamente nessuno,
condannandoci al 2-2. Certo, in panchina non c'era praticamente
nessuno adatto alla bisogna, tra attaccanti in crisi di identità
(Villa), brasiliani sopravvalutati (Diego) e argentini scarsi (Insua)
o ancora spaesati come se fossero stati catapultati in Cina (Sosa).
Tutto vero. Però permettetemi due domande: chi ha voluto questa
gente all'Atletico? Chi ha detto che voleva una rosa corta ma di sua
totale fiducia? Perchè ieri era necessario, oltre che difendersi,
anche riuscire a tenere la palla a centrocampo e, almeno sulla carta,
un paio di giocatori di questo tipo c'erano in panchina. La
non-scelta di Simeone pare proprio una solenne bocciatura di tutti e
quattro: è assolutamente lecito da parte del Cholo, ma le domande di
prima continuano ad avere la stessa precisa (precisissima)
risposta...
Atlético:
Courtois 7,5; Juanfran 6,5, Miranda 7, Godín
6,5, Filipe Luis 6; Gabi 8,5, Mario Suárez 3;
Koke 8, Raúl García 6, Arda 8 (Cebolla
Rodríguez, m. 83 sv); y Diego Costa 7,5.
No utilizados:
Aranzubia; Alderweireld, Insua, Diego, Sosa y Villa.
Goles: 0-1. M. 3. Benzema. 1-1. M. 27. Koke. 2-1. M. 45. Gabi. 2-2. M. 82. Cristiano.
Árbitro: Delgado Ferreiro. Expulsó al segundo entrenador del Atlético, Germán Burgos (m. 65). Amonestó a Arda, Pepe, Godín, Diego Costa y Arbeloa.
Unos 50.000 espectadores en el Calderón.
Un derby emozionante. Un Atletico superlativo che ha reso orgogliosi tutti i Rojiblancos presenti al Calderon ieri. Peccato non aver vinto e per quella decisione arbitrale che grida ancora vendetta. Comunque, complimenti a tutti i nostri ragazzi che sono andati in campo ieri, da Courtois a Diego Costa...
RispondiEliminaAUPA ATLETI!!
TRA LE NOTE NEGATIVE NON CREDI CHE CI DEBBA ESSERE COSTA? HA CORSO COME UN PAZZO SI, MA QUANTO HA SPRECATO? QUANTO E' STATO EGOISTA?
RispondiEliminaCREDI CHE ABBIAMO ANCORA CHANCHE PER IL CAMPIONATO?
Ci ho pensato, sì. Ma poi ho valutato che forse pretendiamo molto, troppo, da Costa: nel derby si è speso moltissimo in un pendolo continuo tra centrocampo e attacco che non credo abbia giovato alla sua lucidità. E, con Raul Garcia impegnato a neutralizzare Xabi Alonso, era di fatto l'unica punta. Credo anzi che sia stato meno egoista del solito: ha solo cercato di approfittare di ogni situazione, ma non ho visto azioni nelle quali avrebbe avuto opzioni di gioco migliori.
EliminaQuanto al campionato, ribadisco: secondo me è chiuso. Vorrei dire che è finita, ma credo che non sia mai iniziata: hai notato che, da quando è stato evidente a tutti che facciamo sul serio, il vento dei rigori è cambiato?
Dopo il 2-2 se vedi bene qualcuno recupera un pallone nella metà campo del real costa lo prende e con lopez fuori dai pali invece che passare a mario a tirato addosso a carvajal da posizione impossibile, comunque se vedo il calendario noi abbiamo bilbao e valencia fuori casa, quindi io vedo pure impossibile il 2 posto
RispondiEliminaHey volevo fare una considerazione.... Non credi che ha questa squadra manchi un giocatore la davanti che abbia il cambio di passo? Costa lo ha solo in progressione, arda è tecnico ma lento come pochi, koke non è la sua qualità migliore e sia diego che raul o villa sono lenti.... Io credo che il cholo debba anzi doveva puntare su un giocatore come adrian, che ha mio parere puo essere devastante in velocità... Ormai è bruciato quindi io quest estate punterei a rafforzarmi con 1 o 2 giocatori che garantiscano il cambio di passo, poi tenendo questa rosa credo che il prossimo anno possiamo combattere seriamente, forti dell esperienza di quest anno, anche se hanno ovviamente già provveduto a smantellare la squadra... Te che dici? Sei daccordo con me?
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