domenica 21 settembre 2014

Atletico Madrid – Celta 2-2: all'improvviso, degli sconosciuti...


Sono settimane che convivo con una sensazione fastidiosa, quella di non riconoscere più elementi che ormai ritenevo familiari e consolidati. Guardo le partite dell'Atletico e non riesco proprio a capire: ma chi sono quei tizi che corricchiano per il campo con la maglia a strisce biancorosse e i pantaloncini blu?
Non è tanto la sensazione di straniamento che ho quando dirigo lo sguardo alla porta, o alla fascia sinistra, o ancora là davanti, dove l'anno scorso torreggiava la figura di Diego Costa. Chi occupava queste tre posizioni, per scelta o costrizione, se n'è andato, sostituito in maniera non proprio adeguata da altri calciatori. Altre facce, altre movenze, altra abilità. Qui so, e mi aspettavo, che la qualità si è abbassata e che, in ogni caso, bisognerà avere pazienza.
Il problema sorge quando osservo altrove. Per esempio, chi è quel tizio dalla faccia di Gabi che si trascina per il campo, senza l'abituale mordente, senza la solita aggressività? Sarà Gabriel Fernandez, in arte (??) “Gabi”, veramente? O una sua scarsa controfigura comprata di nascosto da questa società dai conti opachi e dalle operazioni mai chiare? E lì, al centro della difesa, sarà veramente quel famoso mastino di Godin quel calciatore che, con la sua marcatura debole e lassa, permette a un avversario di segnare un gol fantastico e fortunato di tacco? Perchè il Godin che ricordo io non avrebbe mai e poi mai lasciato andare un pallone supponendo che fosse irraggiungibile, ma se ne sarebbe sincerato asfissiando l'avversario fino a che la palla non fosse uscita. E quell'altro, quello che sembra Miranda, è veramente lui? No, perchè non è da lui farsi trovare spesso fuori posizione, né procurare un rigore “da pollo” abboccando alla finta di un avversario. Nè è da lui allungarsi troppo la palla sul rinvio fino a farla uscire in fallo laterale regalando così una rimessa agli avversari. Ed è Arda Turan quel tipo barbuto che ogni tanto, con l'aria di chi ci fa comunque un regalo, concede qualche delizioso tocco cui seguono minuti e minuti di abulia? Perchè io mi ricordo un giocatore certamente poco continuo, ma capace almeno di sacrificarsi in copertura e comunque capace, nelle giornate di grazia, di caricarsi la squadra sulle spalle o, almeno, di fornire palloni illuminanti, magari pochi ma illuminanti, ai compagni. Chi è questo tizio che, ogni volta che va a battere un corner, spreca la palla in modi osceni? Fateci caso, l'Atletico segna o comunque si rende pericoloso su palla inattiva solo se a tirare sono Koke (principalmente) o Gabi. Mai col turco. Mai. Chi è questo supposto turco che gioca nella propria piccola mattonella sulla sinistra e non si sforza mai ma proprio mai? Io non lo so.
Chi sono questi calciatori sempre in ritardo sulla palla e nelle chiusure, sempre poco disposti a mordere le caviglie avversarie, capaci solo di tirare addosso ai portieri avversari e farli così sembrare tutti dei fenomeni, tutti indistintamente; disposti a fornire buoni scampoli di football d'attacco ma non ad accompagnarli alla abituale attenzione difensiva? Chi sono questi tizi vestiti di biancorosso che si permettono errori su errori difensivi, sia collettivi che individuali?


Ma, soprattutto, chi sono quei signori che vedo, uno in panchina e uno in tribuna, agitarsi senza senso e proporre cambi e formazioni a casaccio? Perchè uno somiglia al Mono Burgos e l'altro al Cholo Simeone, ma mi è chiaro che non possano essere loro. Come è possibile che le persone che l'anno scorso hanno concesso poco o nulla a Guilavogui e Leo Baptistao perchè non avevano lo stesso livello dei compagni, e che quest'anno tengono in naftalina Griezmann e Cerci, continuino a dare minuti a un messicanino dai denti da latte che, nelle intenzioni di non si sa chi, dovrebbe sostituire Mandzukic e, soprattutto, è stato pagato come un giocatore fatto e finito?
Questo Raul Jiménez magari un giorno si farà, però per adesso è lento, impreciso, incapace di smarcarsi, poco o nulla reattivo, ignorante di qualunque movimento laterale, totalmente privo di carattere e di abilità tattica. Davvero è meglio di Leo Baptistao? Perchè non mi pare che per il giovane brasiliano (che, per la cronaca, ha due anni meno di lui) il Cholo se ne sia uscito ai tempi sostenendo che bisogna aver pazienza e che non deve dar conto delle sue scelte ai tifosi.
Eh no, caro Diego Pablo, invece questa me la spieghi. Perchè, come socio, anche io ti pago lo stipendio. Perchè ti ho sempre sostenuto. Perchè vedo che Cerci non gioca perchè non è inserito nei meccanismi della squadra. Che Griezmann gioca poco perchè non è ancora in condizione. E mi può anche star bene. Ma poi questo messicano che pare proprio una mezza tacca, e poi magari non lo sarà, gioca sempre anche se i meccanismi difensivi e d'attacco dei suoi compagni gli sono ignoti e la sua condizione fisica è carente. Non ti sei comportato così con Guilavogui, con Leo Baptistao, con Fran Merida, con Alderweireld e con molti altri, anche già in rosa. Non ti stai comportando così con Saùl.
Perchè, caro Diego Pablo, delle due l'una: o è così lento perchè il lavoro che gli hai fatto fare lo ha sfiancato, e allora deve lasciar spazio a Griezmann e Cerci; o è così lento per natura, e allora che al suo posto giochi Raul Garcia, uno lento ma che almeno difende e si fa trovare al posto giusto nel momento giusto.
Oppure non è vero che l'hai voluto tu, come non è vero che Mandzukic ti stava bene, perchè non ti vedo insistere nel costruire una squadra intorno alle caratteristiche del croato: altrimenti gli affiancheresti gente veloce e non compagni d'attacco lentissimi, mentre le stelle del nostro mercato languono in panchina attendendo chi sa cosa.
Poi, caro Diego Pablo e cari ragazzi, non preoccupatevi: io non pretendo che vinciate. Sono convinto che questo sarà un anno di transizione, nel quale non faremo granchè ma in cui getteremo le fondamenta per il futuro. A ben vedere, una coppetta l'abbiamo messa in carniere meno di un mese fa e, con un po' di fortuna, magari la Coppa del Re arriviamo a giocarcela.
Però vorrei guardarvi in faccia e riconoscervi, questo sì. Vorrei guardare una vostra partita e sapere cosa sta passando nella mente del vostro allenatore, continuare a indovinarne le sostituzioni e a riconoscere quando sta per arrivare il momento in cui segnerete. Un tempo mi riusciva sempre, davvero. Ora vi guardo e mi sembra di essere diventato improvvisamente cieco. Eppure non credo di essere cambiato, quindi probabilmente è a voi che è accaduto qualcosa.
Dove siete, ragazzi? Dove sei, Mono? E, soprattutto, dove sei Cholo?
Mi mancate tanto. Davvero.


Note positive
Griezmann: accende la luce ogni volta che tocca la palla. Tagli, aperture, movimenti a smarcarsi, tiri, assist al bacio (un pallone di esterno mette Ansaldi a tu per tu col portiere avversario). Imprescindibile per tutti e infatti il Calderon esplode al momento della sua incomprensibile sostituzione.
Juanfran: la giocata insensata grazie alla quale lui e Moyà quasi confezionano un autogol tragicomico rientra nel discorso sulla strana perdita d'identità di questa squadra. Però fa la sua parte in avanti, con inserimenti e cross a ciclo continuo, e dietro, reggendo la baracca dalla sua parte.


Note negative
Gioco: si vedono sprazzi di bel gioco, combinazioni d'attacco, una occupazione militare della metacampo avversaria, il che fa ben sperare. Purtroppo, però, si accompagnano a una inconsueta mollezza nei contrasti, nel disturbo delle linee di passaggio avversarie, nel gioco difensivo senza palla. Certo, si può anche vedere solo il bicchiere mezzo pieno e parlare di pura e semplice sfortuna, qui e ad Atene: in altri tempi avremmo vinto ieri e almeno pareggiato in Grecia, anche rifacendo gli stessi errori. Però la fortuna va aiutata: finchè correvamo, eravamo fortunati; appena abbiamo smesso, la fortuna ha guardato altrove.




Atlético: Moyá 6; Juanfran 7, Miranda 6, Godín 6, Ansaldi 6,5; Turán 6, Gabi 5, Tiago 5,5, Koke 6,5; Raúl Jiménez 4 (Cerci, m. 81 sv), y Griezmann 7,5 (Raúl García, m. 68 5,5).
No utilizados: Siqueira, Mario Suárez, Oblak, Saúl y José Gimenez.


Celta: Sergio Álvarez; Hugo Mallo, Cabral, Fontás, Planas; Álex López (Nolito, m. 45), Radoja, Krohn-Dehli (Jony, m. 88); Orellana, Larrivey, y Pablo Hernández (Gómez, m. 70).
No utilizados: Borja Fernández, Charles, Rubén Blanco y Madinha.



Goles: 0-1. M. 18. Pablo Hernández. 1-1. M. 30. Miranda. 2-1. M. 40. Godín. 2-2. M. 52. Nolito (p).
Árbitro: Juan Martínez Munuera. Amonestó a Cabral, Orellana, Miranda y Gómez.
Vicente Calderón, unos 50.000 espectadores.

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