Sono settimane
che convivo con una sensazione fastidiosa, quella di non riconoscere
più elementi che ormai ritenevo familiari e consolidati. Guardo le
partite dell'Atletico e non riesco proprio a capire: ma chi sono quei
tizi che corricchiano per il campo con la maglia a strisce
biancorosse e i pantaloncini blu?
Non è tanto la
sensazione di straniamento che ho quando dirigo lo sguardo alla
porta, o alla fascia sinistra, o ancora là davanti, dove l'anno
scorso torreggiava la figura di Diego Costa. Chi occupava queste tre
posizioni, per scelta o costrizione, se n'è andato, sostituito in
maniera non proprio adeguata da altri calciatori. Altre facce, altre
movenze, altra abilità. Qui so, e mi aspettavo, che la qualità si è
abbassata e che, in ogni caso, bisognerà avere pazienza.
Il problema
sorge quando osservo altrove. Per esempio, chi è quel tizio dalla
faccia di Gabi che si trascina per il campo, senza l'abituale
mordente, senza la solita aggressività? Sarà Gabriel Fernandez, in
arte (??) “Gabi”, veramente? O una sua scarsa controfigura
comprata di nascosto da questa società dai conti opachi e dalle
operazioni mai chiare? E lì, al centro della difesa, sarà veramente
quel famoso mastino di Godin quel calciatore che, con la sua
marcatura debole e lassa, permette a un avversario di segnare un gol
fantastico e fortunato di tacco? Perchè il Godin che ricordo io non
avrebbe mai e poi mai lasciato andare un pallone supponendo che fosse
irraggiungibile, ma se ne sarebbe sincerato asfissiando l'avversario
fino a che la palla non fosse uscita. E quell'altro, quello che
sembra Miranda, è veramente lui? No, perchè non è da lui
farsi trovare spesso fuori posizione, né procurare un rigore “da
pollo” abboccando alla finta di un avversario. Nè è da lui
allungarsi troppo la palla sul rinvio fino a farla uscire in fallo
laterale regalando così una rimessa agli avversari. Ed è Arda
Turan quel tipo barbuto che ogni tanto, con l'aria di chi ci fa
comunque un regalo, concede qualche delizioso tocco cui seguono
minuti e minuti di abulia? Perchè io mi ricordo un giocatore
certamente poco continuo, ma capace almeno di sacrificarsi in
copertura e comunque capace, nelle giornate di grazia, di caricarsi
la squadra sulle spalle o, almeno, di fornire palloni illuminanti,
magari pochi ma illuminanti, ai compagni. Chi è questo tizio che,
ogni volta che va a battere un corner, spreca la palla in modi
osceni? Fateci caso, l'Atletico segna o comunque si rende pericoloso
su palla inattiva solo se a tirare sono Koke (principalmente) o Gabi.
Mai col turco. Mai. Chi è questo supposto turco che gioca nella
propria piccola mattonella sulla sinistra e non si sforza mai ma
proprio mai? Io non lo so.
Chi sono questi
calciatori sempre in ritardo sulla palla e nelle chiusure, sempre
poco disposti a mordere le caviglie avversarie, capaci solo di tirare
addosso ai portieri avversari e farli così sembrare tutti dei
fenomeni, tutti indistintamente; disposti a fornire buoni scampoli di
football d'attacco ma non ad accompagnarli alla abituale attenzione
difensiva? Chi sono questi tizi vestiti di biancorosso che si
permettono errori su errori difensivi, sia collettivi che
individuali?
Ma,
soprattutto, chi sono quei signori che vedo, uno in panchina e uno in
tribuna, agitarsi senza senso e proporre cambi e formazioni a
casaccio? Perchè uno somiglia al Mono Burgos e
l'altro al Cholo Simeone, ma mi è chiaro che
non possano essere loro. Come è possibile che le persone che l'anno
scorso hanno concesso poco o nulla a Guilavogui e Leo
Baptistao perchè non avevano lo stesso livello dei compagni, e
che quest'anno tengono in naftalina Griezmann e Cerci,
continuino a dare minuti a un messicanino dai denti da latte che,
nelle intenzioni di non si sa chi, dovrebbe sostituire Mandzukic e,
soprattutto, è stato pagato come un giocatore fatto e finito?
Questo Raul
Jiménez magari un giorno si farà, però per adesso è lento,
impreciso, incapace di smarcarsi, poco o nulla reattivo, ignorante di
qualunque movimento laterale, totalmente privo di carattere e di
abilità tattica. Davvero è meglio di Leo Baptistao? Perchè non mi
pare che per il giovane brasiliano (che, per la cronaca, ha due anni
meno di lui) il Cholo se ne sia uscito ai tempi sostenendo che
bisogna aver
pazienza e che non deve dar conto delle sue scelte ai tifosi.
Eh no, caro
Diego Pablo, invece questa me la spieghi. Perchè, come socio, anche
io ti pago lo stipendio. Perchè ti ho sempre sostenuto. Perchè vedo
che Cerci non gioca perchè non è inserito nei meccanismi della
squadra. Che Griezmann gioca poco perchè non è ancora in
condizione. E mi può anche star bene. Ma poi questo messicano che
pare proprio una mezza tacca, e poi magari non lo sarà, gioca sempre
anche se i meccanismi difensivi e d'attacco dei suoi compagni gli
sono ignoti e la sua condizione fisica è carente. Non ti sei
comportato così con Guilavogui, con Leo Baptistao, con Fran Merida,
con Alderweireld e con molti altri, anche già in rosa. Non ti stai
comportando così con Saùl.
Perchè, caro
Diego Pablo, delle due l'una: o è così lento perchè il lavoro che
gli hai fatto fare lo ha sfiancato, e allora deve lasciar spazio a
Griezmann e Cerci; o è così lento per natura, e allora che al suo
posto giochi Raul Garcia, uno lento ma che almeno difende e si fa
trovare al posto giusto nel momento giusto.
Oppure non è
vero che l'hai voluto tu, come non è vero che Mandzukic ti stava
bene, perchè non ti vedo insistere nel costruire una squadra intorno
alle caratteristiche del croato: altrimenti gli affiancheresti gente
veloce e non compagni d'attacco lentissimi, mentre le stelle del
nostro mercato languono in panchina attendendo chi sa cosa.
Poi, caro Diego
Pablo e cari ragazzi, non preoccupatevi: io non pretendo che
vinciate. Sono convinto che questo sarà un anno di transizione, nel
quale non faremo granchè ma in cui getteremo le fondamenta per il
futuro. A ben vedere, una coppetta l'abbiamo messa in carniere meno
di un mese fa e, con un po' di fortuna, magari la Coppa del Re
arriviamo a giocarcela.
Però vorrei
guardarvi in faccia e riconoscervi, questo sì. Vorrei guardare una
vostra partita e sapere cosa sta passando nella mente del vostro
allenatore, continuare a indovinarne le sostituzioni e a riconoscere
quando sta per arrivare il momento in cui segnerete. Un tempo mi
riusciva sempre, davvero. Ora vi guardo e mi sembra di essere
diventato improvvisamente cieco. Eppure non credo di essere cambiato,
quindi probabilmente è a voi che è accaduto qualcosa.
Dove siete,
ragazzi? Dove sei, Mono? E, soprattutto, dove sei Cholo?
Mi mancate
tanto. Davvero.
Note
positive
Griezmann:
accende la luce ogni volta che tocca la palla. Tagli, aperture,
movimenti a smarcarsi, tiri, assist al bacio (un pallone di esterno
mette Ansaldi a tu per tu col portiere avversario). Imprescindibile
per tutti e infatti il Calderon esplode al momento della sua
incomprensibile sostituzione.
Juanfran:
la giocata insensata grazie alla quale lui e Moyà quasi confezionano
un autogol tragicomico rientra nel discorso sulla strana perdita
d'identità di questa squadra. Però fa la sua parte in avanti, con
inserimenti e cross a ciclo continuo, e dietro, reggendo la baracca
dalla sua parte.
Note
negative
Gioco:
si vedono sprazzi di bel gioco, combinazioni d'attacco, una
occupazione militare della metacampo avversaria, il che fa ben
sperare. Purtroppo, però, si accompagnano a una inconsueta mollezza
nei contrasti, nel disturbo delle linee di passaggio avversarie, nel gioco difensivo
senza palla. Certo, si può anche vedere solo il bicchiere mezzo
pieno e parlare di pura e semplice sfortuna, qui e ad Atene: in altri
tempi avremmo vinto ieri e almeno pareggiato in Grecia, anche
rifacendo gli stessi errori. Però la fortuna va aiutata: finchè
correvamo, eravamo fortunati; appena abbiamo smesso, la fortuna ha
guardato altrove.
Atlético:
Moyá 6; Juanfran 7, Miranda 6, Godín 6,
Ansaldi 6,5; Turán 6, Gabi 5, Tiago 5,5,
Koke 6,5; Raúl Jiménez 4 (Cerci, m. 81 sv), y
Griezmann 7,5 (Raúl García, m. 68 5,5).
No utilizados:
Siqueira, Mario Suárez, Oblak, Saúl y José Gimenez.
No utilizados: Borja Fernández, Charles, Rubén Blanco y Madinha.
Goles: 0-1. M. 18. Pablo Hernández. 1-1. M. 30. Miranda. 2-1. M. 40. Godín. 2-2. M. 52. Nolito (p).
Árbitro: Juan Martínez Munuera. Amonestó a Cabral, Orellana, Miranda y Gómez.
Vicente Calderón, unos 50.000 espectadores.
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