Una delle poche
cose sicure della Champions' è che, nella fase a gironi, è
fondamentale iniziare bene e non perdere punti contro avversari
diretti. L'Atletico torna da Atene non solo con una sconfitta che
inevitabilmente genera molte difficoltà in vista del passaggio del
turno, ma anche con una prestazione francamente sconcertante.
Ciò che più
disorienta è che il punto di forza dell'anno scorso, la solidità
difensiva, non si è assolutamente visto ad Atene. Non è tanto
questione degli errori, non clamorosi ma comunque imperdonabili, di
Oblak, quanto invece di una incomprensibile mancanza di attitudine
difensiva, del tutto inedita negli anni del Cholo.
Nè basta a
tranquillizzarmi l'idea che anche le altre squadre avversarie debbano
recarsi ad Atene, un ambiente sicuramente ostile sotto tanti punti di
vista (bolgia sugli spalti; ammonizione a Gabi dopo un minuto per
fallo tattico, naso rotto per Mandzukic senza nessuna conseguenza per
i greci subito dopo: un inizio da trasferte “calde” degli anni
'70), perchè non è che l'Olympiakos mi sia sembrato un granché. In
fondo, la sensazione netta è stata di una partita che l'Atletico
avrebbe potuto vincere in qualunque momento, anche dopo gli errori
marchiani che hanno generato le tre reti, quindi non credo che i
greci potranno più di tanto mettere in difficoltà la Juventus.
Mi spaventano
la mancanza di solidità dei colchoneros e, forse ancora di
più, l'impressione che si navighi a vista, alla ricerca di soluzioni
tattiche che non sono ancora state elaborate. Un tempo, in una
situazione simile, i biancorossi avrebbero almeno colto un pareggio,
oppure avrebbero vinto “di fortuna”. L'altra ser invece, pur
rimanendo praticamente sempre in partita, hanno fatto di tutto per
perdere.
Voglio credere
che sia stata una serata storta, l'unica finora nella quale alla
povertà del gioco si sia unita anche una certa allegrezza difensiva,
ma non ne sono così sicuro. Come ho detto, mi pare che si navighi a
vista, tra giocatori che non sono ancora entrati in forma (Gabi),
altri palesemente inadeguati (Mario Suarez, lo scriviamo da tempo),
altri ancora completamente (Oblak e Cerci) o parzialmente (Griezmann)
spaesati.
Se il Cholo
non trova un'idea forte a cui agganciare la squadra, quella che aveva
sicuramente quando ha benedetto l'acquisto di Mandzukic (liberando
perciò Lukaku, che era già nostro e che come controfigura di Diego
Costa era sicuramente meglio) e richiesto l'arrivo di Griezmann e
Cerci, quella che ora pare scomparsa, temo che saranno dolori. Ci
aspetta comunque, io credo, un lungo periodo di alti e bassi, nel
quale faremo fatica contro chiunque corra più di noi (cioè, finora,
tutti tranne il Real).
Se vogliamo
analizzare la gara nei suoi punti critici, ci sono sicuramente altri
spunti di riflessione.
Il primo è
senza dubbio che, dal momento che né Siqueira né Ansaldi sono
Filipe e che Juanfran non ha il pezzo forte del repertorio nella fase
difensiva, la coppia centrale finisce inevitabilmente per essere più
esposta alle folate avversarie.
Se poi, come
sta accadendo, Gabi è stranamente impacciato e Mario impresentabile,
con ciò accrescendo uno dei problemi irrisolti della squadra,
ovverosia la vulnerabilità agli attacchi centrali, tutta
l'impalcatura finisce per traballare.
Ancora,
Mandzukic è senza dubbio un grande attaccante, però è uno a cui la
palla va servita davanti alla porta, altrimenti diventa inutile.
Tutt'al più gli si può chiedere di agire da pivot e
distribuire di testa per gli inserimenti dei compagni. Tutto questo
si è visto, l'altra sera, ma in misura molto minore di quanto ci si
sarebbe aspettati: mi pare anzi che ci sia una sorta di resistenza
mentale, da parte dei più esperti, a modificare l'approccio alla
partita. Resistenza che non può che aumentare se i due inneschi del
croato, Cerci e Griezmann, vedono poco o nulla il campo, qualunque
sia il motivo.
Infine, Simeone
sbaglia poco, ma quando capita lo fa in grande stile. L'anno scorso
buttò nella mischia Diego Ribas nella partita peggiore dell'anno (il
derby di andata di Coppa del Re al Bernabeu), stravolgendo la squadra
dall'oggi al domani, e poi rischiò un Diego Costa improponibile
durante la finale di Champions'. Quest'anno ha schierato Oblak a
freddo, in una partita da vincere assolutamente e in un contesto
ambientale piuttosto problematico: francamente, si poteva fare di
meglio, e lo avrei scritto anche se avessimo vinto e lo sloveno
avesse effettuato parate prodigiose. Poi, non pago, ha rincarato la
dose, affermando che il portiere titolare verrà deciso volta per
volta, prefigurando una “staffetta” di sacchiana memoria che,
com'è noto, nel caso di un ruolo tanto delicato come quello del
portiere, genera solo guai.
Quindi non so
bene quanta colpa dare al portiere sloveno sui tre gol, perchè mi
pare che molta di più ne abbiano i suoi compagni. Sul primo gol,
Masuaku ha tutto il tempo di aggiustare la palla e mirare, mentre
Mario è disperso e Gabi in ritardo; sul secondo, Juanfran si fa
infilare e la coppia Mario – Ansaldi si scontra in maniera
tragicomica sulla nostra trequarti; sul terzo, altro errore
gravissimo di Ansaldi che mette in difficoltà Godin prima
(insolitamente poco reattivo) e Miranda poi (scarso, come abbiamo
sempre detto, nell'uno contro uno duro e puro).
Quanto al
resto, consoliamoci con qualche buona trama offensiva e con la buona
vena di Griezmann. Però anche qui c'è molto che non mi è affatto
piaciuto: tiri leziosi e deboli, assist serviti con calma olimpica
etc etc.
Ecco, pareva
più un allenamento che una partita di Champions'. Peccato, perchè i
greci, come dicevo, non mi sono sembrati un granchè: Michel si vanta
dell'ordine, della disciplina e dello spirito di sacrificio dei suoi,
ma questi aspetti si sono visti a tratti. Per esempio, dopo il primo
gol l'Olympiakos si è disunito e solo la nostra dabbenaggine ha
permesso ai greci di raddoppiare. Un po' più di velocità, di
precisione e di cattiveria da parte nostra e staremmo a parlare di
vittoria non semplice ma meritata, perchè la sensazione che
l'Atletico potesse rimontare abbastanza agilmente è stata reale e
concreta per quasi tutta la partita.
Note
positive
Griezmann:
riportato alla sua posizione naturale di seconda punta che parte alle
spalle del centravanti, si rivela micidiale e accende il gioco dei
colchoneros, cui fino ad allora era mancata la velocità in avanti.
Note
negative
Oblak:
in tutti e tre i gol non compie errori clamorosi, ma dà chiaramente
l'impressione che avrebbe potuto fare di più. Peggio di così non
poteva essere il suo debutto, anche considerando che dall'altra parte
ha fatto una gran figura una nostra vecchia conoscenza, Roberto, uno
che avrebbe meritato di più dall'Atletico, che di fatto non lo ha
mai fatto giocare. Il discorso riguardo ai buoni portieri, molti dei
quali canteranos, gettati via dai colchoneros negli
ultimi anni, sprecati a inseguire prestiti e acquisti vari, è lungo
e l'ho già fatto in varie riflessioni estive. Alla fine non
colpevolizziamolo e aspettiamo pazienti. Che tristezza, però...
Ansaldi:
discreto in avanti, spesso in difficoltà dietro. Anche qui, è
ancora troppo presto per giudicare, però mi permetto lo stesso una
notazione cattiva: non è la prima volta che il Cholo ci
propina argentini di dubbia caratura, da Insua a Sosa. Soldi sprecati
anche questa volta?
Mario
Suarez: davvero, non so più cosa dire. Se una qualunque squadra
italiana lo vuole (per motivi a me ignoti), diamoglielo, anche
gratis. Se arrivano 15 milioni, come leggo, stappiamo lo champagne.
Sul primo gol è fuori posto, perduto nelle nebbie, sul secondo
combina un casino tragicomico. Se penso che toglie il posto a uno
come Saùl, mi arrabbio ancora di più.
Olympiakos:
Roberto; Elabdellaoui, Botía, Abidal, Masuaku; Maniatis,
Milivojevic, Kasami, Afellay (N'Dynga, m. 69); Chori Domínguez
(Fuster, m. 57), Mitroglou.
Atlético de Madrid: Oblak 4,5; Juanfran 5,5, Miranda 5,5, Godín 6, Ansaldi 5,5; Arda 6, Mario 3 (Saúl Ñíguez, m. 75 sv), Gabi 5,5 (Griezmann, m. 56 7), Koke 6; Raúl García 5,5 (Cerci, m. 66 5), Mandzukic 6,5.
Goles:
1-0, 13' Masuaku, con un zurdazo desde fuera del área.
2-0, 31' Afellay cruza ante Oblak.
2-1, 38' Mandzukic, de cabeza a centro de Ansaldi desde la banda izquierda.
3-1, 73' Mitroglou, a pase de Kasami.
3-2, 86' Griezmann, a pase de Koke.
Atlético de Madrid: Oblak 4,5; Juanfran 5,5, Miranda 5,5, Godín 6, Ansaldi 5,5; Arda 6, Mario 3 (Saúl Ñíguez, m. 75 sv), Gabi 5,5 (Griezmann, m. 56 7), Koke 6; Raúl García 5,5 (Cerci, m. 66 5), Mandzukic 6,5.
Goles:
1-0, 13' Masuaku, con un zurdazo desde fuera del área.
2-0, 31' Afellay cruza ante Oblak.
2-1, 38' Mandzukic, de cabeza a centro de Ansaldi desde la banda izquierda.
3-1, 73' Mitroglou, a pase de Kasami.
3-2, 86' Griezmann, a pase de Koke.
Árbitro: Pedro Proença (Portugal). Amonestó a los locales 'Chori' Domínguez (m. 35) y Maniatis (m. 46+) y a los visitantes Gabi (m. 2), Koke (m. 46+), Saúl (m. 88) y Griezmann (m. 90).
Incidencias: partido correspondiente a la primera jornada del grupo A de la Liga de Campeones, disputado en el estadio Georgios Karaiskakis de El Pireo ante unos 33.000 espectadores. Diego Simeone, entrenador del Atlético de Madrid, cumplió partido de sanción por su expulsión en la final de la Liga de Campeones del pasado 24 de mayo frente al Real Madrid.
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