Di
fronte a una partita come quella del Camp Nou, non c'è molto da
scrivere: l'Atletico ha sbagliato formazione, tattica e, soprattutto,
atteggiamento. Niente di più e niente di meno.
Non
ha importanza che giornali e internet, subito dopo la partita,
abbiano detto che l'Atletico se l'è giocata quasi alla pari e ha
dimostrato di essere allo stesso livello del Barça. Sì, certo,
qualche sbavatura (???) nel primo tempo, poi l'arbitro, poi Messi che
fa il fenomeno, però, dai, c'è da essere soddisfatti, nel secondo
tempo c'è mancato poco che si arrivasse al pareggio. Persino
Simeone, in conferenza-stampa, ha filosofeggiato serafico.
Per
fortuna, col passare delle ore l'atteggiamento è mutato. Dagli
spogliatoi è filtrata l'ammissione di una partita affrontata con una
certa
rilassatezza,
anche se la fonte è rimasta anonima.
Parliamoci
chiaro, perdere al Camp Nou non è certo un dramma. Semmai, sono da
accogliere con soddisfazione l'impegno e l'entusiasmo del Barça nel
cercare la vittoria e nel festeggiarla, perchè dimostrano che ormai
siamo percepiti come un avversario alla pari, un vero e proprio
pericolo. Lo stesso va detto per il miserabile tifo pro-blaugrana
che, su internet, si sprecava da parte dei tifosi del Real.
Evidentemente, ci temono e siamo un osso duro; i tempi, insomma,
paiono essere cambiati per sempre.
Quello
che non va bene non è neppure la formazione iniziale, con quel Gamez
schierato a sinistra
che parla chiaramente di scelte di mercato non proprio azzeccate.
Letto della decisione del Cholo,
avevo storto il naso, e parecchio, ma, diciamola tutta, la stessa
cosa era accaduta prima del derby di Coppa con la scelta di Lucas. In
verità, il piano tattico di Simeone era abbastanza chiaro e
riguardava la possibilità di creare un imbuto nella zona centrale
del campo, puntando a ribaltare l'azione col solo Juanfran. Peccato
che Luis Enrique abbia scompaginato il piano spostando Messi a destra
e costringendo l'Atletico ad allargare il campo. C'è stata, da parte
del Cholo,
una certa ingenuità e un certo torpore nel far fronte alle mosse dei
blaugrana,
un aspetto che talvolta si nota nel tecnico argentino. Insomma, non
è stata la serata migliore del Cholo,
ma può capitare. Magari sarebbe bastato schierare Gamez a destra e
Juanfran a sinistra, chissà.
Non
sapremo mai se la pessima
impressione
data dall'Atletico nel primo
tempo,
con giocatori lenti e continuamente fuori posto, incapaci di far
salire il pallone e costantemente anticipati dai blaugrana,
sia frutto del gioco espresso dal Barcellona (di gran lunga il più
convincente della stagione, nonché il più guardioliano
da molto tempo a questa parte), o se sia stato causato dalla
disposizione in campo dei colchoneros. Neppure ci interessa, in
fondo.
Ciò
che non va assolutamente bene è l'atteggiamento
tattico.
Se
decidi di difendere
troppo basso,
come spesso succede, non ti puoi stupire se non riesci ad uscire
dalla tua area. Siccome i tuoi mediani sono scarsi tecnicamente e la
poca fantasia che possiedi l'hai spostata all'ala, risulta facile,
per chi ha ritmo e buona tecnica, impedire che il pallone vada oltre
la linea del doble-pivote.
L'anno scorso era un rischio che i colchoneros
potevano correre, vista la presenza di Diego Costa (e di Courtois),
ma quest'anno non si capisce bene quale sia il piano A, e neppure se
ci sia un piano B, in verità. Se hai un giocatore come Mandzukic la
partita la devi impostare diversamente, perchè non è lui che può
far salire la squadra, né lo può fare Griezmann, che non ha la
prestanza fisica di Costa. Nessuno mi toglie dalla testa che l'arrivo
di Fernando Torres sia una sconfessione bella e buona del progetto
sviluppato in estate, anche se ben mascherata da aspetti
sentimentali.
Ma
passi, anche perchè vale il discorso fatto prima: non sapremo mai se
la pessima figura fatta dall'Atletico sia dovuta al gioco del Barça
o a quello dei colchoneros.
Così come non sapremo mai se, nel secondo tempo, è stato il gioco
maggiormente propositivo (ma sterile) dei biancorossi o il calo dei
blaugrana
a livellare il match.
Ciò
che però va assolutamente, radicalmente e definitivamente modificato
è l'atteggiamento
mentale.
È
qui che l'Atletico non sembra neppure lontano parente di quello
dell'anno scorso.
Quest'anno
le sconfitte in Liga sono già quattro, quanto tutte quelle dell'anno
scorso. Gran parte delle sconfitte (e anche qualche pareggio) della
stagione sono venute al termine di partite in cui si è avuta
l'impressione netta che, con maggiore impegno e concentrazione, i
colchoneros
avrebbero ottenuto risultati positivi.
In
generale, ho avuto la netta impressione che, vuoi per il derby appena
vinto, vuoi per la supposta crisi del Barcellona, vuoi perchè
concentrati sulla partita di giovedì, i biancorossi abbiano
fortemente sottovalutato la partita. Andare al Camp Nou, però, non è
mai un pic-nic.
Però,
se non si recupera lo spirito del partido
a partido,
slogan che quest'anno sembra spesso limitato alle sole parole, si
rischia di perdere quanto di buono è stato fatto. Non è possibile
che il Siviglia, squadra che abbiamo demolito un paio di mesi fa, ci
stia a due punti e possa, vincendo col Real, superarci (ipotesi
improbabile ma non impossibile: avete notato che i cuginastri, ogni
volta che affrontano una squadra vera, perdono? Il Barcellona stonato
del Bernabeu non conta). O che il Valencia ci talloni da vicino. Per
quanto io non creda a quanto viene ripetuto da più parti da mesi,
ovverosia che il mercato estivo abbia portato a un miglioramento
complessivo della nostra rosa, unito però a un peggioramento della
nostra formazione-tipo (secondo me sono peggiorati entrambi), si
tratta di squadre che non ci superano per qualità della rosa e che
certo non possono starci alla pari per forza mentale. Vederle appena
dietro di noi mi irrita fortemente e mi risulta quasi innaturale. La
Liga è andata, ormai, ma un terzo posto (o magari un secondo, perchè
il Barça secondo me vivrà ancora parecchi momenti di altalena) non
deve neppure essere messo in discussione.
Infine,
non posso che stigmatizzare fortemente il comportamento
tenuto in campo dai nostri. Che ogni partita nella quale troviamo
difficoltà si trasformi in uno show da guappi in cui, con facce
truci, Godin e (soprattutto) Raul Garcia, ma anche altri, minacciano
gli avversari, si lamentano platealmente di tutto e disturbano
continuamente l'arbitro è ributtante. Anche se non siamo peggiori di
altri (in questo senso le lamentele del Real, dall'alto dei colpi e
degli atteggiamenti di molti calciatori blancos, sono patetiche), è
evidente che non siamo bravi a far passare inosservate le nostre
mancanze. Ci vuole poco, così, a finire nel mirino di arbitri e
avversari, a cui non pare vero di poter invocare la tutela delle
giacchette nere contro i “nuovi Vandali”. Magari, se tenessimo di
più i nervi a posto e non sembrassimo un branco di bulli di
periferia in cerca di guai, buona parte dei cartellini gratuiti che
prendiamo non ci sarebbero comminati. Che poi tanto gratuiti non
sono, perchè tra falli totalmente inopportuni, interventi scomposti,
reazioni esagerate e proteste gratuite c'è solo l'imbarazzo della
scelta. Con un po' più di accortezza, non ci troveremmo sempre con
una marea di diffidati. Soprattutto, trovo particolarmente stupido
darsi da fare per perdere tempo e provocare gli avversari quando si
deve recuperare la partita, come fa regolarmente Raul Garcia, che al
al Camp Nou ci avrà fatto perdere almeno dieci minuti con le sue
scenate.
Quindi
c'è un complotto
arbitrale
contro di noi? No, non credo, ma aspetto il ritorno al Bernabeu per
chiarirmi le idee. Ricordo a tutti non solo che, come dice la
saggezza popolare, “chi è causa del suo mal pianga se stesso” (e
il Cholo
lo sa benissimo, infatti ha tenuto bassi, bassissimi i toni nel
dopo-partita), ma anche che le due super-potenze sono sempre protette
eppure, quando abbiamo giocato come sappiamo, di arbitraggi
sfavorevoli non se ne sono visti o non hanno inciso per nulla.
Comunque, se proprio volete vedere cosa voleva dire avere gli arbitri
contro, fatevi un giretto qui:
quelle di ore sono quisquilie.
Per
tutta una serie di motivi abbastanza semplici da intuire, non
pubblicherò le pagelle della partita: in fondo, i colchoneros
non si sono neppure presentati...
Mi dispiace ma la nostra stagione è finita, puntiamo sulla coppa del re e cerchiamo almeno i quarti di champions
RispondiEliminaVorrei sentire qualche parola da te sull'acquisto di cani...
RispondiEliminaSono un tifoso che segue l'atletico da anni e sempre....ma il mio cuore è legato anche alla squadra della mia città che rischia di sparire grazie alla mala gestione di certi personaggi..perciò chiedo scusa al proprietario di questo blog...ma invito tutti gli utenti a condividere queste parole...104 anni di storia non possono sparire#SALVATE IL BRESCIA
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