mercoledì 18 febbraio 2015

Celta – Atletico Madrid 2-0: le cose fatte in grande


Da tre anni, da quando Simeone è alla guida della squadra, gennaio e febbraio sono mesi difficili, nei quali i carichi di lavoro programmati durante l'anno si fanno sentire e provocano un fisiologico calo di forma. Da sette l'Atletico non vince alla giornata 23.
Insomma, oltre alla scienza, la cabala. C'erano tutti gli ingredienti perché la partita col Celta si rivelasse estremamente difficile (alla faccia di quelli che pensano, chissà perché, che tutte le nostre partite debbano rivelarsi poco più che formalità o che i nostri avversari in classifica, ho sentito anche questo, non debbano preoccuparci perché, si sa, non resisteranno certo tutto l'anno), anche perché la squadra galiziana presenta buoni giocatori, ottima organizzazione di gioco e almeno fino a non molto tempo fa aveva giocato un discreto campionato.
Quando però ho cominciato a leggere, su tutti i giornali, che Simeone aveva intenzione di salire in Galizia con un 4-3-3 d'assalto, mi sono messo le mani nei capelli. Possibile che il Cholo commettesse un errore tanto grande, quello che ai miei occhi si prefigurava come un vero e proprio suicidio? Come avrebbe potuto essere supportato un tridente Mandzukic – Torres – Griezmann, senza rischiare di spezzare in due la squadra? Perché osare una mossa così azzardata, mai provata se non in uno scampolo di partita (senza risultati apprezzabili), proprio in una trasferta così delicata? La spiegazione ufficiale era la necessità di contrastare la pressione avversaria, per dir così, “alla radice”, sulla trequarti del Celta, che così sarebbe stato costretto a guardarsi le spalle e a non lanciarsi in avanti per non venire trafitto.
Naturalmente, non sono il Cholo né faccio l'allenatore professionista, quindi devo presumere che Simeone avesse un'idea ben precisa e ponderata sulle capacità dei suoi di gestire uno schema tanto inusuale per lui e per i colchoneros, mentre le mie preoccupazioni fossero campate in aria, poco più che chiacchiere da bar. Tuttavia, mi sembrava curioso che Simeone si fosse dimenticato che uno dei problemi storici dell'Atletico, il primo che aveva affrontato già dall'esordio a Malaga, era una notevole fragilità difensiva sulle corsie esterne. O che, privo di tre califfi di centrocampo come Koke, Arda e Raul Garcia, trovasse che la soluzione fosse allungare la squadra e non puntare su un giocatore come Cani, comprato apposta per sostituire Arda (per Koke c'era Saúl, che il Cholo cerca da inizio anno di trasformare in una seconda mezzala tuttocampo). Chiacchiere da bar, appunto, di quelle cui si lascia andare chi le cose le osserva dall'esterno.
Tuttavia, la partita ha dimostrato chiaramente qualcosa che già sapevamo: Simeone sbaglia raramente ma, quando capita, lo fa proprio in grande stile.


Pochi minuti e l'Atletico si è trovato completamente spaccato a metà, mentre Orellana, Nolito e Krohn-Dehli affondavano nel ventre molle del centrocampo e mettevano sotto pressione i due terzini. Private della possibilità del raddoppio sistematico, sia in fase difensiva che in attacco, le fasce diventavano proprietà esclusiva dei padroni di casa, che imperversavano senza nessuna opposizione e, anche e soprattutto, senza timori di venire aggrediti a loro volta, come era nel piano originario. Non solo Juanfran e Siqueira soffrivano le pene dell'inferno nell'uno contro uno, ma i tagli tra terzino e centrale degli esterni mandavano in crisi anche Godin e Miranda. Inoltre il gioco tra le linee delle mezzepunte galiziane devastava anche il centrocampo, incapace sia di offendere che di difendere in maniera adeguata.
Là davanti, poi, Mandzukic spariva, Torres non riusciva ad adeguarsi al lavoro dell'ala e continuava ad intestardirsi nel sovrapporsi al croato, mentre Griezmann proprio non riusciva a trovare la propria collocazione e di conseguenza non incideva in nessun ambito.
Insomma, un Atletico assolutamente sconclusionato, incapace di tenere la palla, uscire dalla propria area in maniera, se non ordinata, almeno minimamente efficace e assolutamente non in grado di effettuare tre passaggi giusti di fila.
Solo la pochezza offensiva degli attaccanti avversari impediva al Celta di passare meritatamente in vantaggio.


Nel secondo tempo, Simeone passava a un più prudente e strutturato 4-4-2, ma ormai la frittata era fatta: galvanizzato, il Celta mostrava comunque nel complesso una marcia in più, anche se i colchoneros davano l'impressione di poter raddrizzare la partita o di poterla perlomeno controllare.
Qui però ci si metteva l'arbitro, ormai un “classico” delle partite dell'Atletico: ammonizioni a casaccio, un rigore a Siqueira di dimensioni cosmiche ignorato, un fallo di mani in difesa ignorato appena un attimo prima che Mario Suarez procurasse il rigore del vantaggio avversario.
Ci sarebbero molte cose da dire sul problema arbitrale, nella Liga e contro l'Atletico, ma non voglio, ancora una volta, cadere nel vittimismo. Non posso che pensare a quanto mi hanno insegnato i miei genitori: ci si lamenta solo dopo essersi impegnati al massimo. Ergo, dopo una tale quantità di errori non si parla dell'arbitro e non gli si attribuiscono colpe che sono solo nostre.


Finita la partita, Simeone ha ammesso di aver sbagliato tattica e formazione. Ogni tanto capita anche ai migliori. Ora, senza far drammi, si volta pagina e si punta a superare il turno di Champions' e a stroncare definitivamente la concorrenza di Valencia e Siviglia per assicurarsi il famoso terzo posto che sembra realisticamente alla nostra portata.


Note positive
Nessuna


Note negative
Mario Suarez: ancora una volta, il suo apporto non è solo impalpabile, ma foriero di disastri in serie. Il rigore è uno dei più sciocchi che si siano visti su un campo da calcio, mentre nella seconda rete avversaria brilla di nuovo per assenza ed errato posizionamento.
Gabi: guardiamo in faccia la realtà. Del giocatore superbo degli ultimi due anni, per tenacia e costanza, non rimane più nulla. Vaga per il campo senza trovare la posizione né guidare i compagni.








Celta: Sergio Álvarez; Sergi Gómez, Cabral, Fontàs, Jonny; Radoja, Augusto; Orellana (Santi Mina, m. 89), Krohn-Dehli (Álex López, m. 88), Nolito; y Larrivey (Hernández, m. 76).
No utilizados: Rubén Blanco, Planas, Bongonda y Charles.


Atlético: Moyá 7; Juanfran 5,5, Miranda 5,5, Godín 6, Siqueira 5; Griezmann 5, Tiago 4,5 (Mario Suárez, m. 33 4), Gabi 4,5 (Raúl Jiménez, m. 72 sv), Saúl 6; Torres 5 (Cani, m. 45 5,5) y Mandzukic 5.
No utilizados: Oblak, Jesús Gámez, Giménez y Ansaldi.



Árbitro: Martínez Munuera. Amonestó a Godín, Cani, Mario Suárez.
Goles: 1-0. M. 58. Nolito, de penalti. 2-0. M. 71, Orellana
Balaídos. Unos 23.000 espectadores

28 commenti:

  1. Ma, oltre al suicidio tattico, solo io ho notato un'imperdonabile mancanza di motivazioni da parte della squadra, rispetto per esempio alla partita contro il Real (e anche con l'Almeria si è visto ben altro spettacolo)? Contro il Celta andavano a 2 all'ora, e la scusa dei carichi di lavoro può reggere fino ad un certo punto viste le due partite, quella precedente e quella successiva in cui si è comunque giocato a ritmi decisamente più alti.

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    1. No, l'ho notata anch'io, ma poi mi sono dimenticato di scriverne :)
      Anche perchè in realtà non so dire se sia la causa o la conseguenza della strampalata disposizione tattica adottata dal Cholo

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    2. E pure in Champions ho visto la stessa cosa. Come se contassero di giocare al risparmio e chiuderla con una giocata isolata. Io credo che la vittoria della Liga abbia tolto alla squadra un po' di quell'umiltà che le ha permesso di vivere l'esaltante stagione scorsa. Purtroppo se non teniamo i ritmi alti, ora che ci conoscono, troviamo lungo con tutti. Questo il Cholo dovrebbe saperlo e contro Siviglia e Valencia mi auspico di vedere due grandi partite per poterli seminare definitivamente.

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    3. Guarda, sto ultimando il post su Leverkusen e stavo scrivendo proprio questo. È anche la mia idea

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    1. Fammi capire: Daniele non lo vive bene perché tifa l'Atletico o perché non tifa il Real?

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    3. Ah davvero? Strano perché, rileggendo bene l'articolo sopra e quelli precedenti, si denota come sia in grado di fare autocritica in maniera costruttiva e credibile.
      A meno che la frase "Celta con una marcia in più" sminuisca la bella partita offerta dalla squadra di Vigo.
      Potresti, per favore, farmi presente dove si denota il fatto che Daniele non sa perdere?

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    5. Ah ora abbiamo capito chi sei! il tipico tifoso del real che ci resta male se tutto il mondo non gli dice che sono i migliori, che meritavano di vincere, che i rigori sono sempre meritati.
      Non hai niente di meglio da fare?

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  4. Non fare il permaloso James. D'altronde, cosa ti aspettavi scusa. Che su un blog dedicato all'Atletico Madrid a tutti andasse giù il fatto che lanciassi accuse a Daniele al suo lavoro?
    Tornando al discorso degli articoli, ho riletto bene quanto fu scritto dopo la finale di Champions. E' reato scrivere che Ronaldo fu irrispettoso con quell'esultanza? Non mi pare dato che tutto al mondo ha visto il modo di fare del Portoghese. Sei risentito perché è stato criticato il tuo club? Non ci trovo niente di strano. Tutti sanno che di bianco, al Real, c'è solo la Camiseta perché tutto il resto è da associazione a delinquere dal punto di vista amministrativo. Dici che l'autore di questo blog è un vittimista? Io sono un Evertonian, pertanto vivo un altro mondo che è il calcio Inglese. Le squadre che non hanno a disposizione grandi capitali da investire sono seguite da tifosi che non sono affatto vittime ma sanno, in partenza, di partire svantaggiati rispetto ai cosiddeti "Top Club" per la cronica mancanza di denaro, aspetto questo che non dovrebbe centrare niente col calcio ma che ne è diventata la prerogativa principe.
    Ti do un consiglio: goditi le vittorie e festeggiale con i tifosi della Casa Blanca che sono tantissimi ma rispetta la realtà altrui. I privilegiati come te saranno sempre in difetto rispetto agli altri..

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    1. E meno male ti fermi, altrimenti qualcuno potrebbe pensare che quello vittimista, incoerente e che fa retorica spiccia sei tu.. Saluti :)

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    3. Ti prego stai zitto, sei il perfetto riflesso del """""tifoso""""" del madrid. Incoerente ma soprattutto IGNORANTE. Vai a elogiare ronaldo o a comprare una bella magliettina fucsia di James. RIDICOLO.

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    5. Ascolta, James, perché non ne parliamo i persona? Dimmi dove posso raggiungerti più comodamente (bar o pub che sia) che così discutiamo vis a vis se ti va. Lo trovo molto più diretto e privo di fraintendimenti che continuare dietro una tastiera o nickname di fantasia. Ah, non pensare che sia una minaccia la mia. Nell'ambiente delle Firm Italiane che seguono il calcio inglese mi conoscono tutti e il mio profilo è pubblico. Inoltre, sono facilmente raggiungibile sui social network, quindi se vuoi contattarmi non hai problemi. A presto

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  6. Calcio Spagnolo e delle argomentazioni che hai usato sopra. Voglio sapere esattamente cosa ti ha infastidito tanto da permetterti di critirare il lavoro di Daniele

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  9. @ anonimi: grazie per gli interventi in questa discussione, ma gradirei toni più pacati, in futuro, anche quando chi interviene sembra fare poco o nulla per meritarli.

    @Davide: come sempre, sei pacato e gentile, nonché puntuale nelle argomentazioni. È sempre un piacere leggere le tue parole, siano di critica o di gradimento. Però lasciami dire che forse il tuo tentativo di comprendere le motivazioni altrui qui cade nel vuoto, come vedrai leggendo più sotto.

    @James Moriarty:

    3) Mai sentito parlare di CONCORSO DI CAUSE? Sfortuna + pessima gestione del Cholo + rosa corta? Le sfumature non sono contraddizioni, sono, appunto, sfumature.
    Quanto al fatto che il Real sia ricco solo grazie al lavoro, spero tu non voglia trascurare quello sporco fatto da personaggi come Bernabeu, Saporta, Mendoza e Perez, gente che mi vergognerei se guidasse o avesse guidato il mio club.
    4) Le conclusioni sbagliate a fil di palo sono errori, non sfortuna. Per trovare la porta Bale ha dovuto aspettare che gli avversari fossero “cotti”.
    2) Esiste il rispetto per gli avversari e certo l'esultanza sguaiata e arrogante non ne fa parte. Ronaldo, tra l'altro, è il tipo che ha rischiato di stroncare la carriera di Manquillo con un'entrata, magari anche involontaria, ma di cui, come tutta Madrid sa, non si è mai pentito, anche se sul momento, MOLTO DOPO aver protestato con l'arbitro e SOLO DOPO essere stato invitato dal Cebolla Rodriguez, ha finto di interessarsi a come stava il ragazzo. (Tra parentesi, il mio blog è pieno di rimproveri ai giocatori dell'Atletico che non si comportano sportivamente, ma forse te li sei persi).
    1) Per tutti questi motivi (e per molti altri) sì, i cattivi siete voi. Non ti sta bene? Leggi MARCA e non il mio blog. Idem a proposito del mio stile.
    Quanto al fatto che tutti hanno diritto di vincere, è proprio il principio che ha guidato Real e Barça nella lotta per un'equa divisione dei diritti televisivi della Liga... e che anima club europei come PSG, City o Chelsea, per citarne altri che comprano talenti da lasciar marcire in panchina o in tribuna solo per sottrarli agli avversari, all'insegna del fair-play e della libera competizione.
    5) Il Real è la squadra del potere, così come il Barcellona della Catalogna. Se tu avessi letto un solo libro sulla storia del calcio spagnolo e/o europeo, o sulla Spagna franchista degli anni '50, te ne saresti accorto. Il che non significa che abbia vinto quel che ha vinto solo per gli appoggi politici-finanziari, ma che probabilmente parte del suo palmares non ci sarebbe, in condizioni differenti.
    Quanto al tifo di Felipe per l'Atletico, cosa vorresti dire? Che avere un re dalla propria parte porta vantaggi? Forse non sai che Juan Carlos era del Madrid? Direi di no, altrimenti saresti incoerente e vittimista e, si sa, non lo sei.
    6) Mai detto. Forse non hai letto l'articolo che riguarda il 3-0 dell'anno scorso e hai estrapolato due righe a caso da uno degli ultimi?
    7) Ecco, bravo, non commentare. In quel video ci sono cose difficili da giustificare anche con tutta la malafede di questo mondo. Per quel che mi riguarda, ritengo che una certa malevolenza arbitrale abbia contribuito a peggiorare un bilancio degli scontri diretti che la situazione tecnico-tattica spesso imbarazzante dell'Atletico già contribuiva a rendere molto negativo.
    8) Mai parlato di complotto, è chiaro che estrapoli quel che ti pare (si vedano i punti 6 e 7), ovverosia probabilmente ti sei limitato a leggere le parole in grassetto. Prova a leggere anche quello che c'è intorno.
    9) Esatto, non è stata fatta per le squadre di calcio, però ha scandalizzato l'intera Spagna perché, guarda caso, sembrava proprio fatta apposta per loro. E hai ragione, ne potevano beneficiare tutti, anche l'Almeria e il Castellon, che infatti ingaggiarono fuoriclasse assoluti... E infine, hai ancora più ragione quando dici che è stata abrogata nel 2010: infatti, come per magia, tutti i vantaggi elargiti fino ad allora (e i titoli vinti di conseguenza...) sono stati revocati.

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  10. Per concludere. In primo luogo, vorrei sapere quando mai ti avrei chiesto di insegnarmi a essere equilibrato e razionale e a vivere bene il calcio. Non ti conosco e il tuo paternalismo arrogante (“castronerie”? “retorica spiccia”? Pensi che scrivere in modo fintamente educato nasconda il tuo fare offensivo?) indirizzalo altrove.
    Secondo, il tuo primo commento su questo blog, poi da te opportunamente cancellato (e infatti nessun altro a parte me l'ha letto), era un puro e semplice “HALA MADRID!”, una provocazione bella e buona, tra l'altro assai infantile, che la dice lunga sulle tue reali intenzioni. Quindi non mi incanti proprio col tuo razionalismo di facciata e col tuo umanitarismo da quattro soldi. Proprio in considerazione dei tuoi veri intenti, trovo anche fuori luogo che tu faccia il permaloso quando vieni apostrofato in maniera non proprio gentile.
    Davide ti ha già consigliato di andare altrove a goderti il tifo per la tua squadra. Io ti consiglio altro: studia. Magari saprai di cosa si parla quando si cita il caso Di Stefano, o quello Ley Moscardo – Kopa, o lo scandalo della Ciudad Deportiva. Fino ad allora, considerato che mi sei parso solo un provocatore che si dà arie intellettuali e di lealtà sportiva con argomentazioni pseudo-logiche, non ho intenzione di concederti ulteriore spazio. Se l'ho fatto, è per rispetto verso quei lettori che mi seguono da poco e non hanno tempo di andare a ripescare post di mesi o anni fa, non verso di te.

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