In una sola partita, l’Atletico raddoppia i punti finora ottenuti fuori casa. In due partite esterne della gestione Simeone i colchoneros quintuplicano i punti in trasferta. Da due Falcao è un’iradiddio capace di segnare cinque reti in 180 minuti e Juanfran un giocatore favoloso. Da tre la difesa sembra ritornata un bunker e Godin un difensore di caratura mondiale. Il MIRACOLO è veramente accaduto? O siamo di fronte all’ennesimo fuoco di paglia destinato a spegnersi nel giro di poche settimane?
La mia risposta è molto semplice: chi lo sa! Intanto godiamoci questo Atletico aggressivo, pugnace, veloce nella testa e nelle gambe e, soprattutto, EFFICACE. Il pallone si muove sempre con uno scopo (raggiungere la porta avversaria, non accumulare minuti di possesso-palla privi di una vera ricaduta pratica), i giocatori corrono, si smarcano, fanno pressing già dalla trequarti avversaria e, soprattutto, si aiutano.
Tutto questo con gli uomini già a disposizione di Manzano, il che discredita ulteriormente il Goyo ed esalta invece le qualità di Simeone, che forse non sarà un fine stratega, ma certo sa farsi capire dai giocatori e pretende poche cose, ma chiare e concrete. Qualcuno di voi aveva capito la posizione dei giocatori d’attacco con Manzano? No, come d’altra parte direbbero gli stessi giocatori, costretti ad ammassarsi al centro da un allenatore che, in sala stampa, continuava invece a blaterare di fasce da sfruttare.
Con Simeone i concetti sono tanto semplici quanto chiari: a San Sebastian una punta di sfondamento e tre giocatori alle sue spalle, uno deputato ad agire sul centrosinistra (Arda) e due autorizzati a scambiarsi la posizione e a sfruttare i varchi creati dal loro movimento (Adrian e Diego); due mediani che rompano e rilancino immediatamente in avanti; due difensori centrali che non devono mai allontanarsi dai mediani e che sono i primi costruttori di gioco e due terzini che non solo coprano,ma “spingano” a supportare l’attacco coi loro cross. Non tutto funziona alla perfezione (Mario picchia come un fabbro, rischiando anche di farsi espellere, ma fatica a frenare i biancoblù; Filipe non spinge), ma la ritrovata sicurezza dei più dotati fa funzionare il meccanismo.
Soprattutto, la fragilità difensiva viene curata non aggiungendo un uomo dietro, né inserendo nuovi acquisti, ma aumentando il pressing a tutto campo fino al parossismo. Al momento il dispendio atletico non influisce negativamente sulla precisione (splendida la combinazione Juanfran-Falcao a servire Adrian nello 0-2, buono il gioco di fascia a liberare Koke per il cross dello 0-4).
Tuttavia l’aggressività e il dispendio fisico potrebbero essere il vero “tallone d’Achille” del gioco di Simeone, che per funzionare sembrerebbe aver bisogno di un ritmo sempre altissimo. L’altro grande rischio connesso a questo tipo di gioco riguarda il numero di ammonizioni e di squalifiche che porta con sé: la prossima partita saranno out Diego e Gabi, in questa era assente Tiago. Questo, per una squadra dalla panchina non molto lunga, potrebbe essere un handicap non indifferente. Simeone lo sa, ed ecco perché ha chiesto, più che un regista, un centrocampista capace di rubare palloni e rilanciare l’azione. Anche per questo, le prossime partite potrebbero essere l’occasione per mettersi in mostra di alcuni canteranos.
Real Sociedad: Bravo; Estrada (Diego Ifrán, min. 73), Demidov, Mikel González, Cadamuro (Xabi Prieto, min. 59); Elustondo, Aranburu, Zurutuza, Griezmann, Vela; Agirretxe (Llorente, min. 82).
Atlético de Madrid: Courtois 6; Juanfran 7,5, Godín 7, Miranda 6,5, Filipe Luis 5,5; Gabi 6,5, Mario Suárez 5 (Perea, m.68 sv); Arda Turán 6 (Assunçao,m.87 sv), Diego 7 (Koke, m.79 6), Adrián 7,5; Falcao 8
Goles: 0-1, min. 2: Falcao de penalti. 0-2, min. 47: Adrián. 0-3, min. 82: Falcao. 0-4, min. 90: Falcao.
Árbitro: Muñiz Fernández. Amonestaciones a Aranburu, Demidov, Zubikarai, por protestar desde el banquillo, y Mikel González. Por el Atlético a Mario Suárez, Filipe Luis, Juanfran, Gabi, Diego y Miranda.
Incidencias: 24.640 espectadores en el estadio de Anoeta. Lluvia constante durante el partido.
Continuo a tenere le dita incrociate.
RispondiEliminaDi resurrezioni tanto sfavillanti quanto caduche ne abbiamo già viste parecchie... Tuttavia continuo a fidarmi della ferocia del Cholo. Incrociamo tutto quanto possiamo...
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