L'Atletico B, tirato fuori dall'armadio dopo una veloce spazzolata, ottiene il risultato sperato senza sforzo e guadagna il pass per gli ottavi di finale di Europa League. Ma, per il bel gioco, si prega di ripassare in altra occasione.
D'altra parte, con Diego infortunato, Falcao, Arda e Filipe a riposo e Perea, Dominguez e Assunçao in campo (i primi due schierati come terzini), non si poteva pretendere molto di più.
L'Atletico ha fatto la sua partita, conservativa e di controllo, con le fasce bloccate in difesa, un medianaccio in mezzo al campo e là davanti un vero e proprio rombo a distanze e posizioni variabili Koke - Salvio - Adrian - Juanfran; la Lazio è stata ben poca cosa e non ha mai seriamente impensierito i colchoneros.
Il risultato è stato una partita scadente, nella quale i biancorossi hanno mostrato un gioco farraginoso ed estemporaneo, con frequenti perdite di contatti tra i quattro davanti e il resto della squadra: buona parte del primo tempo (e anche parte del secondo) è trascorsa tra mischie a centrocampo e tentativi di traghettare la palla verso l'area soprattutto attraverso le avanzate dei soliti Juanfran e Adrian, oltre che del redivivo Salvio.
Particolarmente ispirato anche Miranda, abile nei rilanci lunghi dalle retrovie, mentre Koke, per quanto discreto, ha mostrato di non avere le spalle abbastanza larghe per gestire da solo tutto il gioco della squadra.
A inizio del secondo tempo, Godin, su corner causato al solito da Juanfran, fulminava Bizzarri sul secondo palo e chiudeva di fatto il match.
Il resto era accademia, con una Lazio orgogliosa che spingeva inutilmente per ottenere il pari e con la mente dei biancorossi ormai rivolta alla importantissima partita col Barcellona di domenica sera.
Note positive
Miranda: ottimi lanci, ottime chiusure. E' cresciuto molto con Simeone.
Juanfran: schierato all'ala, dimostra ancora una volta di essere un gran bel giocatore, forte atleticamente, discreto tecnicamente e abile tatticamente.
Adrian: discontinuo, ma anche capace di gemme assolute nel controllo di palla e nei movimenti offensivi
Note negative
Assunçao: ormai a tutti gli effetti un ex-giocatore. Ogni volta che gli arriva la palla, prima finta il passaggio, poi comincia a vagolare per il campo nel tentativo di liberarsene nel modo più banale possibile. Una vera e propria palla al piede, ormai neppure l'ombra del feroce incontrista del passato.
Salvio: ci mette verve, d'accordo. Ma solo per un tempo, poi sparisce. E poi mi sembra che sappia fare solo due cose: correre verso la porta sempre e comunque e tirare verso il portiere da qualunque posizione, soprattutto quando la soluzione migliore e lapalissiana sarebbe passare a un compagno libero e in ottima posizione. Tatticamente un vero somaro, insomma: mi stupisce che al Benfica sia sembrato fare una buona stagione (allucinazioni collettive?). Speriamo che le virtù taumaturgiche di Simeone ne facciano un calciatore.
Calderon: trentamila spettatori… Bisogna commentare? Pensate all'effetto che farebbero in uno stadio da 70.000 posti.
Atlético de Madrid: Courtois 6; Perea 6, Miranda 7 (Silvio, m. 70 sv), Godín 7, Domínguez 6; Juanfran 7,5 (Arda Turan, m. 58 5,5), Gabi 6,5, Assuncao 5, Koke 6,5; Salvio 5 y Adrián 7 (Falcao, m. 61 5,5).
Lazio: Bizzarri; Zauri, Diakité, André Dias, Lulic (Rozzi, m.77); Ledesma (Zampa, m. 80), Matuzalem; Mauri, Hernanes, Candreva (Álvaro González, m. 57); y Kozak.
Gol: 1-0, m. 48: Godín, de cabeza tras un saque de esquina.
Árbitro: Martin Atkinson (Inglaterra). Amonestó al local Godín (m. 42) y a los visitantes Diakité (m. 62) y Matuzalem (m. 66).
Incidencias: Partido de vuelta de los dieciseisavos de final de la Liga Europa, disputado en el estadio Vicente Calderón ante unos 30.000 espectadores, unos 3.000 aficionados del Lazio.
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