Se c'è una
cosa che le grandi squadre, quelle abituate a trionfare, sanno fare,
è vincere le partite in cui non giocano al massimo, grazie al loro
cinismo e al loro senso dell'opportunità.
Ieri, se mai ce
ne fosse bisogno, l'Atletico ha dimostrato per l'ennesima volta di
non essere una grande squadra.
Al Benito
Villamarin l'Atletico aveva giocato un primo tempo di controllo
totale, a ritmo non particolarmente sostenuto ma accettabile. Il gol,
quella chimera che spesso sfugge ai rojiblancos quando non si
impegnano al 100%, non era arrivato, nonostante qualche buona giocata
degli avanzati, ma c'era la sensazione che la partita potesse
sbloccarsi nel secondo tempo, ovviamente a favore dei colchoneros,
vista la pochezza del Betis.
Nel secondo
tempo l'Atletico continuava a controllare la partita e accelerava il
ritmo, fino a cogliere il giusto premio al 63': Tiago, dalla
trequarti sinistra, crossava in area dove Falcao, di testa, serviva
un assist meraviglioso all'avanzante Koke, che fulminava il pur bravo
Fabricio.
La partita, a
questo punto, cambiava misteriosamente: il Betis si riversava in
avanti e sembravano saltare tutti gli schemi, le occasioni si
susseguivano alle occasioni, da ambo le parti. I colchoneros
sbagliavano tutto quanto si poteva sbagliare, sia in attacco che in
difesa, facendo correre brividi di terrore nelle schiene degli
aficionados di entrambe le squadre.
Quando però la
partita sembrava finalmente stabilizzata, ecco il colpo di scena
finale: in soli due minuti, approfittando del solito vuoto mentale
dei biancorossi, il Betis piazzava un uno-due devastante e ribaltava
la situazione.
L'intera
squadra, Courtois compreso, si lanciava in avanti e Falcao, al 93',
pareggiava di testa su calcio d'angolo. Straordinario esempio di
forza mentale e fisica, che fa ben sperare per il finale di stagione.
Peccato che sia venuto dopo un penoso esempio di black-out, che
proietta invece un'ombra di preoccupazione sul finale di cui sopra.
Quel che è certo è che Simeone quest'estate dovrà farsi sentire in
società e chiedere giocatori adatti al suo stile, duri e sempre
pronti a dare il massimo ad ogni partita.
Note
positive:
Falcao:
segna all'ultimo secondo, di pura forza di volontà; fa segnare Koke
con uno splendido assist; meriterebbe due rigori che non gli vengono
dati perchè è troppo onesto (se non cadi, non vieni premiato); si
sbatte come al solito a tutto campo. Di più non saprei cosa
chiedergli.
Filipe: per
buona parte della partita è la mente e il braccio di tutte le azioni
d'attacco. Bentornato al giocatore che avevamo ammirato nel
Deportivo!
Condizione
fisica: tutti corrono fino all'ultimo minuto. Un buon viatico per
il finale di stagione.
Note
negative
Courtois:
l'esitazione sul secondo gol, una vera e propria papera, è
imperdonabile.
Adrian:
a quanto pare, non è sempre Europa League. Nella Liga il bilancio è
piuttosto negativo, soprattutto se sbagli gol già fatti come è
capitato ieri sera.
Black-out:
siamo alle solite. Dopo aver segnato, i colchoneros si disuniscono e,
in un modo o nell'altro, si fanno infilare concedendo gol idioti.
Proprio il tipo di cose che andrebbero evitate se si vuole essere una
grande squadra.
Atlético: Courtois 4,5; Filipe Luis 7, Godin 5, Dominguez 5, Juanfran 6, Tiago 5,5, Gabi 6, Diego 6 (Koke, m.58 7), Salvio 5,5 (Arda, m.76 sv); Adrian 5 y Falcao 7,5.
Goles: 0-1. m.63, Koke. 1-1. m.86, Pozuelo. 2-1: m.88, Pereira. 2-1: m.93+, Falcao
Árbitro:
José Antonio Teixeira Vitienes (c.cántabro). Mostró tarjeta
amarilla a Tiago (m.25), Gabi (m.41), Matilla (m.44), Pereira (m.72),
Iriney (m.81), Amaya (m.89).
Incidencias:
Partido disputado en el benito Villamarin ante 36.879 espectadores.
Terreno de juego en buenas condiciones. Antes de empezar el partido
el presidente del Real Betis, Miguel Guillén recibió la camiseta
con el número 12 de la Federación Española al club por el buen
comportamiento de sus afición, acto al que asistieron el socio más
joven de la entidad, un bebe de 19 días, y el más veterano, de 94
años.
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