domenica 5 gennaio 2014

Malaga – Atletico Madrid 0-1: abrir la lata


Due anni dopo, Simeone torna sul luogo del delitto. Allora l'avventura cominciava con un diligente pareggio che lasciava intravvedere margini di miglioramento, ma nessun indizio su quanto sarebbe accaduto dopo. Ieri, invece, abbiamo assistito all'ennesima vittoria di questo Atletico trasformato e impressionante per la sua capacità di uscire da ogni tipo di situazione col massimo del bottino: e sono sedici vittorie, un pareggio e una sconfitta; qualcuno potrebbe attaccare la solita solfa della fortuna, ma i numeri indicano che c'è molto di più, ovverosia una attitudine alla lotta che riguarda tutto il gruppo e che, alla lunga, schianta tutti coloro che non la possiedono (e cioè tutti o quasi).
Aveva ragione Schuster, l'unica, contro questa squadra, è giocare una partita accorta e sperare in una giornata storta dei biancorossi. La partita di ieri, dura e difficile, in questo senso credo che indichi chiaramente cosa ci aspetta il futuro: difese a cinque, centrocampi pieni di incontristi, aggressività e intensità nel tentativo di fermare Diego Costa e sostanzialmente impedire le azioni in velocità che sono state finora il marchio di fabbrica dell'Atletico 2013-2014.
Non siamo più la sorpresa che si può sempre sottovalutare, ormai siamo lo squadrone da battere per dare prestigio alla propria stagione. La vera domanda, a questo punto, è se abbiamo i mezzi per recitare fino in fondo il ruolo che gli altri ci assegnano. Sapremo imporre il nostro gioco? Avremo la tecnica e la lucidità tattica per giocare sempre e comunque un calcio propositivo? E le capacità strategiche?
Le risposte fornite dalla partita di ieri e da quella col Levante forniscono un quadro in chiaroscuro che non è semplice decifrare. Vediamo di limitarci a osservare i fatti, mentre per quanto riguarda le dinamiche tutto è decisamente più aleatorio.


Innanzi tutto, è ormai assodato che siamo capaci di giocare qualunque tipo di calcio, da quello attendista a quello propositivo (se mai queste due parole hanno significato qualcosa, va da sé...), spesso modificando l'atteggiamento in corso d'opera, come qualunque osservatore onesto (qualifica che esclude il 90% della stampa spagnola) potrà dire. Altra cosa è se entrambe le cose ci vengano bene: e qui casca l'asino. Ieri siamo stati lenti, imprecisi e banali come non capitava da tempo. La cosa in sé non porrebbe particolari problemi, se non si fosse manifestata dopo la partita contro il Levante, match al calore bianco ma povero di gioco anche da parte dei colchoneros.


Quel che si è visto ieri è il difetto antico di questa squadra: la mancanza di un tasso tecnico elevato. Il problema è ben noto anche al Cholo, che ha chiesto e ottenuto il trequartista che cercava e che finora ha mascherato il tutto coll'intensità ben nota.
Ma cosa succede quando la condizione atletica scende? Io non sono un esperto, e qui mi avventuro nel campo delle supposizioni, ma noto una certa mancanza di brillantezza in diversi giocatori: Koke mi pare bisognoso di una pausa e anche Filipe, un altro dei nostri punti di forza, non mi sembra al top. Arda ha giocato la solita partita arruffona di chi non ha lo spunto per saltare gli avversari e quindi prova cose che non gli riusciranno mai; Diego Costa, in parte perché bloccato dagli avversari, in parte perché a sua volta come opacizzato sul piano atletico, non è praticamente mai riuscito a liberarsi al tiro. Villa è stato, una volta di più, inguardabile e, soprattutto, inutile dal punto di vista tattico: anche qui, l'impressione è che il lavoro atletico non l'abbia certo recuperato né riportato alla sua (ormai perduta?) brillantezza.


Sottotono sul piano fisico, l'Atletico mostra qualche crepa anche sul piano del gioco: passaggi sbagliati, meccanismi inceppati, molte palle perse e via discorrendo. Ergo, se non sei superiore agli altri tecnicamente, devi supplire con la velocità e l'aggressività, che però ultimamente stanno scemando.
Voglio dire, siamo uno squadrone senza in realtà esserlo, per abilità tecnica e profondità di scelte in panchina: il rischio concreto non è che ci siano sempre più partite come quella di ieri o quella contro il Levante, con gli avversari barricati davanti alla propria porta, ma che, senza velocità, il nostro tasso tecnico non ci permetta di scassinare sempre il fortino. Non è un caso che ieri, nel tentativo di modificare il canovaccio del match, Simeone abbia fatto uscire i due “giocolieri” (Oliver e Arda) e abbia messo dentro due ali o presunte tali (Adrian e Rodriguez). A mio parere, due sono i motivi di una scelta che ha scatenato più di una perplessità tra i tifosi dei colchoneros e entrambi i motivi si rifanno alla evidente mancanza di profondità della manovra biancorossa: in primo luogo, dare un maggior ritmo a una squadra in cui nessuno, o quasi, correva senza palla per cercare di crearsi uno spazio; il secondo, la consapevolezza che i nostri giocatori tecnici non sono così bravi da creare occasioni anche da fermi.
Alzi la mano chi ha mai visto Arda Turan risolvere una partita da solo: il turco è bravo, ma non è un trascinatore e neppure un solista, è un giocatore che si esalta in un contesto armonico che gioca in velocità e che riesce a creare spazi o a sfruttare quelli che la disorganizzazione degli avversari gli lascia. Appena manca di brillantezza, diventa un giocatore ordinario: non è che ieri non ci abbia provato, a creare gioco e a saltare gli avversari, è che non gli è proprio riuscito.
Oliver, poi, si è rivelato per quello che è, ovverosia un giocatorino acerbo, carente sul piano fisico e in difficoltà quando non può giocare come vuole. In altre parole, non è smaliziato e Simeone fa bene a dosarlo col contagocce: l'esame, ieri, è stato fallito in pieno, e fa niente se il suo sostituto, Adrian, abbia regalato un'altra orrenda prestazione senza nerbo.
Questo conferma soltanto l'altra parte dell'assunto di partenza: esiste veramente una possibilità di scelta, in panchina? Chi è il sostituto di Arda? Chi quello di Koke? Chi di Diego Costa? Chi di Villa? Chi il sostituto di questi eventuali sostituti?


Il partido a partido tanto caro a Simeone in certi contesti mostra la corda. Non perché io non la pensi come lui, ma perché mi pare che si rischi di rimanerne schiavi. Se giocano sempre gli stessi undici, l'usura dei titolari aumenta e le riserve non apprendono a giocare coi compagni. Per di più il gioco di Simeone necessita di una notevole preparazione teorica, che solo i faciloni non colgono e che comunque deve essere sperimentata anche sul piano pratico. Se si inseriscono dei sostituti, la qualità complessiva e la manovra corale precipitano. Bastano però due o tre assenze per creare uno scompenso notevole, in un contesto simile.
Io non ho soluzioni, badate bene. Capisco e approvo, lo ripeto una volta ancora, la filosofia del Cholo. Solo che non mi pare vera fino in fondo: se il pensiero è che ce la giochiamo fino alla fine una partita alla volta, perché tanto sappiamo che, salvo miracoli, non potremo ambire a niente più del terzo posto, forse è il caso di far giocare più spesso gente come Alderweireld, Guilavogui e Manquillo, prima di rischiare che alcuni cardini della squadra arrivino alle occasioni che contano oberati di cartellini, fuori forma o addirittura infortunati. Non si tratta di abbandonare la filosofia che ci ha fin qui contraddistinto, ma di valutare se non possa maggiormente essere integrata con un allargamento effettivo della base di giocatori effettivamente arruolabili. Se poi ci trovassimo, a febbraio – marzo, ad affrontare la Champions' con una squadra menomata ed usurata, cosa diremmo della grande occasione buttata via? Qualcosa in più per coniugare partido a partido e sfruttamento in profondità di una rosa comunque scarsa per numeri e, soprattutto, qualità, io credo che si potesse fare.


Detto tutto questo, continuo ad avere massima fiducia in Simeone: sa meglio di tutti cosa possono dare i suoi giocatori, vive di impressioni di prima mano e non mediate dalla partita domenicale o dalla televisione, parla costantemente col suo staff. Insomma, se fa delle scelte, ha motivazioni molto puntuali per sostenerle. Al momento poi, i numeri sono dalla sua parte.
Alla fine, il partido a partido significa proprio questo: me la godo, soprattutto se guardo indietro e ripenso a dove eravamo, due anni fa, proprio a Malaga.


Note positive
Juanfran: si dà da fare come può nel deserto di una partita senza occasioni e senza ritmo. Peccato per l'ammonizione che lo spingerà a saltare la partita col Barcellona.
Tiago: cerca di dare geometrie e di offrire passaggi illuminanti, ma anche lui soffre l'intasamento nella metacampo avversaria
Diego Costa: pur in giornata di scarsa vena, risulta decisivo. E' da una sua caparbia iniziativa sulla sinistra che nasce il gol di Koke.


Note negative
Villa: ancora una volta evanescente. Per di più, nessuno può cancellare l'impressione che non sia stato sostituito solo perché mancava Raul Garcia. Un tempo, se non segnava, compiva almeno un certo lavoro tattico là davanti, ma ora è nullo anche in questo senso.




Málaga Caballero; Gámez, Sergio Sánchez, Angeleri (Morales, m. 77), Weligton, Antunes; Eliseu (Duda, m. 65), Camacho, Darder, Samu; Juanmi (Santa Cruz, m. 65).
No utilizados: Kameni; Flavio, Anderson y Portillo.

Atlético de Madrid Courtois 6; Juanfran 6,5, Miranda 6, Godín 6, Filipe Luis 5,5; Arda 5 (C Rodríguez, m. 61 6), Tiago 6,5, Koke 6, Óliver 4 (Adrián, m. 45 5); Diego Costa 6, Villa 4 (Alderweireld, m. 84 sv).
No utilizados: Aranzubia; Insúa, Guilavogui y Sosa.

Gol: 0-1, 70' Koke.

Árbitro: José Antonio Teixeira Vitienes. Amonestó a Miranda, Darder, Tiago, Angeleri, Juanfran (baja ante el Barcelona), Diego Costa, C Rodríguez, Samu y Antunes.

La Rosaleda. Unos 25.000 espectadores.


4 commenti:

  1. Cosa ti aspetti dal match di sabato?

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  2. Non pensi che sia stato stupido da parte del cholo usare i titolari in coppa del re?

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  3. Ciao, io sabato vado a madrid a vedere la partita... sai mica se è possibile e dove cercare qualche autografo, o foto?

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    1. Potresti provare al centro di allenamento di Majadahonda, ma sabato stesso la vedo dura. Magari lunedì, se ti fermi un po'. Oppure provare ad aspettare il pullman nel tunnel sotto la tribuna principale prima della partita, ma preparati a sgomitare...
      Ciao e buon divertimento!

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