Gennaio e
febbraio, per l'Atletico, rischiano di essere un calvario: non solo
si gioca ogni tre giorni, in un continuo dondolio tra partite in casa
e trasferte; per di più si affrontano un sacco di partite
complicate, contro avversari aggressivi e comunque disposti a tutto
pur di fare lo sgambetto ai colchoneros. Non solo Barcellona,
Athletic, Real Sociedad e Milan, ma anche piccole come il Rayo,
prontissime a metterci l'anima per guastare le uova nel paniere della
grande squadra.
In situazioni
così, non è facile (e forse neppure possibile) essere sempre al
massimo. Inoltre, in un campionato tiratissimo come la Liga di
quest'anno, ogni partita rischia di risultare decisiva, così come
ogni match di Coppa e di Champions'. Ogni episodio, ogni giocata,
ogni calo di tensione rischiano di essere fondamentali e possono, se
non compromettere la stagione, certamente complicarla alquanto,
soprattutto se non si è esattamente al top della forma.
A Vallecas, in
una partita controllata dai colchoneros, non sono comunque mancati
momenti in cui l'Atletico ha rischiato di compromettere quanto aveva
costruito a causa dei cali di tensione che ormai prendono in maniera
fisiologica i biancorossi.
I colchoneros
hanno segnato subito, con Villa lesto ad approfittare del grave
errore di Baena sul proprio pressing e del conseguente assist di
Diego Costa. Tuttavia, subito dopo si sono visti fischiare contro un
rigore per un possibile fallo di Manquillo: l'ottima parata di
Courtois non cancella il fatto che, negli ultimi tempi, ogni gol
segnato si tramuta presto in un pericolo dovuto all'immediato calo di
tensione dei colchoneros, segno inequivocabile che il problema, se
tale lo vogliamo chiamare, risiede più nell'ambito mentale che in
quello prettamente fisico.
Da quel momento
l'Atletico ha mostrato un chiaro dominio del campo, ma non ha mai
tramutato la sua superiorità in chiare occasioni da rete, almeno
fino al gol-capolavoro del 2-0 al 30': Diego Costa lanciato sul
centrodestra difende benissimo il pallone e apre per Sosa, il quale,
invece di tirare, pur essendo in ottima posizione, appoggia per Turan
completamente solo sulla sinistra.
Ancora una
volta, tuttavia, i colchoneros rianimano l'avversario: una grande
combinazione sulla trequarti centrale sfonda le difese dei
colchoneros e permette ai rayistas di accorciare le distanze proprio
alla fine del primo tempo. Certamente gli avversari, cui va dato atto
di non aver mai ceduto alla rassegnazione, hanno sviluppato una
manovra veloce e ficcante; tuttavia non si possono tacere gli errori
di posizionamento dei colchoneros, fattisi sorprendere in
contropiede: la palla perduta da Villa, la mancata copertura dei
centrocampisti più vicini, la posizione completamente sbagliata di
Gabi e Godin che lasciano soli Miranda e un trafelato Manquillo.
Dopo qualche
minuto di ulteriore panico, con un'occasionissima del rayo propiziata
da un erroraccio di Godin, i colchoneros riuscivano un po'
fortunosamente a segnare il 3-1 con Arda Turan su punizione di Gabi.
Nel secondo
tempo l'incontro si manteneva più o meno sugli stessi binari, ma con
un Atletico ancora più sornione e rinchiuso nella propria trequarti,
il che dava coraggio ai padroni di casa. Neppure il 4-1 dei
colchoneros, al termine di una combinazione Arda – Filipe – Costa
conclusa in rete dalla sfortunata deviazione di Saul, chiudeva
l'incontro. Su cross dalla trequarti la difesa dei biancorossi si
faceva subito beffare di testa da Larrivey e poi doveva intervenire
più volte Courtois per evitare guai peggiori.
In
colnclusione, un incontro che ha mostrato il meglio e il peggio
dell'Atletico Madrid: un gioco a tratti coinvolgente, soprattutto in
avanti, ma anche momenti di amnesia pericolosi e potenzialmente
devastanti contro avversari più quotati. Comunque, sono due gol
incassati, una rarità ma anche il segno che qualcosa non ha
funzionato alla perfezione.
Note
positive
Diego Costa:
non segna, ma propizia tre gol su quattro, e scusate se è poco.
Evidentemente Simeone deve avergli fatto un discorsetto su quanto sia
importante giocare per il collettivo e non solo correre a testa bassa
verso la porta. Recuperato un po' di senno, si rivela ancor più
letale che se avesse segnato una tripletta.
Sosa:
buoni dettagli, una certa visione di gioco, un discreto senso del
sacrificio fanno ben sperare per il futuro.
Arda:
nonostante tutti i proclami sulla necessità di essere un vero
leader, si eclissa sovente dal gioco, come suo costume. I regali che
gentilmente, ma con molta parsimonia, offre, fruttano però due gol e
l'avvio dell'azione del quarto. Meno lodevole il fatto che lascia
spesso solo Manquillo in fase di copertura (si veda sotto)
Note
negative
Miranda-Godin:
dietro si balla parecchio, tra errori di posizionamento, passaggi
errati, disimpegni mal pensati e mal eseguiti. Aggiungiamo una certa
vulnerabilità sulle palle alte, degna di tempi ben meno felici.
Certamente sono in buona compagnia: Koke, certo in ripresa ma non
perfetto, lascia spesso scoperta la zona, Manquillo non sfigura ma è
un fatto che tutte le azioni pericolose degli avversari vengano dalla
sua zona, Gabi non può certo correre per tutti.
Rayo
Vallecano: Rubén; Arbilla, Saúl, Tito, Nacho; Baena,
Trashorras; Lass (Rochina, m. 57), Bueno, Jonathan Viera (Iago Falqué
m. 83) y Larrivey.
No
utilizados: Cobeño; Galeano, Iago Cueva, Embarba.
No utilizados: Aranzubia; Adrián, Alderweireld e Insúa.
Goles: 0-1. M. 7. Villa. 0-2. M. 30. Arda. 1-2. M. 40. Jonathan Viera. 1-3. M. 45. Arda. 1-4. M. 74. Saúl, en propia puerta. 2-4. M. 76 Larrivey.
Árbitro: Undiano Mallenco. Amonestó a Arbilla y Manquillo.
Unos 11.000 espectadores en Vallecas.
Secondo te è meglio il falcao dello scorso anno o costa? Secondo te con entrambi avremmo potuto lottare per il titolo? Secondo me falcao avrebbe oscurato costa. Cosa ne pensi dell arrivo di diego, puo avvicinarci alle altre due?
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