giovedì 24 settembre 2015

Atletico Madrid – Getafe 2-0: tutto il resto è noia


A voler condensare la partita di martedì in poche, semplici parole, dovremmo scrivere qualcosa di simile: una zampata di Griezmann, novanta minuti di noia e velleitarismo, un altro colpo gobbo del francese, sempre più deus ex machina della squadra di casa. Semplicistico, ma non troppo lontano dalla verità.

Cosa resta, dunque, della partita dell'altro giorno? In realtà, una serie di riflessioni e di sensazioni che aprono scenari differenti e ancora tutti troppo immaturi per potersi anche solo intravvedere con chiarezza.

Resta l'azzardo di Simeone, che rivolta la squadra come un calzino e ne ottiene tre punti un po' casuali ma non immeritati. D'altra parte, la situazione del Cholo è sempre la stessa: se cambia, gli si rimprovera l'azzardo; se non lo fa, di insistere sempre sugli stessi uomini fino a logorarli. I cambi sono stati pesanti e sostanziali, ma sono avvenuti, è il caso di chiarirlo subito, nell'unico momento possibile: i prossimi 10 giorni propongono il trittico Villareal – Benfica – Real Madrid. Non proprio bruscolini, insomma.
Vista la profondità dei cambi, si può tra l'altro ipotizzare che in quei dieci giorni Simeone schiererà la formazione migliore e chiederà a tutti di stringere i denti e dare il massimo.
D'altra parte, i cambi sono stati certamente profondi, ma forse non così sostanziali come potrebbero apparire. Se infatti la vera identità di una squadra è data dalla sua spina dorsale, ecco che questa, in realtà, è rimasta intatta: Oblak, Godin, Gabi e Griezmann hanno visto il campo anche l'altra sera.
Di facce veramente nuove, ce n'erano solo due, Savic e Carrasco, che nel complesso non hanno demeritato, ma di sicuro sono sembrati ancora poco inseriti nel contesto complessivo della squadra.  
In ogni caso, intensità, concentrazione e gioco sono andati progressivamente calando, tanto da spingere Simeone a correre ben presto ai ripari, ancora una volta tramite sostituzioni “anticipate” rispetto ai canoni abituali. A questo proposito, però, mi sento di aggiungere una mia personale osservazione: certo Simeone non è uomo da proporre cambi a raffica in pochi minuti tra intervallo e inizio del secondo tempo, però è anche vero che, da quando è sulla panchina dei colchoneros, questo è forse il primo anno in cui la ricchezza delle alternative gli permette di azzardare di quando in quando questo tipo di mosse. Ergo, parere squisitamente personale, prepariamoci a vedere molto più spesso che in passato questi cambi improvvisi.

Che la concentrazione non fosse al massimo e che per di più sia andata scemando progressivamente nel corso della gara, è testimoniato anche dai diversi errori che hanno permesso al Getafe di godere di tre – quattro occasioni per segnare. Per fortuna l'equipo azulon si è rivelato piuttosto mediocre anche nelle conclusioni, oltre che nel gioco; ciò non toglie però che l'Atletico abbia pian piano concesso terreno agli avversari, peggiorando e ingrigendosi sempre di più.

Quando sembrava ormai che i colchoneros, sia pure sulle ali di un gioco asfittico e farraginoso, potessero portarsi a casa una vittoria con minimo di scarto, ecco il raddoppio firmato ancora una volta da uno straordinario Griezmann. Visto che Fernando Torres ha confermato che da titolare non ha la stessa forza che da riserva, che Jackson è apparso ancora un pesce fuor d'acqua e che Correa non ha sprigionato nessuna magia, bisogna davvero ringraziare il francese per questi tre punti.
Tra il suo primo lampo e l'altro, di positivo s'è visto ben poco. Però, siccome il campionato è lungo e certe partite sono inevitabili, godiamoci i tre punti e cominciamo a pensare a come fare lo sgambetto a Villareal e Celta, cresciute in maniera esponenziale nelle ultime settimane.


Note positive
Griezmann: il primo gol è da centravanti d'altri tempi, tutto riflessi e acrobazia; il secondo da opportunista nato, abile a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Fossimo a Milano, diremmo el sègna semper lü...
Tiago: entra mentre la barca sbanda e subito rinserra le fila, guidandola in porto con tranquillità e togliendosi anche lo sfizio di iniziare l'azione del 2-0


Note negative
Oliver: il canterano non accende la luce, non difende e, per di più, con un retropassaggio sciagurato al 41' manda in porta gli avversari, anche se a evitare il patatrac di pensa San Oblak (tra l'altro, è il secondo errore di questo tipo in due partite per i colchoneros: contro l'Eibar era stato Juanfran con un retropassaggio di testa a sfiorare l'autogol).
Siqueira: rispolverato dalla naftalina, si prende uno dei gialli più stupidi e inutili della storia dopo soli tre minuti. Poi non spinge, non difende e si segnala per essere immancabilmente fuori posizione.



Atlético: Oblak 6,5; Juanfran 6, Savic 5,5, Godín 6, Siqueira 4,5; Saúl 6, Gabi 6,5, Óliver 5 (Tiago, m. 64 7); Griezmann 8, Carrasco 5,5 (Correa, m. 46 6), Fernando Torres 6 (Jackson Martínez, m. 56 6).
No utilizados: Moyá, Filipe Luis, Giménez, Vietto.


Getafe: Guaita; Damián, Vergini, Alexis, Vigaray; Medrán, Juan Rodríguez (Bernard, m. 81); Pedro León (Wanderson, m. 69), Víctor Rodríguez, Lafita (Álvaro, m. 78); Scepovic. No utilizados: Megyeri, Cala, Buendia, Sarabia.



Goles: 1-0. M. 3. Griezmann. 2-0. M. 89. Griezmann.
Árbitro: Álvarez Izquierdo. Amonestó a Siqueira, Alexis, Gabi, Tiago, Lafita
Vicente Calderón. Unos 45.000 espectadores


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