Seconda
sconfitta in sei gare per gli uomini di Simeone. Peggior inizio di
campionato da quando l'allenatore argentino siede sulla panchina dei
colchoneros, recitano le gazzette, e pazienza se si tratta
anche del più difficile che io ricordi: arrivare terzi e affrontare
le prime sette del campionato precedente nelle prime 10 giornate è
roba da primati, da chiedersi come diavolo venga stilato il
calendario della Liga.
Tuttavia, dato
a Cesare quel che è di Cesare, non possiamo nasconderci dietro a un
dito ed ignorare un paio di questioni tanto evidenti quanto penose.
La prima è che
il livello della Liga si è alzato. Villareal e Celta hanno lavorato
bene negli ultimi anni, costruendo tassello dopo tassello squadre di
buon livello anche se di poca fama ed ora passano all'incasso. Lo so
che non è mai bene citarsi ed elogiarsi, ma lo farò lo stesso,
anche se posso risultare inelegante (poi spiegherò perchè): giorni
fa, in una discussione con altri tifosi italiani dei colchoneros,
avevo messo in guardia da queste due squadre. E tutti a dirmi: ma
dai, ma non durano mica, noi dobbiamo guardare al Siviglia e al
Valencia (a proposito, è appena dietro di noi, così, per dire...),
di certe squadre non dobbiamo neppure interessarci! E io: guardate
che lo stesso ritornello si sentiva anche per sevillistas e
valencianos lo scorso anno e sappiamo bene com'è finita...
Naturalmente,
sono io il primo a non essere felice di aver avuto ragione.
Naturalmente, so anch'io che siamo superiori a Villareal e Celta e
che dovrebbe essere nell'ordine naturale delle cose,
nel corso della stagione, sopravanzare entrambe. Però il discorso
che facevo e faccio ancora è diverso: sono abbastanza forti da
metterci sotto quando le affronteremo (sissignori, anche al ritorno)
e da farci perdere punti preziosi. A me non importa niente se saremo
finiti davanti a loro a fine campionato; a me interessa quanti punti
avremo perso a causa loro e dove avremmo potuto essere in classifica
altrimenti. Ora, per dire, siamo quinti a meno quattro dalla vetta,
quando avremmo ragionevolmente potuto essere primi a pari punti col
Barça e con un vantaggio minimo sul Real.
La seconda
questione dalla quale non possiamo davvero scappare è la seguente
domanda: non è che finora la forma smagliante di Griezmann abbia
distratto un po' tutti, me compreso (ed ecco la spiegazione cui
facevo riferimento: mi cito anche quando sbaglio...), dall'osservare
che questo Atletico non ha ancora uno straccio di gioco là davanti?
Finora non ci avevo fatto caso, ma la fatica inumana che i
colchoneros hanno fatto per portare la palla dal cerchio del
centrocampo fino all'area avversaria mi è balzata agli occhi in
maniera netta e chiara. Un ruminio incessante del pallone, con
giocatori lenti, mai a dettare il passaggio nello spazio e sempre in
attesa di ricevere la palla sui piedi. Un'evidente riaffiorare
dell'aborrita e mai del tutto scomparsa Manzanite. Merito del
Villareal, certamente, che ha applicato a noi la nostra stessa
ricetta: gol, barricate e contropiede. Ma quanto demerito nostro?
Quanto colpa di un attacco incapace di varcare le difese munite,
statico e talvolta persino velleitario? E quanto di un centrocampo
incapace di proporre un gioco fluido e persino un gioco di un qualche
tipo?
Non esiste una
formazione-tipo dalla cintola in su, fateci caso. Alzi la mano chi
conosce la risposta anche a una sola di queste domande: il nostro
centravanti titolare è Jackson o Fernando Torres? Griezmann è
considerato un'ala o una seconda punta? Saul è un esterno o un
centrocampista centrale? Quale sarebbe il ruolo di Correa? E quello
di Vietto? E quello di Koke?
La mia
sensazione è che Simeone, finora, non abbia ancora deciso a cosa
vuole giocare e, così, si sia limitato a giocare a nascondino.
Scelta deleteria, perchè dopo sei giornate la squadra naviga a
vista, anche se le altre grandi non mi paiono messe meglio e comunque
siamo lì, nel gruppo.
Tuttavia, anche
se come suol dirsi “mal comune, mezzo gaudio”, non riesco a
spiegarmi come mai il Cholo non abbia ancora finito di fare
gli esperimenti, considerato che la rosa è stata completata molto
presto e che, stando agli acquisti e alle dichiarazioni di Simeone,
sembrava proprio che questo fosse l'anno di un cambio sostanziale nel
gioco dei colchoneros. Sono stati presi molti giocatori di
qualità e fin dai primi giorni di ritiro è stato sbandierato ai
quattro venti il nuovo ruolo di Koke nel doble pivote. Di
tutto questo non si è visto nulla. Mentre continua a vedersi uno
spettacolo che va avanti da anni, quello di una squadra che, con
avversari chiusi a riccio o che alzano il pressing fino alla nostra
trequarti, fatica a creare gioco e a uscire dall'area palla al piede:
non capita tutti gli anni di avere un Diego Costa a fare tutto da sé
là davanti!
Così,
nonostante le premesse di quest'estate, si va avanti così, con un
Jackson spaesato che certo non si potrà ambientare giocando metà
delle partite e non concludendone mai nessuna, un Fernando Torres che
va a corrente alternata come d'altra parte Tiago, un Gabi in crescita
ma che comunque non sarà mai un regista, un Koke che non viene mai
schierato da regista anche se viene costretto ad essere tale, di
fatto, ma partendo dalla fascia, un Saul che non gioca dove rende (al
centro) per fare invece la finta ala.
Poi arriva la
gara in cui la difesa non è impeccabile e la barca affonda: si
prende un gol e non si recupera più, secondo costume della casa. Poi
Oliver Torres comincia a calare, per mille motivi a me ignoti, e la
luce, se manca anche Koke, si spegne del tutto.
Che manchi un
regista dai tempi di... Schuster (volevo essere cattivo e dire
Adelardo, che in ogni caso, come il tedesco, regista puro non era) è
noto, che quest'estate Thiago Motta (!!!) fosse atteso come il Messia
pure, che ora il giovane e ancora tutto da testare Kranevitter sia
atteso nelle stesse vesti per dicembre anche.
Nonostante gli
ottimi arrivi, alcuni difetti storici non sono mai stati sanati. Per
assurdo, credo che questa possa essere, proprio per queste mancanze,
più una squadra da seconda fase di Champions' che da Liga. Sarebbe
un peccato, ma la mia sensazione è questa.
Per l'intanto,
partido a partido, va benissimo. Ma urge una formazione-tipo,
please, e un turn-over che non sembri andare a casaccio
e spedire in tribuna gente che ha giocato benissimo la partita prima
(Correa?) per far giocare altri che non hanno bisogno di calcare
l'erba per entrare in sintonia con la squadra, quanto piuttosto di
mesi di palestra per essere a livello degli altri (Vietto). Che in
certi ruoli ci sia un chiaro titolare e una chiara riserva,
soprattutto se quest'ultima ha dimostrato di non rendere allo stesso
modo quando è in campo dall'inizio (Fernando Torres?).
Note
positive
Correa:
se l'Atletico, in qualche modo, riesce ad impensierire Aréola, è
merito quasi esclusivamente suo, anche se non mostra la magia cui ci
aveva abituato altre volte.
Note
negative
Difesa:
capita, ci mancherebbe, ma il centro-sinistra si trasforma in banda
del buco e regala un gol impreziosito da fraseggio sulla nostra
trequarti agli avversari. Guardare la posizione del trio Filipe –
Gimenez -Godin sul gol di Baptistao per credere.
Villarreal:
Aréola; Mario, Bailly, V. Ruiz, J. Costa; Jonathan (D. Suárez, m.
67), Trigueros (Pina, m. 77), Bruno, S. Castillejo; Soldado y Leo
Baptistão (Nahuel, m. 46). No utilizados: Barbosa, Jokic, S. García
y Rukavina.
No utilizados: Moyá, Savic, Juanfran y Thomas.
Goles: 1-0. M. 14. Leo Baptistão.
Árbitro: Fernández Borbalán. Amonestó a Griezmann, J. Costa, Tiago y Soldado.
El Madrigal, unos 23.000 espectadores.
Premetto che di quest'anno, per vari motivi, ho visto solo il secondo tempo con il Barcellona e un paio di spezzoni in Champions League, ma l'impressione è (e correggimi se sbaglio) che, almeno leggendo i risultati e alcuni commenti, il Cholo debba cambiare radicalmente gli schemi di gioco della squadra. Ormai ci hanno preso le misure e in più della squadra di 2 anni fa non è rimasto quasi più niente. Sensazione corretta o c'è dell'altro?
RispondiEliminaCiao, scusa il ritardo della risposta.
EliminaLa questione è complessa. Un primo abbozzo di risposta è nel post che ho appena pubblicato oggi e che parte, anche se in maniera non esplicita, anche dalle tue considerazioni. Credo però che, per capire veramente davanti a cosa siamo, ci vorrà ancora parecchio tempo.