Forse un big
match contro il Barcellona non era l'occasione giusta per questo
Atletico giovane e ancora da formarsi nel crogiuolo maneggiato dal
Cholo Simeone, ma è difficile lasciare il Calderon senza la
sensazione netta, precisa, che si sarebbe potuto fare di più.
Non è vero,
come ho letto da più parti, che tutto sommato la partita sia stata
alla pari e che solo l'ingresso di Messi abbia fatto pendere la
bilancia da una parte. Non è comunque vero, allo stesso modo, che i
colchoneros abbiano fatto pena, come si è scritto nei forum
dedicati ai biancorossi (ah, il solito limite dell'isteria
ciclotimica! Ma quando la smetteremo?).
Ciò che penso
sia parso evidente a tutti è che i colchoneros non abbiano
avuto la forza, più interiore che legata all'indubbio valore del
Barcellona, di mettere in atto il piano che era stato preparato, vale
a dire pressing alto e contropiede. Ben presto la squadra ha
abbassato il proprio baricentro e ha cominciato a subire l'iniziativa
dei blaugrana, non solo perché questi erano decisamente più
in palla rispetto a Bilbao (dove il piano dei baschi era riuscito
alla perfezione), ma anche perché tra i biancorossi non tutti
correvano come avrebbero dovuto: molle Filipe, inesistente Koke,
precocemente spento Tiago, non è rimasto granché su cui fare
affidamento, giusto un Juanfran al di sotto del proprio standard, un
Oliver in misteriosa difficoltà nel giocare la palla e un Griezmann
copia sbiadita di quello che abbiamo imparato ad ammirare.
Di fatto, si è
arrivati quasi subito al paradosso di una squadra cui il proprio
allenatore aveva chiesto pressing alto e ripartenze veloci, secondo
un copione certo conosciuto ma nei fatti utilizzato raramente, e che
invece finiva per giocare secondo il proprio tipico abito mentale,
quello della difesa profonda con molti uomini, se non tutti, al di
sotto della linea della palla. Così facendo, però, i colchoneros
si condannavano a ripartenze elaborate e, soprattutto, innescate
troppo lontano dalla porta avversaria e condotte con pochi uomini,
difetto cui era parso che il Cholo intendesse rimediare col
mercato di quest'estate.
Non che il
Barça, in realtà, abbia fatto meraviglie, ma da parte nostra si
sono salvati giusto Torres e Gabi, finalmente tornato giocatore
imprescindibile.
Pure, questa
partita un po' fiacca abbiamo rischiato di vincerla, almeno finché
la coppia Neymar – Messi non ha acceso il turbo. E che si potesse
fare di più mi pare confermato dalla prima parte del secondo tempo,
quando abbiamo finalmente giocato come avremmo dovuto e siamo
riusciti a chiudere il Barcellona nella propria metacampo. Non a
caso, infatti, l'Atletico segnava quasi subito, dopo una buona
combinazione Griezmann - Tiago sulla metacampo avversaria e
meraviglioso filtrante di quest'ultimo per Torres, che si involava e
segnava l'ennesima rete della propria carriera ai blaugrana.
Poco dopo,
però, Neymar segnava direttamente da calcio di punizione (solo io ho
notato qualche sbavatura nella disposizione della barriera?),
spegnendo l'entusiasmo dei biancorossi. A nulla valevano gli ingressi
di Ferreira-Carrasco, Jackson e poi nel finale di Vietto: i
colchoneros si chiudevano sempre più e Messi aveva buon gioco
a segnare su disimpegno errato e laborioso dei padroni di casa sulla
propria trequarti.
Che dire, in
conclusione? Una sconfitta salutare, ma da non drammatizzare: il
Barça è pur sempre il Barça, in primo luogo; ma soprattutto c'è
chiaramente ancora molto lavoro da fare, se, quindici giorni dopo
Siviglia, la forza mentale di allora pare essersi disciolta.
Ad maiora...
Note
positive
Gabi: si
danna l'anima in mezzo al campo, corre e imposta. Di più non può
fare, stanti i suoi limiti tecnici. Ribadisco, si deve prendere il
coraggio a due mani e affiancargli qualcuno di più tecnico e più
dinamico di Tiago, come Koke o Saul.
Note
negative
Koke:
evanescente sulla fascia, non combina granché neppure quando viene
accentrato nel 4-5-1 che a un certo punto viene proposto dal Cholo.
Filipe:
sbaglia i tempi di inserimento in attacco e anche quelli di
intervento in difesa. Decisamente una prova sottotono.
No utilizados: Moyá, Savic, Saúl y Gámez.
Barcelona: Ter Stegen; Sergi Roberto, Mascherano, Vermaelen (Mathieu, m. 27), Alba; Rakitic (Messi, m. 59), Busquets, Iniesta; Rafinha, Neymar y Luis Suárez. No utilizados: Masip, Bartra, Munir, Sandro y Adriano.
Goles: 1-0 M. 50. Torres. 1-1 M. 54. Neymar. 1-2 M. 76. Messi.
Árbitro: Mateu Lahoz. Amonestó a Filipe Luis, Óliver, Giménez e Iniesta.
Vicente Calderón. 54.900 espectadores.
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