venerdì 9 dicembre 2011

Albacete – Atletico 2-1: alla vergogna non c’è mai fine


Impegnato a frantumare qualunque record, l’Atletico riesce nella difficilissima impresa di non essere più l’unica grande che non aveva mai perso contro una squadra di terza divisione in una partita di Coppa del Re. E ci riesce non perché si sia presentato con una formazione imbottita di giovani, ma perché gli “eroi” schierati ieri, in buona parte titolari o riserve che giocano comunque spesso, hanno deciso che la partita si sarebbe vinta da sola, senza bisogno di impegnarsi.
Siccome nel calcio esistono anche gli avversari, e siccome spesso questi avversari hanno orgoglio e voglia di fare bene (soprattutto di fronte alla “grande” di turno), i rojiblancos sono stati letteralmente messi in croce da un Albacete veloce, aggressivo e coraggioso. Tre aggettivi, tanto per la cronaca, che non vengono mai associati né all’Atletico di Manzano, né a quello di qualunque altro allenatore da Antic in poi (con l’eccezione del secondo anno di Segunda con Don Luis).
Il primo tempo è stato da vergogna pura, con un Atletico molle e svagato sotto al 30’ su rigore ineccepibile causato da un tocco di mano di Dominguez. Il quale replicava poi al 62’, abbattendo Calle lanciato a rete appena fuori area. Logica l’espulsione diretta del difensore, che lasciava i rojiblancos in 10, come già in dieci era rimasto l’Albacete appena all’inizio della seconda parte per l’espulsione di Nuñez (che l’Atletico avesse giocato un quarto d’ora in superiorità numerica era passato totalmente inosservato, vista la verve dei padroni di casa). Sulla conseguente punizione, Zurdo fulminava Asenjo, posizionato scorrettamente e lento nei riflessi.
Già da un po’, comunque, l’Atletico aveva preso se non altro a ruminare il suo solito non gioco, che aveva anche fruttato un rigore malamente sbagliato da Adrian (quello dell’espulsione di Nuñez, appunto). Lo stesso Adrian era lestissimo ad approfittare dell’unico errore dei padroni di casa e a segnare la rete del 2-1, risultato che, almeno, permettere di guardare con maggior ottimismo alla partita di ritorno.
Lo scatto di Adrian era l’unico lampo in una partita orrenda, se si esclude il debutto dei due giovani Manquillo (terzino destro) e Pedro Martìn e la prima partita intera giocata da Pulido. Tre canteranos, gli unici che ci hanno messo faccia, cuore e voglia.

Note positive
Manquillo, Pedro Martìn, Pulido: esordio per tutti e tre (anche per Pulido, via…), che non hanno affatto demeritato, ma anzi hanno dimostrato una volta di più che uno dei grandi problemi di questo Atletico sono i presunti campioni assolutamente imborghesiti.
Juanfran: le uniche iniziative sensate vengono da lui, ingiustamente trascurato da Manzano. Di tutti coloro che dovrebbero dimostrare di meritarsi una maglia da titolare o almeno più minuti, è l’unico che tenta qualcosa.

Note negative
Dominguez: forse dovremmo guardare in faccia la realtà, dimenticarci per un momento che siamo di fronte a uno dei mitici canteranos, e dire che i piedi sono appena decenti e l’intelligenza tattica scarsa. Traduzione: o è al massimo della forma, oppure rischia di essere un armadio piantato in mezzo alla difesa e nulla più, con buona pace di chi lo vedrebbe in nazionale.
Salvio: non taglia verso il centro, non arriva sul fondo, non copre, non tira e quando lo fa sparacchia senza precisione. A queste condizioni, preferisco Reyes mille volte: almeno, le pur rare volte in cui quest’ultimo si sveglia, si vedono lampi di genio.
Asenjo: tre rigori su tre senza dare nemmeno l’impressione di poter prendere la palla, una punizione su cui posiziona male la barriera e si muove in ritardo. Mi aspettavo qualcosa di più. Un altro che ha sprecato malamente le occasioni delle ultime due settimane.
Assunçao: verso la fine atterra Adrià e poi gli sferra un calcione sulle costole. Fallo stupido e violento, che poteva costarci un’altra espulsione.


Albacete: Álvaro Campos, Rocha, Castillo, Santamaría, Zurdo, Tete (Añón, m.81), Candela (Ramón, m.74), Miguel Núñez, Adriá, Víctor Curto (Colorado, m. 57), Calle.

Atlético de Madrid: Asenjo 5, Manquillo 6,5 (Miranda, m.68 6), Domínguez 4, Pulido 6,5, Antonio López 5,5, Salvio 4, Assunçao 5, Koke 5, Juanfran 6, Pizzi 5 (Pedro Martín, m. 68 6) y Adrián 5.

Árbitro: Teixeira Vitienes (Colegio Cántabro). Mostró cartulina amarilla a los locales Rocha y Ramón y al visitante Pizzi. Expulsó con roja directa a Miguel Núñez (48'') y a Domínguez (60'').
Goles: 1-0: Calle, de penalti. (30'') 2-0: Zurdo (62'') 2-1: Adrián (71'')
Incidencias: Partido de ida de los dieciseisavos de final de la Copa del Rey disputado en el estadio Carlos Belmonte ante 13.000 espectadores.

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