martedì 13 dicembre 2011

Espanyol – Atletico 4-2: ennesima umiliazione



Sono dell’Atletico dal 1988. Purtroppo per me, la mia vita da tifoso ha coinciso interamente con la vergognosa gestione Gil. Ci sono molte altre umiliazioni che mi vengono alla mente, in momenti come questi. Ma raramente ho provato questo senso di scoramento, la convinzione intima che ormai il nostro DNA sia modificato per sempre dal Gilismo. 

Siamo un club allo stadio terminale, un club dove, in piena paranoia schizoide, si promettono mirabilie nel gioco e poi si scende in campo contro l’Espanyol o il Getafe senza animo né volontà; in cui si magnifica lo stadio che verrà e si ignorano le figure di m…a che già ci sono e che continueranno ad esserci. 

Non vedo come si potrà evitare che l’Atletico muoia, svuotato di ogni orgoglio e di ogni significato.

Perciò scusatemi se di questa partita non farò la cronaca. Non ne ho voglia. Sono anni che andiamo avanti coi soliti problemi, tattici e di mentalità. Sono passati campioni e bidoni, allenatori capaci e incapaci, ma il gioco fa sempre schifo, la grinta è sempre scarsa, le vittorie in trasferta e più in generale i trofei si manifestano con la frequenza dei miracoli. 

In questo contesto, che senso ha parlare dell’ennesima prova penosa di Mario Suarez? Degli errori di Courtois? Del modulo “belle statuine” in cui ancora una volta l’intera difesa si è dimostrata fenomenale? Del pressapochismo del gioco d’attacco? Di un Perea indegno di essere un nostro giocatore, figurarci di detenere il record di straniero con maggiori presenze nella storia del club? Delle cretinate elargite a mezzo stampa da Filipe e da Manzano nei giorni scorsi? Della vigliaccheria del “Profesor”? Della grande occasione di accorciare la classifica buttata via, visti i risultati degli avversari davanti? Del fatto che Borja Valero sarebbe servito come e più del pane? Del penoso teatrino di Caminero sul futuro dell’allenatore e di Reyes?

Ormai me ne sono fatto una ragione: se voglio vedere bel calcio (o anche solo calcio), guardo altrove. Ai pochi campioni che arrivano (Falcao, Arda e Adrian, tanto per chiarire) non mi affeziono: tra pochi mesi verranno sottoposti a mobbing e poi svenduti dicendo urbi et orbi che viene fatto per il bene della squadra e della società, con la connivenza della stampa e di una buona parte della tifoseria.

Massì, trasferiamoci alla Peineta! E poi giochiamo in un futuristico megastadio… VUOTO! 



RCD Espanyol: Cristian Álvarez; Galán, Raúl Rodríguez, Héctor Moreno, Dídac; Forlín (Baena, min.46), Romaric; Sergio García (Christian Alfonso, min.73), Verdú, Rui Fonte (Cristian Gómez, min.63) y Thievy.

Atlético de Madrid: Courtois 4; Perea 4, Miranda 5, Godín 4, Filipe Luis 4; Mario Suárez 4 (Assunçao, min.63 5), Gabi 4; Salvio 4,5 (Adrián, min.46 5), Diego 5, Arda Turan 6 (Koke, min.82 sv) y Falcao 6.

Goles: 1-0, min.5: Verdú; 2-0, min.7: Verdú; 3-0, min.18: Romaric; 3-1, min.33: Falcao; 4-1, min.53: Sergio García; 4-2, min.82: Arda Turan.
Árbitro: Paradas Romero (comité andaluz). Amonestó a Forlín (min.26), Sergio García (min.40), Baena (min.62), Assunçao (min.65), Perea (min.74) y Miranda (min.83).
Incidencias: partido correspondiente a la decimoquinta jornada de la Liga disputado en el estadio de Cornellá-El Prat ante 20.823 espectadores.

5 commenti:

  1. Purtroppo questo è il tempo che ci è dato vivere.
    Ormai la media è di sei umiliazioni come questa ogni anno.

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  2. PS
    ho ricevuto fortissime pressioni per scrivere a favore di Perea, mi dicono di ricordare che la scorsa stagione è stato il difensore che è andato meno peggio.
    Da parte mia, invece, spezzo una lancia a favore di Dominguez: lo ritengo il più affidabile (o il meno inaffidabile) dei centrali, con il tempo e l'esperienza ridurrà certe ingenuità.

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  3. Quest’anno conto già quattro umiliazioni: Barcellona, Getafe, Albacete e Espanyol. I casi sono quindi: o ne restano due, o sfonderemo un altro record.
    Capitolo difesa: anch’io apprezzo Dominguez, ma mi pare più un Solozabal o un Lopez che un Arteche o un Luiz Pereira, ovverosia un onesto mestierante che, senza avere al suo fianco un vero grande difensore, difficilmente ci porterà da alcuna parte. Le sue difficoltà nel far ripartire il gioco sono note a tutti, la sua velocità non è eccelsa, la tecnica decente ma niente di più. Per questo Godin e Miranda sono stati presi, per avere un buon difensore capace anche di costruire il gioco (oltre che per fare intascare soldi a qualche amico, ovvio). Tuttavia i due non paiono un granché. Godin fatica anche con la propria nazionale, chiaro indizio di fase involutiva.
    Su Perea proprio non mi si può convincere. Confermo il giudizio dato nel post sul mercato, nel quale avevo fatto una cauta apertura di fiducia: fisico e potenza al servizio di una testa d’asino. Per quale motivo, ogni volta che gioca, ma proprio ogni volta, deve incespicare o cadere? Fare un passaggio sbagliato? Entrare fuori tempo su un avversario? L’anno scorso ricordo orrori in serie.
    Il miglior difensore è Silvio, che guarda caso è sempre out (bel mercato… veramente…).
    Naturalmente non va dimenticato il vizio originario: come sarebbero questi giocatori con davanti un centrocampo decente? Non credo farebbero la figura dei fenomeni, ma sono sicuro che dimostrerebbero che non sono poi così male (non parlo di Perea, chiaro ;)).

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  4. Hola a tutti. Perdón per non parlare italiano. Io espero tu entiendas questo. Grazie per la supporta del Atletico desde la Italia. Tutto il mio respeto e admirazione desde la Spagna. Forza Atleti. Por un Atleti digno se tienen que marchar.

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  5. Muchas gracias por los cumplidos.
    Mi blog es el primero sobre el Atleti in Italia, pero aquì hay numerosos hinchas rojiblancos. Mi deseo seria de crear una peña italiana, quizàs...
    Cuanta razon tienes: SE TIENEN QUE MARCHAR! INMEDIATAMENTE!
    Un abrazo

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