domenica 9 febbraio 2014

Almeria – Atletico Madrid 2-0: tanto tuonò che piovve


Perseverare, si sa, è diabolico. Dopo un derby all'insegna del totale smarrimento tattico, una trasferta insidiosa nella quale Simeone ci delizia riproponendo pari pari gli stessi uomini e lo stesso schema e ottenendo in cambio, ma guarda un po', lo stesso risultato.
Così, ad appena una settimana dalla conquista del liderato, ci tocca abbandonare il primo posto ai maledettissimi cugini, in attesa della partita del Barcellona a Siviglia.


Non starò a fare grandi analisi tattiche della gara, anche perchè le cose che si possono dire sono le stesse che già ho scritto dopo il derby di mercoledì e credo che nessuno possa sostenere che non sono corrette. Aggiungo, a margine, che il Cholo ieri ha proposto Juanfran terzino sinistro al posto di Insua, in quella che mi è parsa una definitiva giubiliazione dello sfortunato argentino, che non solo sfigura pesantemente al confronto con Filipe, ma anche rispetto a Juanfran stesso. Credo insomma che abbiamo già il nome del primo che se ne andrà in estate. Un altro che lo raggiungerà è sicuramente Aranzubia, ieri autore di due errori comici, anche se sarebbe ingiusto dare a lui tutta la colpa.


In fondo, ieri l'Atletico ha dominato il campo senza mai creare occasioni da rete, ma anzi ruminando un penoso calcio orizzontale che credevamo non facesse parte degli insegnamenti di Simeone. È vero che l'Almeria, come faranno in molti da qui alla fine del campionato, ha chiuso a tripla mandata la propria trequarti, ma è altrettanto vero che vedere Arda e Diego percorrere palla al piede metri e metri di campo in orizzontale mi ha portato alla mente le orrende partite disputate con Manzano, quelle in cui nessuno si smarcava, nessuno cercava la profondità, nessuno si assumeva la responsabilità di guidare la manovra. O meglio, ieri il solo Diego si è assunto questa responsabilità: ha anche regalato alcuni dettagli di calcio sublime, ma nel complesso ha ottenuto che la manovra passasse sempre tra i suoi piedi e lì, quasi naturalmente, si arenasse. Ripeto, pareva di vedere il calcio del buon Manzano.


Alla fine la vera domanda che bisogna cominciare a farsi è: perchè proprio nel momento in cui Simeone ha ottenuto gli uomini che voleva, proprio loro e non dei giocatori simili, il suo Atletico ha smesso di avere una chiara identità? È un fatto, non un'opinione. Vale a dire che può anche essere che la mia lettura delle cause non sia corretta, ma comunque la questione rimane sul tavolo.
Gli altri ci propinano la nostra stessa medicina, a base di intensità, coesione, falli tattici e pressing, ma al Cholo, che pure aveva intuito il problema, non riesce di trovare un antidoto. Non lo può essere questo 4-2-3-1, che ci condanna a una minore compattezza e a una minore “efficacia difensiva di gruppo”, senza però darci in cambio un gioco più fantasioso e imprevedibile. Anzi, abbiamo perso anche la nostra proverbiale verticalità: non si vedono più transizioni da una trequarti all'altra di tre-quattro tocchi, ma una manovra piena di barocchismi che permette ai nostri avversari di non farsi trovare sbilanciati nel momento topico. Poi un doble-pivote Gabi – Tiago mi pare ancora più azzardato di quello del derby, con tutti i giocatori offensivi già messi in campo, soprattutto se questi ultimi non difendono in modo efficace. Aggiungo che mi pare proprio che l'arrivo di Diego abbia, in un qualche modo che ancora non sono riuscito a definire ma sul quale mi riprometto uno studio, prosciugato gli spazi a disposizione di Costa, costretto a partire più avanzato e a finire schiacciato contro gli avversari. Prima invece con più spazio dietro, poteva permettersi di risucchiarli verso il centrocampo, oppure di retrocede fino ad essere fuori dal loro raggio di marcatura, per poi bruciarli in velocità palla al piede.
Poi se volete si può discutere dell'improvvisa miopia della categoria arbitrale rispetto a falli e rigori che ci dovrebbero essere assegnati e anche dell'incredibile prodigalità nell'assegnarli agli altri (Aranzubia è un fesso, ma non ha fatto fallo sull'avversario, quindi niente rigore né espulsione). Ma solo poi, perchè fino a un mese fa eravamo inarrestabili, poi siamo diventati in affanno ma baciati dalla sorte e dal carattere; ora siamo bolsi, spaesati e anche perseguitati da sfortuna e arbitraggi. E buona parte del problema risale a noi.


Note positive
Manquillo: chiamato a una nuova prova da titolare dall'inadeguatezza di Insua, si mostra abile in difesa e piuttosto deciso in avanti, dove risulta uno dei più incisivi, anche se pecca di una certa imprecisione.


Note negative
Aranzubia: non so veramente quale errore sia più comico, se l'errato calcolo della lenta parabola che ci condanna allo 0-1 o lo scandaloso controllo del pallone che frutta il secondo gol. Alla fine sposo quest'ultimo: sul primo magari (…) ha influito il vento, sul secondo solo l'imbecillità.
Insomma, abbiamo, tra prestiti, cantera e titolari, un centinaio di portieri al nostro servizio, ma l'unico in proprietà è questo signore dalle mediocri qualità, mentre il nostro titolare appartiene ad altri e tutti gli altri o sono troppo giovani o li abbiamo distrutti nel morale. Direi che non c'è altro da aggiungere, no?


Almería: Esteban; Rafita, Trujillo, Torsiglieri, Dubarbier; Azeez, Verza; Aleix Vidal, Soriano (Hélder Barbosa, m. 57), Suso (Corona, m. 88): y Jonathan Zongo (Oscar Díaz, m. 92). No utilizados: Julián; M. Silva, H. Martínez y Tébar.
Atlético: Aranzubía 2; Manquillo 7, Godín 6, Miranda 6, Juanfran 6,5; Tiago 5 (Mario Suárez, m. 66 5,5), Gabi 6; Raúl García 5 (Adrián, m. 76 sv), Diego 5 (Sosa, m. 67 4), Arda Turan 4; y Diego Costa 5.
No utilizados: Bono, Insúa, Alderweireld y Cebolla Rodríguez.



Goles: 1-0, M. 79. Verza. 2-0. M. 85. Verza.
Árbitro: Teixeira Vitienes. Expulsó con roja directa a Aranzubía (m. 84) y amonestó a Soriano, Dubarbier, Diego y Raúl García.
10.958 espectadores en el Estadio de los Juegos Mediterráneos.

2 commenti:

  1. Ciao, ho condiviso l'articolo sui canali Social ;)

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  2. Siamo nel periodo più difficile della stagione. Abbiamo molti infortunati o reduci da un periodo di stop. Dobbiamo stringere i denti e stare vicino ai ragazzi. Aupa Atleti!!

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